Creato un ricettario con 22 piatti. Bonardi: facciamo gruppo
Spira un bel venticello a Sud di Brescia, dove si articola la Strada dei Vini e dei Sapori Colli dei Longobardi. Ce ne siamo accorti al Vinitaly 2024 e dai numerosi eventi nei Comuni che ne fanno parte dalla nascita nel 2001 o sono entrati in fasi seguenti.
Giusto elencarli tutti per capire di cosa stiamo parlando: Brescia, Berlingo, Botticino, Capriano del Colle, Flero, Montichiari, Montirone, Poncarale, Rezzato, Rovato, Prevalle, Rovato e San Zeno Naviglio. Sostanzialmente la zona a Sud del capoluogo, tra colline come il Montenetto e la Bassa, con le ‘appendici’ di Botticino a Nord-Est e Rovato a Ovest. Terra da vigneti già in età romana e che oggi forniscono l’uva a due DOC quale Botticino e Capriano del Colle oltre alla Ronchi di Brescia IGT.
Non a caso, buona parte degli associati alla Strada sono cantine ma oggi si punta ad allargare il raggio di azione, sinora limitato. Anche se nell’elenco balza all’occhio Cast Alimenti che ha portato un mattoncino goloso: in occasione del ventennale della Strada, gli chef della famosa accademia bresciana hanno creato un ricettario longobardo con ventidue piatti ispirati al territorio, dagli spiedini di carpaccio lardellato al coniglio farcito. La gens che ha regnato per due secoli a Brescia, oltre a dare il nome alla Strada, è richiamata anche dal dolce simbolo del gruppo, i biscotti Desideri.
«È l’esempio di quanto teniamo a collaborare strettamente con le realtà locali: li abbiamo realizzati dopo avere sentito il parere illustre dell’Ufficio Unesco del Comune di Brescia e della Fondazione Brescia Musei, in collaborazione. Poi il Consorzio Pasticcieri Artigiani di Brescia ha pensato di legare storia e gastronomia, elaborando una nuova ricetta che è piaciuta» spiega Flavio Bonardi, presidente della Strada dal 2020. Manager bresciano doc che si occupa di formazione, ha avuto il merito di rilanciare l’associazione dopo anni complicati, affiancato dal Consiglio direttivo che sino al 2026 sarà composto da Luigi Bandera, Davide Lazzari, Mariateresa Vecchia e Andrea Peri.
«Sono stato coinvolto perché era necessaria una figura esterna al territorio ed esperta in organizzazione. Il primo successo è stato ricreare la rete, facendo capire ai Comuni che ormai non facevano più iniziative, il valore dell’enogastronomia per valorizzare turisticamente il comprensorio, a partire dalla ristorazione sino ai percorsi ciclistici. Ci siamo seduti intorno al tavolo e si è tornati a lavorare: un concetto che il nostro hashtag #ripartenza ha evidenziato» sottolinea Bonardi.
L’obiettivo, peraltro comune a tutte le strade enogastronomiche, è allargare il raggio di azione, ‘tirando dentro’ nuove realtà («da 18 vogliamo arrivare a 40») e facendo comunicazione.
Anche all’estero: nel 2024, una rappresentanza dei Colli dei Longobardi ha raccontato il territorio all’Ambasciata Italiana di Parigi, al Consolato di New York e alla Camera di Commercio di Vancouver. Fondamentali restano gli eventi sul territorio. Anche quest’anno, da giugno a settembre, ci sarà ‘Un’Estate tra Vigneti e Cantine” che esprimono la crescita (obiettivamente sensibile, da qualche anno) delle aziende e si punta a incrementare la collaborazione con la già citata Fondazione Brescia Musei.
Ci sarà anche l’onore e l’onere di ospitare, a maggio, il festival annuale delle dodici Strade dei Vini e dei Sapori in Lombardia.
«Sappiamo di non essere la Franciacorta o la Valtenesi ma abbiamo un territorio molto interessante dal punto di vista culturale e dei vini di nicchia, oggi apprezzati anche dagli addetti ai lavori. Sarebbe un peccato non promuovere i Colli dei Longobardi» conclude Bonardi.
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