SOMMER 6,5 – Bello, bravo e anche… fortunato. Stavolta è la dea bendata a valorizzare l’ottimo riflesso su Doumbia in avvio di ripresa, indirizzando sul palo il destro calibrato di Busio. Il posizionamento lo premia anche sull’ultima preghiera di Pohjanpalo, che calcia a colpo sicuro ma lo fa centralmente. Come all’andata, è invulnerabile per i ragazzi di Di Francesco.
DARMIAN 7 – Tornare a giocare da braccetto è un toccasana per chi come lui ormai era abituato a chilometrare sulla fascia. Invece quella posizione gli permette di proteggere e offendere con tempi che ormai ha memorizzato alla perfezione. E la rete dello vantaggio è la riprova. In difesa da bravo mestierante legge in anticipo diverse situazioni critiche, con la solita efficacia. Chiude con i crampi stringendo i denti.
DE VRIJ 6 – Un solo errore misura di, che scatena la ripartenza veneziana nel primo tempo soffocata dalla chiusura di Bastoni. Pohjanpalo gli gira intorno e lo affronta di rado, l’olandese così può dedicarsi soprattutto all’impostazione. Porto sicuro per i compagni che lo trovano ogni volta che cercano una via d’uscita libera.
BASTONI 6 – Il capolavoro è la chiusura su Pohjanpalo al 28′ quando il finlandese stava pregustando la rete del pareggio, emblema di una partita che lo vede soprattutto protagonista dietro, trovando pochi metri davanti per le sue ormai abituali progressioni. Si adegua al contesto ed è tra i primi a far partire la manovra, cercando il centrocampista più vicino o l’attaccante in profondità. Con il pilota automatico.
DUMFRIES 5,5 – Un po’ scarico, riesce a costruire poco sulla destra e predilige andare sul sicuro forzando poco e sfuggendo ai raddoppi e al traffico. C’è da aggiungere che non sempre i compagni lo servono con i tempi giusti e ne vanificano gli scatti in profondità, però quando potrebbe dare una sterzata con un cross immediato o un uno contro uno si nasconde. Nella ripresa prende sul personale le punzecchiature di Ellertsson. DAL 76′ PAVARD SV.
BARELLA 6 – Qualche imprecisione di troppo in avvio, poi prende le misure degli inediti compagni di reparto e degli avversari. Sempre nel vivo del gioco, ha però la tendenza a rallentarlo quando non si fida della giocata rapida, perdendo un tempo e vanificando possibili scenari alternativi e più insidiosi. Con l’uscita di Asllani si alterna con Zielinski in cabina di regia e assicura equilibrio e sgroppate. DALL’83’ DIMARCO SV.
ASLLANI 6,5 – Il lancio chilometrico che porta al vantaggio nerazzurro è la risposta che ci si aspettava da lui: meno ragione e più sentimento. Quel pizzico di follia che serve per rimanere sani di mente. Finalmente liberato dall’ombra di Calhanoglu, rimasto a Milano, l’albanese mette da parte le perplessità sul suo conto emerse con forza a Riad e si veste di personalità. Trasmette l’idea di sapere cosa fare e più di un pallone interessante in profondità per le punte. L’ammonizione ingenua gli costa la sostituzione dopo un’ora. DAL 63′ FRATTESI 5,5 – Sarebbe la sua situazione ideale, ingresso con avversari stanchi e molti metri davanti per correre. Gli capitano due enormi occasioni, in entrambe va con poca coinvinzione e Stankovic e Idzes gliele cancellano. Le classiche sliding doors stagionali…
ZIELINSKI 6,5 – Urgentemente qualcuno gli dica che quando vede la porta può anche calciare e, chissà, provare a segnare. Come faceva a Napoli. Va bene giocare per la squadra, ma mettersi in proprio per uno che ha i suoi piedi non può essere mai una cattiva idea. Con il pallone tra i piedi è un assegno non trasferibile, il Venezia neanche prova a sottrarglielo. E muovendosi tra le linee rappresenta una costante insidia. Sul pezzo per tutta la partita.
CARLOS AUGUSTO 6 – Non è la partita ideale per gli esterni, visto che Di Francesco ha rinunciato a qualcosa in mezzo per ingolfare le fasce. Il brasiliano prova allora ad accentrarsi com’è ormai prassi a sinistra, ma al di là di un sinistro sparato alle stelle su un pallone vagante non si rende pericoloso. Il meglio lo offre nella sua metà campo, curando sul nascere le iniziative di Zampano e aiutando anche in area a difesa schierata. Però che palla per Frattesi…
MARTINEZ 6 – Si interscambia di posizione con Taremi ed è bravo a far perdere le tracce ai difensori allargandosi o tagliando in mezzo. La rete di Darmian nasce da un aggancio di lusso che costringe Stankovic a servire involontariamente il braccetto nerazzurro. Solita prestazione al servizio della squadra ma altrettanto solita leggerezza sotto porta. DAL 76′ ARNAUTOVIC SV.
TAREMI 6 – La continuità di impiego gli fa bene e forse gli serviva solo questa per mostrare qualità a lungo nascoste. Al netto di alcune conclusioni fuori bersaglio, da regista avanzato si integra con intelligenza con Lautaro, dialoga con il Toro, detta il passaggio o guida ripartenze. Gli manca la cattiveria necessaria per finalizzare quanto confezionato. DAL 63′ THURAM 6 – Il colpo di tacco geniale per Frattesi è la sua miglior giocata, peccato perché avrebbe tempo e spazi per sfruttare la sua velocità. Predilige invece nascondere il pallone e allentare la pressione veneziana soprattutto nel finale, anche con qualità tecnica.
ALL. INZAGHI 6,5 – Sesta vittoria di fila in trasferta, 19 gol fatti e nessuno subito. Ovviamente, è un record per il club nerazzurro. Ma al di là dei numeri questi 3 punti a Venezia hanno un peso specifico enorme, perché arrivati con parecchie assenze importanti e con un finale un po’ in apnea, sulla falsa riga del match di San Siro. La squadra esprime l’atteggiamento giusto, attacca e concede pochissimo dietro per gran parte della partita, colpevole come al solito di non saper convertire le tante occasioni create. Poi, sempre come al solito, rischia di pagarla cara. Oggi bisognava badare molto al sodo: fatto.
VENEZIA: Stankovic 7, Idzes 6,5, Sverko 6, Sagrado 6 (dal 26′ Haps 6), Zampano 6 (dall’88’ Gytkjaer sv), Busio 6, Nicolussi Caviglia 6,5 (dall’88’ Conde sv), Doumbia 6 (dal 70′ Bjarkason 5,5), Ellertsson 6, Oristanio 6 (dal 70′ Yeboah 6), Pohjanpalo 6. All. Di Francesco 6
ARBITRO: PICCININI 6,5– Forse nella sua prestazione manca qualche cartellino, ma nel complesso dirige bene, limitando al massimo le imprecisioni e interrompendo il gioco solo quando è necessario. Vede bene dal vivo sul tocco di mano di Zielinski nell’area nerazzurra, unico episodio potenzialmente controverso
ASSISTENTI: Berti 6 – Vecchi 6
VAR: Paterna 6
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