Brescia, protesta di Extinction Rebellion davanti alla Leonardo (ex Breda)

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 


Brescia. E’ scattata questo lunedì 13 gennaio la protesta di Extinction Rebellion davanti alla ex Breda, ora Leonardo, in via Lunga 2, al quartiere Primo Maggio a Brescia. Gli attivisti, una cinquantina, legati ai gruppi “Extinction Rebellion” e “Palestina Libera”, non hanno pubblicizzato la manifestazione non violenta, ma si sono presentati, poco dopo le 8, con striscioni, slogan e cori davanti al sito industriale che rappresenta uno dei principali poli di produzione di sistemi di difesa di Leonardo, con prodotti bellici in uso in circa 40 Paesi. E’ stata gettata anche vernice rossa sulla facciata e impedito l’accesso ai camion diretti all’azienda ed ammainata la bandiera di Leonardo dall’ingresso e innalzata quella della Palestina
I militanti hanno esposto un manifesto nel quale alla parola «Leonardo» è stata sostituita quella di «assassini». E ancora altri striscioni con gli slogan «Leonardo distrugge popoli e terre», in riferimento all’accusa di produrre armi per Israele nel conflitto con la Palestina. Sul posto sono intervenute cinque volanti della Polizia. Gli attivisti sono stati sollevati da terra e portati in questura per accertamenti.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

L’azione nonviolenta degli attivisti ha l’obiettivo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul legame tra crisi climatica e industria bellica, chiedendo la cessazione dei rifornimenti militari a Israele, la riconversione della produzione della Leonardo e la fine del sostegno italiano al genocidio in corso in Palestina: «Leonardo è la prima produttrice bellica europea e contribuisce alla morte di migliaia di persone negli attuali conflitti in corso e nel genocidio in Palestina», dichiara Elisa, una delle attiviste. «L’industria bellica produce morte sia con gli effetti diretti della devastazione delle bombe, sia con le ingenti emissioni provocate dalla loro produzione».

Extinction rebellion Leonardo Brescia

«L’azienda – si legge nella nota di Extinction Rebellion – ha registrato un aumento dei suoi profitti dall’inizio del genocidio a Gaza nel 2023. Come recentemente riportato in un’inchiesta di Altreconomia, inoltre, nonostante le dichiarazioni dei ministeri degli Esteri e della Difesa negli scorsi mesi che sostenevano il contrario, l’azienda ha fornito a Israele assistenza e materiale tecnico per gli aerei da addestramento: anche se non dotati di armamento, questi modelli servono ai piloti per sperimentare come bombardare la popolazione palestinese».
«Questo dicembre – proseguono gli attivisti – Amnesty International ha dichiarato che gli Stati che continuano a fornire supporto militare ad Israele non stanno rispettando i loro obblighi rispetto alla necessità di impedire il genocidio in corso. Il primo ministro israeliano, Netanyahu, è stato perfino condannato dalla Corte Penale Internazionale per i crimini di guerra commessi a Gaza. Leonardo e lo Stato Italiano sono corresponsabili di tutto ciò».
Gli attivisti fanno riferimento al fatto che l’azienda è posseduta dallo Stato Italiano: il 30% dell’azienda è controllato dal Ministero delle Finanze, suo azionista maggioritario, e l’attuale ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel 2021 ha incassato quasi un milione di euro per la sua collaborazione con Leonardo. «Perfino Mattarella ha parlato di una ‘sconfortante sproporzione’ tra i soldi investiti nelle spese militari e quelli utilizzati per il contrasto alla crisi climatica: le spese militari, a livello mondiale, sono otto volte più alte di quelle stanziate alla Cop29 di Baku per la finanza climatica», continua Francesca. Le spese militari sottraggono le risorse necessarie ad una società più prospera, come ricordato dal presidente della Repubblica nel suo discorso di fine anno.

Animal rebellion Brescia

In una nota Extinction Rebellion riporta: «Siamo qui oggi per chiedere allo stato italiano e alla Leonardo di rispettare il loro popolo, la nostra costituzione, ripudiando la guerra, e numerose altre risoluzioni dell’ONU e della corte penale internazionale, interrompendo la sua complicità nel genocidio palestinese e nei crimini di guerra e contro l’umanità che si stanno consumando a Gaza, di cui tutto il popolo italiano sarà responsabile. Al contrario, chiediamo che tutto quello che viene attualmente investito in guerra e morte venga riconvertito nella lotta alla crisi climatica e in un futuro migliore per il nostro popolo».





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link