“Musica & Cinema”, Andrea Morricone al Politeama di Catanzaro per il tributo al padre Ennio: l’intervista

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images “Musica & Cinema”, Andrea Morricone al Politeama di Catanzaro per il tributo al padre Ennio: l’intervista


  13 gennaio 2025 15:31

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di CARLO MIGNOLLI

Il 2025 del Teatro Politeama si apre con un omaggio al grande maestro Ennio Morricone. Sabato 18 gennaio, con l’inaugurazione della rassegna “Musica & Cinema”, il teatro renderà omaggio al Premio Oscar e cittadino onorario di Catanzaro con il concerto-evento “Morricone dirige Morricone”, un viaggio emozionante tra le colonne sonore che hanno segnato la storia del cinema italiano e internazionale.

Protagonista della serata sarà Andrea Morricone, figlio del maestro, che ha recentemente diretto il tradizionale concerto di Natale alla Camera dei Deputati. Alla guida dell’Orchestra Roma Sinfonietta, storica formazione diretta da Gino Lanzillotta, che ha accompagnato Ennio Morricone nelle registrazioni e nei concerti, Andrea condurrà il pubblico attraverso le celebri partiture del padre. Sul palco si esibiranno anche il soprano Vittoriana De Amicis, il violinista Marco Fiorini e l’armonicista Luigi Mattacchione, artisti di fama internazionale che arricchiranno la serata con le loro interpretazioni.

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Il rapporto tra Morricone e la città di Catanzaro è profondo e radicato. Il maestro, che fu anche Presidente onorario di “Musica & Cinema”, diresse al Teatro Politeama tre memorabili concerti nel 2007, 2009 e 2011. Questa nuova serata tributo, voluta dalla sovrintendente Antonietta Santacroce, rinsalda quel legame, celebrando il contributo unico di Morricone alla cultura e alla musica.

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Il concerto sarà un’occasione per rivivere le emozioni legate a capolavori cinematografici come “C’era una volta in America”, “Mission”, “Nuovo Cinema Paradiso”, “Gli Intoccabili” e molti altri.

Segue l’intervista al maestro Andrea Morricone e al direttore Gino Lanzillotta, che raccontano il significato di questo tributo a Ennio Morricone, qualche aneddoto e il valore universale della sua eredità artistica:

 

Sarete a Catanzaro sabato 18 gennaio per lo spettacolo musicale “Morricone dirige Morricone”. Come nasce l’idea di dar vita a questo straordinario progetto e come ha scelto i brani da includere nel programma del concerto?

Lanzillotta: «Ormai sono passati quasi 15 anni dall’ultima volta nel 2011. Vorrei ricordare coloro che invitarono me e il maestro Morricone a partecipare a quel festival davvero straordinario. Era l’unica città del Sud che avesse mai ospitato un evento di quelle dimensioni. Un ringraziamento speciale va a chi non c’è più, come Mario Foglietti, ma anche a Sergio Dragone, Marcello Furriolo e gli altri. In particolare, un pensiero a Mario Foglietti, a cui è intitolato il teatro. Tornare qui dopo tanti anni mi rende davvero felice. Io sono di Fuscaldo, anche se ho vissuto la mia vita a Roma».

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Lei ha vissuto, con l’Orchestra Roma Sinfonietta, una parte importante della sua carriera a fianco del maestro Ennio Morricone. Che importanza ha avuto la Calabria, sua terra di origine, in questo sodalizio?

Lanzillotta: «La Calabria è stata fondamentale perché l’attività della Roma Sinfonietta con Ennio è iniziata nel 1994, facendo una settimana di prove proprio in Calabria, a Paola. È curioso come certe coincidenze si ripetano. Amo profondamente la mia terra e ho sempre fatto di tutto per lei. Anche Ennio la amava: qualche volta è venuto a casa mia a Fuscaldo, da dove si vede Stromboli, Panarea, Vulcano. È una visione completamente diversa rispetto a quella che ho dalla mia casa di Roma, in via Donatello. Dopo le prove a Paola, il nostro primo concerto con l’orchestra Roma Sinfonietta, diretta da Ennio, si tenne a Taormina, al Teatro Greco. Da lì iniziò la nostra storia, che ci ha portato in giro per il mondo. A Taormina, nella seconda parte del concerto, Ennio passò la bacchetta a suo figlio Andrea, che oggi è con noi».

Come nasce l’idea di dar vita a questo straordinario progetto e come sono stati scelti i brani da includere nel programma del concerto?

Lanzillotta: «Ho cercato di alternare brani dinamici e brani melodici. Iniziamo con “Gli intoccabili”, un brano molto dinamico, per poi passare ai “Tre adagi”, che mettono in luce la genialità melodica di Ennio. Il violino solista, Marco Fiorini, è straordinario. Posso dire che c’è questa alternanza fino al finale, dove il soprano canta “C’era una volta il West”, “Giù la testa”, e concludiamo con l’introduzione della tarantella in “Allonsanfàn”. Non è facile adattare un programma per un’orchestra con meno elementi rispetto al solito, ma grazie alle rielaborazioni di Ennio siamo riusciti a realizzare questo progetto».

Quali sono le scelte artistiche e musicali che rendono unico il programma presentato a Catanzaro rispetto ad altre esibizioni?

Morricone: «Analizzandolo, emerge una qualità importante: il passaggio continuo tra il grande e il piccolo, e viceversa. Faccio un esempio concreto: l’apertura grandiosa con “Vento capo”, che coinvolge subito tutta l’orchestra, seguita da una variazione di spessori. Si passa al pianoforte con gli archi, al flauto con gli archi, e così via. Questa varietà è una caratteristica che ritengo fondamentale e che non ho sottolineato altrove. Inoltre, il programma mette in evidenza sia le qualità dei solisti, come un primo flauto e un primo oboe straordinari, sia quelle degli ensemble concertanti dell’orchestra. Questa qualità rende il programma unico, e lo presenteremo a Catanzaro in una forma che non è stata proposta altrove».

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Lanzillotta: «A Catanzaro ci esibiremo con una formazione di 32 elementi, perché per un grande programma come questo sarebbe necessaria una grande orchestra, comprensiva di coro. In passato, nel 2009, 2010 e 2011, abbiamo eseguito i concerti con formazioni più ampie. Il programma di sabato include arrangiamenti curati dallo stesso Ennio, come “L’uomo dell’armonica”, “L’isola”, “Vittime di guerra”. L’orchestra sarà accompagnata dal pianoforte e, in apertura, dal suono inconfondibile dell’armonica, che sorprende sempre il pubblico».

Andrea, lei non è solo il figlio di Ennio, ma insieme a lui ha composto la musica di “Nuovo Cinema Paradiso”. C’è un’opera in particolare che sente più vicina o che rappresenta meglio il suo genio creativo?

Morricone: «Certamente “Nuovo Cinema Paradiso”, soprattutto il tema d’amore, che è mio. Mio padre lo ha sempre amato e diceva che avrebbe voluto scriverlo lui. È un tema immediatamente riconoscibile, una qualità che accomuna i grandi temi. Certamente il tema mi lega a mio padre in maniera indissolubile, ma va oltre: è la musica stessa a tenermi vicino a lui e cercare di superare la sua mancanza. Tra i miei lavori, segnalo anche la colonna sonora de “L’industriale” e il lavoro fatto con il trio “Il Volo”. La musica è un grande mare, e più si va avanti, più ci si sente piccoli».

Tra le tante cose, suo padre è anche cittadino onorario di Catanzaro e ha calcato il palco del “Politeama”, dove si esibirà anche lei. Quali emozioni prova nell’essere qui?

Morricone: «Provo emozioni immense. Mi sto preparando da giorni per questo importantissimo appuntamento. È una città significativa anche per i riconoscimenti attribuiti a mio padre. Sono molto motivato, sento una grande responsabilità, ma ho la fortuna di lavorare con un’orchestra di altissimo livello».

Quali sono vostri prossimi progetti musicali?

Lanzillotta: «Nei prossimi mesi saremo impegnati al “Teatro Olimpico” di Roma per tre concerti. Andremo poi in Sardegna per un Festival dell’Archeologia e, sempre per un Festival, a Lubiana. Quest’estate saremo in Sicilia per un piccolo tour, con un programma diverso e arricchito dalla presenza di un coro per l’esecuzione di alcuni brani».

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Morricone: «Sto scrivendo musica per me, senza impegni televisivi o cinematografici. Mio padre mi diceva spesso: “Andrea, dedica tempo a ciò che senti di fare”. Oggi, per esempio, sto lavorando su un tema che mi è venuto in mente ieri. Come spesso faccio, dedico il mio tempo a scrivere la musica che più amo, come l’elettronica. Mi tengo in allenamento».

Per concludere, qual è il segreto che rende le colonne sonore di Ennio Morricone così universali e senza tempo?

Morricone: «I temi e le melodie di mio padre sono evergreen, ma non bastano: i suoi arrangiamenti erano straordinari, unici. La sua tecnica di orchestrazione era invidiabile, e questo rende la sua musica universale. Era impossibile replicare il suo modo di scrivere, la sua musica viene davvero da un’altra dimensione».

Lanzillotta: «Ennio ha avuto una scuola straordinaria. La sua tecnica dell’orchestrazione era unica e questo fa in modo che la sua musica arrivi dappertutto. Noi siamo testimoni viventi, perché lo abbiamo seguito dal 1994 fino all’ultimo concerto dell’11 gennaio 2020 in Senato. La sua tecnica era davvero invidiabile: grandi compositori venivano ai suoi concerti per studiarlo».



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