Negozi chiusi e vertenze, cento lavoratori a rischio: «Quadro preoccupante»

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Benetton, Iperblu e ancora Conad e molto altro. Sono solo alcune delle vertenze in atto a Bari e provincia con oltre cento lavoratori e lavoratrici per i quali la condizione contrattuale risulta in bilico e in attesa di nuovi sviluppi. Se per alcuni si intravede uno spiraglio, seppur piccolo, di speranza, per altri le situazioni restano critiche.

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La preoccupazione dei sindacati 

A fornire un quadro sul tema è il segretario UilTucs Puglia, Marco Dell’Anna, che ha espresso una forte preoccupazione per alcune questioni che stanno mettendo a rischio il futuro lavorativo di moltissime persone. Tra loro tante le famiglie che, di fatto, stanno vivendo con il fiato sospeso. Partiamo da Bari dove attualmente è in atto una vertenza che però riguarda tutta Italia e che ha portato alla chiusura di alcuni negozi storici, tra questi Benetton, in via Sparano. In questo caso pesa il deterioramento delle relazioni commerciali proprio tra il marchio Benetton Group e le società Primavera e Oceania. Recentemente ci sono stati sviluppi relativi alla condizione dei lavoratori, questo però non cambia la sensazione “di amaro” evidenziata da Dell’Anna secondo il quale «non trattandosi della solita crisi che è stata invece innescata dal deterioramento dei rapporti commerciali tra Benetton e le società che gestivano il marchio in Puglia, non si comprende come si possano mettere a rischio tanti lavoratori per questo». Non solo Benetton però, sono tante le vertenze, alcune ancora più “vecchie”, che preoccupano Dell’Anna.

Nella grande distribuzione, ad esempio, sono due le vertenze che ancora oggi tengono in bilico decine di famiglie. Si tratta della situazione dell’ipermercato Spazio Conad di Casamassima, che già colpito da esuberi e ricorso alla cassa integrazione per anni, si trova ora con 41 lavoratori a rischio. In merito, la trattativa in atto con l’azienda mira a evitare licenziamenti collettivi, ma la scadenza degli ammortizzatori sociali (già scaduta il 30 novembre) aggiunge ulteriore urgenza alla situazione. Parallelamente preoccupa il caso dell’Iperblu di Triggiano dove la decisione del gruppo Sgaramella di abbandonare l’immobile ha innescato una vertenza in atto dal mese di giugno. Cinquantuno i dipendenti in attesa di risposte. L’arrivo di un nuovo operatore interessato a rilevare parte del personale rappresenta una speranza, ma finché l’accordo non sarà formalizzato, restano i dubbi. La situazione ad oggi non è cambiata. «Quello dei centri commerciali – ha sottolineato Dell’Anna – è un fenomeno che stiamo seguendo con molta attenzione. C’è una crisi legata alle grandi superfici che ha innescato una rimodulazione delle attività con la necessità di ridurre il personale, per questo c’è difficoltà a tutelare l’occupazione esistente. Stiamo affrontando la questione in comitato Sepac con la richiesta di interventi regolatori».

Il settore food

Tra i settori in bilico a Bari e provincia, spiccano anche quelli della ristorazione, della cura delle persone, ma anche quelli della sicurezza, in particolare quelli relativi alla vigilanza armata protagonista di assalti ai portavalori che mettono quotidianamente a rischio la vita dei lavoratori, ma non solo. «La riduzione di ore dedicate agli appalti – spiega Dell’Anna – sta mettendo in crisi la funzione deterrente di questi servizi, con ripercussioni sia sulla sicurezza sia sull’occupazione. Sul tema appalti ingaggeremo una vera e propria campagna nei confronti della regione Puglia, ma anche dell’Anci, per affermare un modello di contrattazione d’anticipo che ci consenta di definire termini e condizioni dei bandi di gara preliminarmente alla loro pubblicazione. L’obiettivo è consolidare l’occupazione ed i redditi delle persone, garantendo anche l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil». Infine, tra le problematiche relative al lavoro spiccano quelle per le mense ospedaliere e la riorganizzazione dei bandi che, evidenzia Dell’Anna, sta comportando una riduzione del personale, questo in particolare per via dei centri di cottura esterni. Nel settore domestico invece, la diminuzione dell’8% delle assunzioni di badanti e colf “«a emergere una crescente diffusione del lavoro nero. Un chiaro segnale – ha detto infine dell’Anna – del fatto che il caro vita e l’aumento delle bollette hanno ridotto la capacità di spesa delle famiglie, aggravando la crisi del comparto. Si tratta di questioni che vanno monitorate. Vogliamo affermare – conclude – un modello che guarda al lavoro come riscatto sociale e del territorio. Emerge un quadro preoccupante sul fronte lavoro. La situazione in Puglia evidenzia un territorio senza spazi di ricollocazione e con un mercato del lavoro fragile». Sotto l’attenzione dei sindacati anche la vertenza dei dipendenti dello spaccio di Calzedonia a Barimax. Mentre continuano le chiusure anche in centro, da ultima quella di Take off di piazza Umberto annunciata per il 31 gennaio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA – SEPA

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