“Siamo arrabbiati dopo il derby”. Vlahovic ancora in dubbio

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Torino, 13 gennaio 2025 – Dodici pareggi, quattordici punti di ritardo dal Napoli seppur con una partita in meno. La Juve sembra tagliata fuori dalla lotta scudetto e il fatto che sia accaduto già a gennaio, così presto, la dice lunga sulle difficoltà incontrate da Thiago Motta alla sua prima vera avventura sulla panchina di una big. Il pareggio nel derby, l’ennesimo, ha scontentato un po’ tutti, soprattutto per chi vive l’ambiente con il motto ‘vincere è l’unica cosa che conta’. Servirebbe una reazione e la partita di martedì contro l’Atalanta rappresenta un banco di prova, perché un ennesimo passo falso incrinerebbe ancora di più la fiducia verso Motta, con molti tifosi che rimpiangono Allegri e Conte. Insomma, le pressioni sono tutte sul tecnico.

Motta: “Siamo arrabbiati”

Delusione dopo il derby con il Torino, con il pareggio agguantato da Vlasic con una fase difensiva troppo morbida per una squadra che di nome fa Juve. C’è rabbia, dunque, nello spogliatoio: “Il gruppo sta cercando di recuperare le energie dopo il derby – le parole di Motta in conferenza – Siamo arrabbiati perché non abbiamo vinto contro il Toro, ma siamo già concentrati sulla prossima partita contro una squadra che sta bene ed è forte. Dovremo dare il massimo”. Per Thiago ancora tante defezioni, fuori Conceicao che non recupera oltre ai soliti noti, mentre Vlahovic ci proverà fino alla fine: “Francisco non ci sarà, per Vlahovic vedremo dopo gli ultimi allenamenti ma non è al 100%”, il punto di Motta. Ma c’è una statistica, ovvero che senza il centravanti serbo la Juve non vince. E non chiedete a Motta di mercato, non risponderà: “Tutti i giocatori sono importanti e Dusan lo è per noi. Kolo Muani? Non parlo dei giocatori di altre squadre”. In ogni caso, la missione è recuperare punti, perché il ritardo è consistente e tante vittorie da situazione di vantaggio sono state buttate: “Abbiamo commesso degli errori perché tante volte potevamo vincere e non ci siamo riusciti. Siamo arrabbiati perché vogliamo sempre vincere e ora dobbiamo recuperare i punti lasciati per strada”. E anche per la zona Champions la lotta si fa fitta, la Juve non può permettersi altri passi falsi. Thiago non fa proiezione di punti: “Non siamo contenti di dove siamo ma non possiamo pensare troppo in avanti. Lo scopo è ragionare di partita in partita”, il mantra di Motta. Si è passati successivamente ai singoli. Koopmeiners torna nella città dove ha avuto successi e soddisfazioni, il pensiero del tecnico bianconero: “E’ una persona fantastica, trasmette tanto nel quotidiano e aiuta gli altri. Per lui sarà una partita speciale in una squadra dove ha fatto bene”. Il segnale positivo, con l’olandese ancora sotto tono, è arrivato da Douglas Luiz, convincente con il Toro: “Ha fatto bene contro il Toro e non era facile giocare dopo tanto tempo. Lui può aiutarci sia dall’inizio che a partita in corso e alzare il livello della squadra”. Un’altra nota positiva è senza dubbio Kenan Yildiz, che sta mantenendo le attese con la maglia numero dieci addosso. Il turco può giocare ovunque e sta crescendo. Motta è soddisfatto: “Lui ha fatto bene a destra, a sinistra ma anche in mezzo – la risposta del tecnico – E’ in crescita e sono molto contento, però deve migliorare la fase difensiva ed essere più duro nei contrasti. Si sta allenando bene e ha un fisico che gli permette di essere sempre al massimo”.

Serve il mercato

Non c’è solo il campo perché la Juve va migliorata anche sul mercato. Giuntoli è a caccia di due difensori e un attaccante. Sul centrale c’è ancora da aspettare, Silva e Hancko sono bloccati, su Araujo occorre aspettare le decisioni del calciatore e del Barcellona, così il direttore è più vicino a prendere un terzino, che sarebbe Alberto Costa, classe 2003 del Vitoria Guimaraes. Un gol e tre assist in stagione, il costo del laterale sarebbe di 13-14 milioni di euro e la Juve cercherà in tutti i modi di anticipare la concorrenza dello Sporting Lisbona. L’esigenza di prelevarlo si è resa necessaria non solo per gli infortuni ma anche a causa della rottura con Danilo, che è diretto a Napoli dopo lo scontro diretto tra le due formazioni il 25 gennaio. Non si sblocca, invece, il mercato offensivo. Ovviamente c’è Randal Kolo Muani, obiettivo numero uno, ma si trattando con il Psg per la formula di cessione. I bianconeri vorrebbero acquistarlo in prestito con diritto di riscatto a 40 milioni, ma i parigini vorrebbero l’obbligo. Il giocatore avrebbe già detto sì a Giuntoli. Impossibile, pare, arrivare a Joshua Zirkzee. Il Manchester United non lo cede in prestito secco e in più, con l’uscita di Rashford, Amorim dovrebbe trattenerlo in Inghilterra. In tutto questo, ci sarà da valutare, a febbraio, cosa accadrà con Dusan Vlahovic. La punta va in scadenza nel 2026 e la Juve vuole spalmare l’ultimo anno di contratto su due stagioni, ma la trattativa non è decollata e dall’esito dipenderà il futuro. In caso di mancato rinnovo la Juve dovrà prendere in considerazione la cessione a giugno. Molto dipenderà dalle offerte, ovviamente, ma una plusvalenza darebbe la possibilità a Giuntoli di lavorare in entrata su una punta più affine, tecnicamente e tatticamente, al calcio di Motta. In ogni caso, il prossimo ciclo di partite dirà molto sul lavoro del tecnico e sulle prospettive di crescita, e rimonta, della Juve. Non ci si può più nascondere.

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