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Siria, quale futuro per i profughi?

In Germania dibattito sul possibile rientro in patria delle persone fuggite dalla guerra. La Chiesa evangelica chiede di non avere fretta

La situazione dei profughi siriani in Germania rappresenta un tema cruciale, soprattutto alla luce dei recenti sviluppi in Siria e delle discussioni politiche in Europa. La Chiesa Evangelica in Germania (EKD) ha assunto un ruolo attivo nell’affrontare questa complessa problematica, sostenendo i diritti dei rifugiati e promuovendo il dialogo. Nella consapevolezza del ruolo assunto dai protestanti nel sistema di accoglienza fra il 2015 e il 2016 quando arrivarono in territorio tedesco circa 1,2 milioni di richiedenti asilo.

Una speranza fragile

La Siria resta un Paese profondamente segnato dalla guerra civile. Anche dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, il futuro del Paese rimane incerto. La vescova Petra Bosse-Huber (EKD) ha paragonato il sollievo del popolo siriano alla caduta del Muro di Berlino, sottolineando la gioia per la fine di un regime autoritario. Tuttavia, ha ribadito che la Siria è ancora lontana dalla stabilità: mancano infrastrutture, sicurezza e una società civile funzionante. Per molti rifugiati, il ritorno non è una realtà praticabile né è oggi il loro desiderio.

Christian Stäblein, vescovo luterano e rappresentante dell’EKD per le questioni dei rifugiati, ha sottolineato che la Germania deve continuare a garantire protezione ai siriani, vista la precarietà della situazione. La decisione dell’Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati (BAMF) di sospendere temporaneamente le decisioni sulle richieste di asilo è stata accolta positivamente, in attesa di una maggiore chiarezza sugli sviluppi futuri in Siria.

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L’impegno della Chiesa Evangelica

La Chiesa Evangelica in Germania ha storicamente sostenuto i rifugiati siriani, mantenendo stretti legami con le comunità cristiane siro-ortodosse. Bosse-Huber ha evidenziato il valore del cristianesimo originario della regione siriana e l’importanza della presenza cristiana per mantenere viva la cultura religiosa e storica del territorio.

Inoltre, Volker Jung, presidente della Chiesa Evangelica in Assia e Nassau (EKHN), ha dichiarato che è vergognoso considerare il rientro forzato dei rifugiati in un momento così incerto. Ha richiesto un sostegno internazionale per la costruzione di strutture democratiche e la protezione di tutte le minoranze religiose ed etniche in Siria. L’idea di consentire viaggi temporanei tra Germania e Siria per sostenere i familiari e contribuire alla ricostruzione è stata avanzata come possibile soluzione per mantenere un equilibrio tra integrazione e legami con la terra d’origine.

Il dibattito politico in Germania

Al centro del dibattito politico in Germania le valutazioni sulla revoca dello status di rifugiati ai profughi siriani. La ministra degli Interni Nancy Faeser (SPD) ha delineato quattro criteri per determinare il futuro dei rifugiati. Ha proposto di garantire il diritto di rimanere a coloro che si sono integrati e lavorano, di sostenere i rimpatri volontari, di deportare i criminali e di riesaminare lo status di protezione dei rifugiati ove non più necessario.

Tuttavia, molti leader religiosi e politici hanno espresso preoccupazione per la fretta con cui si sono avviate queste discussioni. Heike Springhart, vescova regionale del Baden, ha messo in guardia contro la polarizzazione del dibattito, invitando a un approccio prudente. L’invito che giunge dalle Chiese è di attendere almeno qualche mese per comprendere l’evoluzione della situazione in Siria. Evitando il rischio di rimpatriare persone in un contesto non ancora pacificato e potenzialmente rischioso per chi è fuggito.

La protezione dei diritti umani

In occasione della Giornata internazionale dei diritti umani, la Chiesa regionale bavarese e la Diakonie Bayern hanno ribadito l’importanza di trattare i rifugiati in modo umano e rispettoso. Christian Kopp, vescovo luterano, e Sabine Weingärtner, presidente della Diakonie, hanno sottolineato la necessità di preservare il diritto individuale all’asilo, ricordando l’importanza storica e morale di questa protezione.

Frank Schwabe, commissario federale per la libertà religiosa, ha dichiarato che il sostegno tedesco alla Siria deve essere vincolato al rispetto dei diritti umani e alla diversità religiosa. Ha espresso speranza per un futuro governo siriano inclusivo, ma ha anche evidenziato il bisogno di monitorare attentamente i progressi.

Conclusioni

La situazione dei rifugiati siriani in Germania rimane quindi un tema molto sensibile che, in vista delle elezioni anticipate per il Bundestag, si tema possa essere strumentalizzato a danno di chi è stato accolto e per alimentare paura e rabbia contro i migranti. La Chiesa Evangelica si è perciò impegnata a sostenere i rifugiati, sia attraverso l’accoglienza in Germania sia tramite iniziative volte a garantire una transizione pacifica e inclusiva in Siria.

Dopo la caduta di Bashar al-Assad in Siria, la Federazione luterana mondiale (LWF) ha avviato una raccolta fondi per garantire assistenza alle persone più vulnerabili.

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I luterani si sono impegnati strenuamente per garantire le migliori e concrete risposte alle emergenze umanitarie della popolazione colpita dall’instabilità e dal conflitto: cibo, riparo, kit per l’inverno e servizi sanitari essenziali.

Dovendo fare i conti con le continue sospensioni della rete di aiuto a causa dei combattimenti fino alla caduta del regime di Assad.

Oltre agli aiuti immediati, la LWF, impegnata in Siria fin dal 2019, sta continuando le sue iniziative a lungo termine, come il supporto psicosociale, la formazione degli insegnanti e l’installazione di pannelli solari nelle scuole.

La transizione politica in Siria, fino ad oggi, ha portato una notevole incertezza. Ed il futuro della Siria, oltre ad essere rilevante per i profughi in Germania, sarà un banco di prova per l’Europa e i Paesi europei nella capacità di comprendere verso quale nuovo corso si orienterà il Paese.



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