Il sindaco Mauro Lombardo ha comunicato ad Ama che non potrà più conferire l’indifferenziato nel Tmb dell’Inviolata.
Stop ai rifiuti di Roma conferiti nell’impianto di trattamento meccanico-biologico (Tmb) di Guidonia. Lo ha deciso il Comune di Guidonia Montecelio sulla base di una recente sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (Tar), che ha dichiarato nulla la decisione della Regione Lazio di proseguire con il procedimento di rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) relativa all’impianto e risalente al 2020.
Prima di capire cosa è successo e quali sono le conseguenze, occorre far presente che il Tmb di Guidonia Montecelio, di proprietà di Manlio Cerroni (lo stesso ‘patron’ di Malagrotta) è un impianto molto controverso, costruito nei pressi di una discarica attiva sin dal 1986 in un territorio che ospita anche il parco archeologico dell’Inviolata. Guidonia, tra l’altro, pur facendo parte della provincia di Roma, conta quasi 89mila abitanti ed è il terzo Comune del Lazio per popolazione, dietro solo a Roma e Latina. Per fare un confronto tra i vari Comuni del Lazio, si pensi che capoluoghi di provincia come Viterbo, Rieti e Frosinone, contano rispettivamente poco più di 66mila, 45mila e 43mila abitanti. In pratica, Guidonia Montecelio ha più del doppio degli abitanti del capoluogo e ha dovuto anche farsi carico dell’emergenza rifiuti di Roma. Nel 2014, la discarica e il Tmb dell’inviolata furono chiusi e sequestrati per varie irregolarità ambientali, per poi essere dissequestrati con un decreto dell’allora governo Gentiloni (dicembre 2017). Una situazione allarmante che non si era mai risolta.
Nel luglio 2022, con Roma alle prese con un’emergenza rifiuti causata anche da un rogo nel Tmb di Malagrotta, Roberto Gualtieri, in qualità di commissario per il Giubileo, aveva firmato un’ordinanza di collaudo per portare i rifiuti della Capitale a Guidonia. Una decisione che aveva scatenato la rabbia dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e anche di Mauro Lombardo, sindaco di Guidonia Montecelio dal giugno di quell’anno. Proprio il primo cittadino, in rappresentanza del Comune, è stato tra i vari protagonisti di tre ricorsi valutati insieme dal Tar, che con la sua sentenza ha dichiarato nullo il rinnovo dell’Aia da parte della Regione Lazio. Gli altri ricorrenti sono comitati di cittadini e associazioni ambientaliste, come Verdi Ambiente e Società, Associazione Amici dell’Inviolata, Comitato Cittadini Marco Simone, Associazione Sant’Angelo Romano Economia e Territorio e Ambiente Guidonia.
Con la decisione del Tar che ha dato ragione ai ricorrenti, il Comune di Guidonia Montecelio ha comunicato ad Ama che i camion non sono più autorizzati a trasferire i rifiuti di Roma nel Tmb dell’Inviolata. “Siamo particolarmente soddisfatti della chiusura dell’impianto, i giudici hanno accolto il ricorso confermando le nostre perplessità e la correttezza delle iniziative che abbiamo assunto, fin da subito, a tutela del territorio e della salute pubblica” – ha spiegato Mauro Lombardo, sindaco di Guidonia – “Riteniamo che uno sviluppo sostenibile del territorio sia fondamentale per garantire un equilibrio tra crescita economica, tutela ambientale e benessere sociale. Inoltre, è importante coinvolgere le comunità locali nei processi decisionali, assicurando che le loro esigenze e preoccupazioni siano prese sempre in debita considerazione“.
Cosa succede ora? Ama ha comunicato immediatamente di aver individuato, di concerto con Roma Capitale, una soluzione operativa per garantire la redistribuzione temporanea dei rifiuti indifferenziati verso altri impianti, “grazie alle capienze già previste e programmate“. Resta da capire quale sarà l’impatto di questa redistribuzione su altri impianti e sui territori in cui sono situati (anche al di fuori non solo di Roma, ma anche del Lazio, come dimostra il rinnovo dell’accordo con la Regione Abruzzo per utilizzare un impianto a Chieti).
“Questo permetterà di non avere alcun impatto sulla corretta programmazione dei servizi di igiene urbana in città” – si legge nel comunicato di Ama S.p.A. – “Grazie alla tempestiva azione dei tecnici dell’azienda, infatti, è stato possibile attivare una rete di fornitori già contrattualizzati, sia a livello regionale che extra-regionale, assicurando la disponibilità sufficiente per sopperire alla carenza di impianti e garantire così nell’immediato la continuità del servizio. Intanto, i tecnici sono al lavoro per soluzioni strutturali ulteriori per continuare a garantire alla città l’efficienza assicurata in questi mesi“.
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