Uiltrasporti Campania accusa i vertici dell’AdSP del Tirreno Centrale di aver assunto un atteggiamento provocatorio e di chiusura totale

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Evidenziando «l’adesione pressoché totale da parte
delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Autorità di Sistema
Portuale di Napoli e Salerno» alla giornata di sciopero di
giovedì scorso proclamata dalle segreterie regionali di
Uiltrasporti, Filt-Cgil e Fit-Cisl
(
dell’8
gennaio
2025), la rappresentanza campana dei lavoratori dei
trasporti della Uil ha stigmatizzato con forza le dichiarazioni
rilasciate dai vertici dell’authority portuale «con le quali –
ha denunciato l’organizzazione sindacale – hanno inutilmente tentato
di sminuire le reali ragioni dello sciopero attraverso menzogne ed
affermazioni inesatte». «Annunziata e Grimaldi
(rispettivamente presidente e segretario generale dell’AdSP, ndr)
– ha affermato l’organizzazione sindacale in una nota – sostengono
che le contestazioni sindacali derivino dalla necessità di
correggere e recuperare, da parte dell’amministrazione, presunti
“benefit economici assegnati in precedenza sulla base di
interpretazioni fuorvianti ed arbitrarie che di fatto gravano sul
bilancio dell’ente e quindi sulla fiscalità generale” e
che “tale responsabilità non può ricadere su
questa amministrazione che è tenuta, per legge, ad operare
nell’unico ed esclusivo interesse della cosa pubblica».
Secondo la segreteria regionale della Uiltrasporti, sono «ancora
più gravi le affermazioni del segretario generale, Giuseppe
Grimaldi, che sostiene che alla base dello sciopero ci sarebbe
l’obiettivo di non far recuperare “alcuni emolumenti che sono
stati elargiti” erroneamente “ai lavoratori, soprattutto
ai rappresentanti sindacali, somme che dovranno essere recuperate”».

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Denunciando che le affermazioni dei vertici dell’AdSP sono
«infondate ed inopportune», Uiltrasporti Campania ha
spiegato che i veri motivi alla base dell’azione di protesta
iniziano dal pretendere «il rispetto e l’applicazione del
contratto collettivo nazionale di lavoro dei porti, in particolare
per quanto riguarda la “clausola di salvaguardia” e
l’istituzione di un “terzo elemento” della retribuzione,
previsto nell’addendum al contratto nazionale proprio per i
dipendenti delle AdSP. Nel merito della ultrattività – ha
rilevato l’organizzazione sindacale – non si comprendono le
perplessità del collegio dei revisori e dell’amministrazione
dal momento che la “garantista” relazione descrittiva
della copertura finanziaria, predisposta dal dirigente dell’Ufficio
Risorse Finanziarie, Strumentali e Gare dell’ente, ha ben chiarito
che “l’incremento teorico del 2027” seppure non
“calcolabile…dovrà rappresentare una linea guida
per i criteri di redazione del bilancio di previsione 2027”».
«Relativamente al terzo elemento – prosegue la nota – al di là
della pretestuosa perplessità dell’Autorità sulla
riassorbibilità o meno dello stesso, si specifica che l’ente
non ha proprio postato a bilancio le somme relative alla
costituzione di tale istituto e che in più di un’occasione ha
rappresentato alle organizzazioni sindacali che lo stesso, non
essendo stato individuato al momento della costituzione dell’AdSP,
non sarebbe quindi dovuto. Inoltre, non risulta la piena attuazione
del Ccnl visto che non è stata ancora corrisposta la prima
tranche degli aumenti previsti, sotto forma di welfare».



«Relativamente alla contrattazione aziendale (non ancora è
aperto il tavolo di rinnovo pur essendo scaduta da un anno) – ha
spiegato inoltre Uiltrasporti Campania – l’amministrazione ha
disatteso all’adeguamento Istat degli importi dovuti previsti dalla
contrattazione decentrata 2021-2023, firmata e sottoscritta dagli
stessi vertici, con l’avvallo del collegio dei revisori dei conti e
del comitato di gestione. La titubanza nell’applicazione del
contratto da loro sottoscritto ha spinto i vertici a richiedere,
mesi or sono, all’Avvocatura dello Stato un parere sulla debenza del
citato adeguamento, venendo meno all’autonomia amministrativa e
gestionale propria dell’amministrazione e facendo sorgere dubbi
sulla buona fede contrattuale. L’amministrazione sapeva cosa stava
sottoscrivendo o già immaginava che non vi avrebbe dato
applicazione?». «Senza entrare nel merito della
discutibile applicabilità della “Brunetta” – ha
proseguito il sindacato riferendosi alla riforma del funzionamento
della pubblica amministrazione introdotta introdotta nel 2008-2009
dall’allora ministro per la Pubblica amministrazione, Renato
Brunetta – la Uiltrasporti contesta alle AdSP che l’ente ne dà
un’applicazione distorta decurtando voci che, come da Ccnl, fanno
parte del trattamento economico fondamentale».



La nota prosegue sottolineando che «la Uiltrasporti non
può che apprezzare una “morigerata” gestione
della spesa pubblica, sbandierata da codesto ente. Premesso che
l’Autorità è dotata di autonomia finanziaria e non
grava sul bilancio dello Stato – ha precisato il sindacato – non
possiamo accettare che si parli di danno erariale per emolumenti
dovuti ai lavoratori, mentre la gestione praticata negli ultimi
quattro anni da questi vertici non ha avuto limiti nelle spese per
consulenze esterne, acquisti e sponsorizzazioni di qualunque
tipologia estranee alla portualità. È inaccettabile,
altresì, che il denaro pubblico venga utilizzato in modo
discriminatorio: nella seduta del 25 novembre scorso il Comitato di
gestione ha demandato al Ministero il parere sull’applicazione del
Ccnl dei dipendenti e allo stesso tempo, con una delibera, l’unica
non pubblicata sul sito dell’ente, ha aumentato i premi ai dirigenti
senza che sia in corso un tavolo di trattativa e senza un regolare
procedimento, tra l’altro, su obiettivi già raggiunti. Alla
richiesta di accesso civico su tali atti, presentata da tempo,
l’amministrazione ancora tace. I veri sprechi e il vero danno alla
fiscalità pubblica risultano quelli posti in essere dagli
attuali manager dell’AdSP che, titolari di retribuzioni esorbitanti
da quattro anni, stanno esponendo pericolosamente l’ente ad
inevitabili contenziosi di natura retributiva e non».



Secondo Uiltrasporti Campania, «esiste un grave stato di
malessere diffuso tra tutto il personale dipendente» dell’AdSP
che – per il sindacato – sarebbe «dovuto in particolare ad un
atteggiamento vessatorio da parte dei vertici dell’amministrazione,
condannata, peraltro, per discriminazione indiretta ai danni di una
dipendente disabile. Anche i risultati sull’indagine sul benessere
lavorativo, richiesta con forza dalle organizzazioni sindacali, ad
oggi, dopo otto mesi dalla somministrazione dei questionari -
sottolinea la nota – sono segretati».

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Ribadendo che Uiltrasporti Campania non condivide la posizione
assunta dai vertici dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar
Tirreno Centrale, il segretario generale del sindacato campano,
Antonio Aiello ha specificato che, tuttavia, Uiltrasporti Campania è
disponibile «ad un confronto su queste tematiche, sperando di
riuscire ad instaurare un dialogo costruttivo e non a scontrarci con
il solito muro di gomma alzato in questi ultimi quattro anni dai
vertici dell’Autorità».



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