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MADRID\ aise\ – “La storia della nostra emigrazione è segnata da momenti di grande dolore. Abbiamo sofferto sulla nostra pelle “come sa di sale lo pane altrui, e com’è duro calle lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale”. Siamo stati vittime di xenofobia, discriminazione, disprezzo, diffidenze per il solo fatto di essere italiani. Stereotipi e pregiudizi che trasformavano ogni immigrante italiano in un potenziale delinquente. Proprio come accade oggi a chi fugge dalla morte, dalla violenza, dalla fame in cerca di un futuro migliore e nelle nostre sponde trova la barriera dei pregiudizi e delle paure abilmente manipolate da chi ne trae benefici politici ed economici”. A scrivere l’editoriale de “La Voce d’Italia”, quotidiano online diretto da Mauro Bafile, è stata Mariza Bafile.
“Come loro anche noi abbiamo sofferto vere e proprie tragedie. Basta ricordare quella di Marcinelle dove, a seguito di un’esplosione nella mina di Bois di Cazier, persero la vita 262 persone di cui 136 erano emigranti italiani o il pogrom in Australia, nel centro minerario di Kalgoorlie, contro gli italiani costretti a vivere in veri e propri ghetti, le “italians zone” e che causò molti feriti e tre morti.
E ancora il naufragio della nave Utopia che, vicino alle coste di Gibilterra, calò a picco portando con sé 562 persone di cui, 500 erano italiani partiti dai porti di Trieste, Messina, Napoli e Genova. Era il 17 marzo del 1891 e in quel fatidico giorno il mare affogò le speranze delle tante famiglie che fuggivano dalla fame. In seguito, il silenzio che ha avvolto questa drammatica vicenda li ha affogati ancora e ancora in un mare di indifferenza.
La comunità italiana in Svizzera non ha permesso di dimenticare la tragedia di Marcinelle e ora la comunità italiana in Spagna e in particolare quella di Madrid vuole strappare il velo dell’oblio da quella di Utopia e offrire un tributo a quegli emigranti che avevano appena iniziato il viaggio dei loro sogni.
Oggi si parte con una diversa preparazione, le comunicazioni rendono il mondo più piccolo, ci piace dire che la valigia di cartone è stata sostituita dalla valigetta con il computer e preferiamo parlare di mobilità e non di emigrazione. Non è così per tutte e tutti ma certamente le condizioni con cui ci muoviamo ora sono molto diverse da quelle del secolo scorso anche perché l’Italia ha acquisito un ruolo internazionale di rispetto e la sua cultura la rendono una delle mete più ambite del turismo.
Ma non bisogna dimenticare che lì, tra quelle vite spezzate, tra quei nonni e bisnonni che un giorno ebbero il coraggio di partire verso l’ignoto coscienti che forse non sarebbero più tornati indietro, lì c’è la nostra storia. Una storia di cui dobbiamo andare orgogliosi perché racconta le gesta di un eroismo umile, di persone che ebbero la forza di inseguire un sogno, che non si accontentarono del poco o nulla che avevano a casa ma che cercarono fuori qualcosa di meglio e con quel meglio, poco o tanto che fosse, hanno aiutato l’Italia a riprendersi.
Utopia è un progetto che porta avanti con grande passione il consigliere CGIE Pietro Mariani sostenuto dal Comites di Madrid. È un docufilm che, attraverso testimonianze di familiari e ricordi sbiaditi dal tempo ma mai sopiti, ricostruisce la tragedia del naufragio.
È un tributo alla storia, alla nostra storia, un progetto che restituisce la memoria ai 500 italiani ingoiati dal mare e dimenticati da noi. È un tributo coraggioso, che a molti potrà apparire utopistico, ma che, con il sostegno di tutti può e deve diventare realtà.
Utopia è un progetto nostro, di tutta la nostra comunità, e come comunità dobbiamo sostenerlo affinché, così come accade con i morti di Marcinelle, siano ricordati anche quelli di questo naufragio.
Noi della “Voce” crediamo profondamente nell’importanza della memoria, della nostra memoria. La scriviamo sulle pagine del giornale giorno dopo giorno, ma consideriamo necessario ricostruire quella che ha puntellato la vita avventurosa e amara di chi molto prima di noi ha lasciato l’Italia per sbarcare in un mondo altro.
Iniziando un nuovo anno, il nostro 75esimo anno di vita ininterrotta, dalla Voce vogliamo dare il nostro contributo alla realizzazione di Utopia e lo faremo devolvendo integralmente il ricavato degli abbonamenti del 2025 a questo importante progetto”. (aise) 





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