Con una grandissima partecipazione di fedeli, sabato 29 dicembre scorso Padre Marco Tasca ha aperto ufficialmente l’Anno Santo nella Diocesi di Genova.
La celebrazione di apertura del Giubileo ha radunato un gran numero di sacerdoti, religiosi, tanti fedeli e laici che si sono ritrovati nella Chiesa del Gesù per la lettura della Bolla di indizione del Giubileo, intitolata dal Papa “Spes non confundit”, la speranza non delude.
Quindi la processione – simbolico pellegrinaggio – attraverso Piazza Matteotti e via San Lorenzo fino alla Cattedrale, con le Litanie dei Santi genovesi. Qui, sul sagrato, al suono del corno di montone “jobel”, e dopo la Lettura del brano di Levitico 25 che ricorda la nascita del Giubileo, anche a Genova è stato aperto l’Anno Santo “Pellegrini di speranza”.
Nell’omelia della celebrazione eucaristica, Padre Marco ha ricordato l’importanza di questo momento di Chiesa, vissuto a Genova come in tutte le altre Diocesi del mondo. «La Chiesa di Genova è una famiglia di famiglie, che appartiene alla Chiesa italiana e alla Chiesa universale. Nella famiglia ci sono le nostre radici, che vanno salvaguardate perché altrimenti la vita inaridisce».
Mercoledì 1 gennaio al Santuario del Bambin di Praga di Arenzano Mons. Gianluigi Ganabano, Referente diocesano per il Giubileo, ha presieduto la celebrazione eucaristica per l’apertura dell’Anno Santo anche in questa chiesa giubilare. Veramente grande la partecipazione dei fedeli.
Don Gianluigi nell’omelia ha ricordato come poter ricevere l’indulgenza giubilare, vivendo in modo profondo i segni del Giubileo: il pellegrinaggio, la Porta Santa, la riconciliazione, la preghiera, la professione di fede, l’indulgenza, le opere di misericordia corporali e spirituali.
Sabato 4 gennaio, nell’ambito del pellegrinaggio del primo sabato del mese, anche al Santuario della Guardia sul Monte Figogna, chiesa giubilare, il Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo emerito di Genova, ha aperto l’Anno Santo.
Dopo il pellegrinaggio fino alla Basilica con la recita del Santo Rosario, nella celebrazione eucaristica l’Arcivescovo emerito di Genova ha auspicato, per questo anno particolare, un maggiore coinvolgimento dei fedeli e una crescita nella fede.
Il giorno seguente, domenica 5 gennaio in Cattedrale la Festa dei Popoli ha dato il via agli eventi giubilari diocesani. Un’unica preghiera recitata in tante lingue da tante etnie differenti. Questa la sintesi di questa celebrazione organizzata dall’Ufficio Comunità Etniche di Mons. Piero Pigollo. “Non esiste nella Chiesa – ha Padre Marco Tasca nell’omelia – essere stranieri o ospiti, siamo tutti fratelli. Ci unisce una sola fede e siamo un cuore solo e un’anima sola. Camminare insieme è la più bella testimonianza che possiamo dare del nostro essere Figli di Dio e credenti”.
Venerdì 10 gennaio Mons. Alberto Maria Careggio, vescovo emerito di Ventimiglia-Sanremo, ha aperto l’Anno giubilare anche nel Santuario di N.S. del Suffragio a Recco, dopo la processione dall’Oratorio del SS. Crocifisso. “Essere sede giubilare – ha sottolineato Mons. Careggio nell’omelia – è un onore, ma è anche una responsabilità morale e civile verso tutti i fedeli che verranno qui per celebrare il Giubileo”.
Partecipata dalle autorità civili del territorio e delle zone limitrofe, dalle Confraternite, dai ‘7 Quartieri’ di Recco, dagli scout del gruppo ‘Golfo Paradiso’, dai ragazzi del catechismo e da una folta assemblea, la funzione – animata nel canto dal coro parrocchiale – è stata concelebrata dai sacerdoti del Vicariato di Recco e della Zona Levante, alla presenza di Mons. Gianluigi Ganabano, referente diocesano per il Giubileo.
Infine, domenica 12 gennaio il Card. Angelo Bagnasco ha dato avvio all’Anno Santo anche nel Santuario di N.S. della Guardia di Gavi, anch’esso “chiesa giubilare” diocesana. Anche a Gavi la processione con le Confraternite locali e moltissimi fedeli da tutta la Val Lemme ha condotto fino al Santuario.
Nell’omelia, il Cardinale Bagnasco ha voluto ringraziare per la presenza così numerosa dei fedeli e delle autorità locali, simbolo di attaccamento al territorio.
Ai giovani, intervenuti in tanti dalle parrocchie della zona, il Card. Bagnasco ha rivolto parole di incoraggiamento: «Abbiamo bisogno di vedervi, abbiamo bisogno della vostra vicinanza così come voi avete bisogno degli adulti, di una comunità che cresce e che attraverso le diverse età della vita cammina e si fa pellegrina verso il cielo».
Prima della benedizione, anche Padre Fausto Bartocci, Rettore, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questa giornata così ricca e intensa.
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