Assegno unico 2025: aggiornare ISEE entro il 28 febbraio (per il corretto calcolo degli importi)

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Il Decreto legislativo 29 dicembre 2021 numero 230 contenente la disciplina in materia di Assegno Unico Universale (AUU) stabilisce il calcolo del contributo economico secondo una somma base legata all’ISEE cui si aggiungono una serie di maggiorazioni a seconda del numero e delle condizioni personali dei componenti il nucleo familiare beneficiario.

Trattandosi di una prestazione universalistica, spettante a prescindere dalla condizione lavorativa dei soggetti beneficiari, individuati in coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, l’Assegno Unico spetta anche in assenza di ISEE.

Tuttavia, se da un lato la mancanza dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente non è ostativa alla legittima fruizione dell’AUU, dall’altro lato in assenza dell’Indicatore stesso spettano gli importi minimi previsti dalla normativa che non riflettano pertanto la reale situazione economico – patrimoniale della famiglia, espressa dall’ISEE.

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Analizziamo in dettaglio come ottenere l’aggiornamento degli importi dell’Assegno Unico per l’anno 2025.

Leggi lo Speciale Assegno unico universale

Come si calcola l’ISEE

Il calcolo della somma base spettante a chi esercita la responsabilità genitoriale, a titolo di Assegno Unico Universale, è determinato in funzione di:

  • numero dei figli a carico;
  • ISEE del nucleo familiare in cui è inserito il figlio beneficiario.

La somma risultate a titolo di Assegno unico in base all’ISEE risponde all’esigenza di riconoscere un sussidio economico determinato in ragione della situazione economico-patrimoniale del nucleo familiare.

L’ISEE, infatti, si presenta come un parametro univoco a livello nazionale utilizzato per valutare il benessere economico della famiglia al fine di stabilirne il diritto o meno ad una serie di agevolazioni e bonus di carattere sociale, scolastico o sanitario.

L’Indicatore si calcola sulla base di una serie di informazioni anagrafiche, economiche, reddituali e patrimoniali fornite dal soggetto richiedente attraverso la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) che si presenta pertanto come adempimento preliminare (obbligatorio) per ottenere l’ISEE.
La DSU, valida dal momento della trasmissione sino al 31 dicembre successivo, può essere presentata, in alternativa:

  • all’ente che eroga la prestazione sociale agevolata;
  • al Comune;
  • a un Centro di Assistenza Fiscale (CAF);
  • online sull’apposita piattaforma telematica messa a disposizione dall’INPS, disponibile collegandosi a “inps.it – Tutti i servizi – ISEE Portale Unico”).

Al fine di agevolare i cittadini nella procedura di presentazione della DSU è attualmente disponibile un modello precompilato (alternativo alla procedura di trasmissione ordinaria) che si caratterizza per la presenza di:

  • dati auto-dichiarati dall’utente;
  • dati precompilati ottenuti grazie ad un’interrogazione degli archivi INPS e Agenzia Entrate.

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Fare la DSU entro il 28 febbraio 2025

Come anticipato in premessa, per ottenere l’Assegno Unico Universale calcolato in ragione della reale situazione economico-patrimoniale del nucleo familiare, è necessario possedere un ISEE in corso di validità.

Dal momento che quest’ultimo, una volta calcolato, è valido sino al 31 dicembre successivo e che l’Assegno Unico spetta in dodici quote mensili dal 1° marzo al 28 febbraio dell’anno successivo, ai fini della determinazione dell’importo della prestazione sulla base della corrispondente soglia ISEE è necessaria la presentazione, entro il prossimo 28 febbraio, di una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per il 2025, correttamente attestata.   

In caso contrario, come chiarito dall’INPS con il Messaggio 2 gennaio 2024, numero 15, l’importo dell’Assegno unico verrà calcolato a partire dal mese di marzo 2025 con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa.

Leggi anche: ISEE 2025: le soglie per accedere a bonus/agevolazioni di quest’anno

Ultima chiamata 30 giugno 2025

Sempre l’INPS nel Messaggio numero 15/2024 precisa che qualora la nuova DSU sia presentata entro il 30 giugno 2025, gli importi eventualmente già erogati per l’anno corrente, secondo gli importi minimi previsti dalla normativa, saranno adeguati a decorrere dal mese di marzo, con la corresponsione dei dovuti arretrati.

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Niente nuova domanda di Assegno unico

I nuclei familiari che presentano la DSU entro il 28 febbraio 2025 e che già beneficiano dell’Assegno Unico non sono tenuti a trasmettere una nuova domanda di AUU all’INPS.

Come chiarito dall’Istituto con la Circolare 15 dicembre 2022, numero 132 le domande già presentate valgono anche per le annualità successive a quelle della presentazione, fatto salvo l’onere per gli utenti di comunicare eventuali variazioni da inserire nel modello di domanda (come la nascita di un nuovo figlio).

Di conseguenza, per l’annualità 2025, non è necessario provvedere alla presentazione di una nuova istanza di Assegno Unico, fermo restando che la domanda già trasmessa a suo tempo non deve trovarsi nello stato:

  • Decaduta;
  • Revocata;
  • Rinunciata;
  • Respinta.

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Al contrario, coloro che beneficiano per la prima volta dell’Assegno Unico sono tenuti a:

  • presentare la DSU 2025;
  • trasmettere domanda di Assegno Unico all’INPS, collegandosi al portale “inps.it -Sostegni, Sussidi e Indennità – Assegno unico e universale per i figli a carico”, in possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS.

In alternativa è possibile inoltrare la domanda di AUU chiamando il Contact center INPS al numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o lo 06.164.164 (da rete mobile); avvalendosi dei servizi offerti dagli enti di patronato.

Si precisa infine che: per le domande presentate dal 1° marzo al 30 giugno di ciascun anno, l’Assegno spetta (arretrati compresi) a partire dal mese di marzo; per le domande presentate in data successiva il 30 giugno, la prestazione decorre dal mese successivo quello di presentazione.

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Foto copertina: istock/Zmaj88



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