«Siamo sempre in debito, il Giubileo è l’occasione per liberarsi dai debiti di fronte a Dio». Lo ha detto Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone, durante le celebrazioni dell’inizio dell’anno santo nella vicaria di Ceccano. La cerimonia di ieri sera, non senza richiami, è caduta a due mesi e mezzo dal terremoto giudiziario in municipio.
Ha spalancato le porte del santuario di Maria a fiume alla piena indulgenza nei confronti dei pellegrini. La messa è stata officiata assieme a don Sebastian Chirayath, rettore del santuario e parroco delle periferie, e agli altri sacerdoti di Ceccano.
Tra questi don Italo Cardarilli, parroco del centro, storico dell’arte e relatore nel precedente convegno ““Passato e presente: capire il Giubileo”. All’evento con il Vescovo hanno preso parte autorità civili, militari e religiose.
«Far rifiorire il deserto in cui viviamo»
«La parola di Dio è la nostra forza – ha detto ancor monsignor Spreafico -. È l’ancora della nostra vita, è ciò che deve guidarci nella nostra esistenza. Ognuno di noi deve prendersi la responsabilità del messaggio che Dio ci rivolge, per far rifiorire il deserto in cui viviamo, con parole e gesti di bene, di solidarietà, di condivisione».
«Siamo noi a dover aprire strade per la “Parola” che viene – ha concluso il vescovo della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino -. È il senso del Giubileo, pellegrini di speranza. Per questo in ogni chiesa giubilare c’è la croce, segno dell’impegno di tutti coloro che danno la loro vita per gli altri».
All’evento con il Vescovo, tra l’immensa folla di fedeli, hanno partecipato il prefetto Ernesto Liguori e, con i saluti dell’indisponibile questore Pietro Morelli, il suo vice Raffaele Attanasi. Per conto dei carabinieri, il comandante provinciale, Gabriele Mattioli, e l’omologo cittadino Fabio Laurentini.
A poco più di due mesi dagli arresti
Per conto del Comune di Ceccano, dopo gli arresti per presunte tangenti negli appalti, hanno presenziato il commissario prefettizio Fabio Giombini e la subcommissaria Daniela Caruso. Con loro Flaminio Alteri, comandante della polizia locale, nonché varie associazioni, banda musicale e cori delle parrocchie.
Sindaci o delegati hanno rappresentato altri cinque comuni della vicaria: Amaseno, Prossedi, Patrica, Giuliano di Roma e Villa Santo Stefano. A tutti i promotori e presenti viene rivolto un plauso dal parroco, don Sebastian.
C’erano anche il deputato Massimo Ruspandini e il consigliere regionale Daniele Maura, referenti territoriali di Fratelli d’Italia. È stato il primo “bagno di folla” in città per i vertici di FdI a poco più di due mesi dall’arresto, tra gli altri, di Roberto Caligiore, già “loro” sindaco, consigliere e dirigente provinciale.
Ruspandini ha condiviso le foto via social con senso di appartenenza: «A Ceccano nella nostra Santa Maria del Fiume per il solenne inizio dell’Anno giubilare». Maura ha postato: «Un momento significativo per la comunità fabraterna e dei paesi limitrofi con l’auspicio che Santa Maria a Fiume rappresenti per ognuno di noi un faro di speranza verso l’anno appena iniziato e per la nostra vita».
«Il Giubileo è la risposta all’ansia del popolo»
L’ex maggioranza, dimessasi con l’opposizione dopo gli arresti, sembra destarsi dal “religioso” silenzio osservato davanti all’inchiesta che ha stravolto l’amministrazione comunale a trazione FdI.
La dirigenza provinciale, in attesa del corso della giustizia, non ha ritenuto di doversi assumere alcuna responsabilità politica rispetto a selezione e controllo della classe dirigente.
Si sta preparando dietro le quinte per le prossime elezioni comunali.
«È il popolo a volere il giubileo, è la risposta della Chiesa all’ansia del popolo – ha interpretato, nell’occasione, Spreafico -. Anche Gesù interpreta il sentire della gente, vive nelle nostre comunità, accoglie il nostro desiderio di giustizia e di pace, ci ascolta. Ne condivide le ansie, ne esprime i desideri».
«Dobbiamo avere il coraggio – ha spronato infine – di rinunciare alle nostre sicurezze, ai nostri pregiudizi, ed accettare il rinnovamento che Dio ci offre, per non rimanere anchilosati nelle nostre abitudini».
«Santuario giubilare in un periodo particolare»
Don Sebastian, parroco delle periferie, ha ringraziato il vescovo Spreafico «per la sua presenza tra noi – afferma – e aver eletto il santuario di Maria a fiume a chiesa giubilare in un periodo particolare per la nostra città. Un grande grazie da tutte le nostre comunità riunite qui in questo giorno di grazia».
«Il Giubileo ci offre l’occasione per accogliere l’esperienza viva dell’amore di Dio – conclude don Sebastian -. Da oggi e per un anno la porta di questo santuario rimarrà aperta per tutti per ritrovare quell’amore. Molti saranno, poi, gli appuntamenti, gli eventi e le occasioni di arricchimento spirituale, religioso, culturale e sociale per le nostre comunità».
La serata si è conclusa con la convivialità a tavola con la sagna e fagioli, piatto tipico preparato dai comitati “San Luigi” e “Madonna delle Cese”, e i dolci sfornati da docenti e studenti dell’istituto alberghiero di Ceccano. «Strapieno il Santuario con tanta partecipazione e la voglia di avvicinarsi sempre di più al Signore – esultano dalla chiesa mariana -. Ci saranno durante questo anno santo tanti altri eventi e manifestazioni».
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