Il governo cinese sta valutando la possibilità che il magnate statunitense Elon Musk, braccio destro del presidente eletto Donald Trump, rilevi le attività negli Usa di TikTok se l’app cinese, contestata da Washington, non riuscirà a trovare un accordo con gli Stati Uniti. L’operazione allo studio rientrerebbe nel tentativo di Pechino di allentare le tensioni commerciali con gli Usa per evitare che i forti dazi annunciati da Trump in campagna elettorale vengano applicati a breve. Intanto un portavoce di TikTok ha definito l’ipotesi «pura finzione».
La Corte Suprema
Pechino, secondo quanto scrive Bloomberg, preferisce che TikTok rimanga di proprietà della controllante ByteDance. Quest’ultima contesta il bando atteso negli Usa in un appello alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Ma i giudici hanno segnalato durante le argomentazioni del 10 gennaio che è probabile che applichino la legge. La maggioranza dei togati chiamati in causa ha suggerito che le preoccupazioni per la sicurezza nazionale hanno la priorità sulla libertà di parola, sebbene debbano ancora emettere una decisione formale. Dal canto sui, il presidente eletto Trump, che entra in carica il 20 gennaio, ha cercato di ritardare il bando di TikTok dal Paese, che entra in vigore il 19 gennaio, in modo da poter lavorare alle negoziazioni.
Perché TikTok è vicina all’espulsione
TikTok è stata avvisata fin dal 2020, durante il primo mandato di Trump, che la sua vendita avrebbe potuto essere richiesta se l’app non fosse stata in grado di soddisfare le preoccupazioni del governo statunitense in materia di sicurezza nazionale. Il presidente della Corte Suprema John Roberts ha sottolineato, a suo tempo, «la proprietà di TikTok da parte della cinese ByteDance e l’obbligo della società madre di collaborare con le operazioni di intelligence del governo cinese».
Se lasciata in vigore, la legge approvata da maggioranze bipartisan al Congresso e firmata dal presidente Joe Biden lo scorso aprile imporrà a TikTok di chiudere il servizio il 19 gennaio.
TikTok a servizio dell’AI di Musk
Musk ha speso oltre 250 milioni di dollari per sostenere la rielezione di Trump ed è stato scelto per un ruolo di primo piano nel migliorare l’efficienza del governo dopo l’insediamento del tycoon repubblicano. L’operazione allo studio sarebbe già stata discussa all’interno del governo cinese e prevede che X (ex Twitter, in portafoglio a Musk), rilevi TikTok Usa e gestisca assieme le attività.
Avendo oltre 170 milioni di utenti negli Stati Uniti, TikTok potrebbe aiutare X a raccogliere più investitori pubblicitari. Musk ha fondato a parte una società di intelligenza artificiale, xAI, che potrebbe trarre vantaggio dalle grandi quantità di dati generate da TikTok. Da un lato ora il governo cinese è ancora in fase preliminare di studio dell’operazione, dall’altro non è chiaro quanto Byte Dance sia a conoscenza delle discussioni o se TikTok e Musk siano stati coinvolti.
La golden share del governo
Lo scorso aprile, Musk ha scritto che TikTok dovrebbe rimanere attiva negli Stati Uniti. «Secondo me, TikTok non dovrebbe essere bandita negli Stati Uniti, anche se un tale divieto potrebbe avvantaggiare la piattaforma X», aveva scritto il miliardario su X. Espellerla «sarebbe un atto contrario alla libertà di parola e di espressione.
I colloqui a Pechino suggeriscono che TikTok potrebbe non essere più sotto il controllo esclusivo di ByteDance. La Cina intenderebbe usare la famosa app come possibile piattaforma di negoziati sui dazi Usa in arrivo. Il governo cinese detiene una golden share in una società controllata da ByteDance che gli permette di intervenire sulla strategia e sulle operazioni del gruppo.
TikTok ritiene che il controllo si applichi solo alla controllata Douyin Information Service e che non abbia incidenza sulle operazioni di ByteDance al di fuori della Cina. Tuttavia, la normativa cinese in materia di esportazione impedisce alle società di vendere i propri algoritmi, come quello che opera alla base di TikTok. Dal momento che il governo cinese dovrebbe approvare la cessione che includerebbe il famoso «motore di raccomandazione» di TikTok, avrebbe voce importante in capitolo.
Quanto vale TikTok Usa
Le operazioni statunitensi di TikTok potrebbero essere valutate tra i 40 e i 50 miliardi di dollari, hanno calcolato l’anno scorso gli analisti di Bloomberg Intelligence Unit. Si tratta di una cifra importante anche «per la persona più ricca al mondo», scrivono gli esperti. Non è chiaro a questo punto come Musk potrebbe portare a termine una simile transazione, se richiederebbe la vendita di altre partecipazioni o se il governo degli Stati Uniti approverebbe il deal. Musk ha sborsato 44 miliardi di dollari per Twitter nel 2022 e sta ancora pagando caro gli interessi sui prestiti. (riproduzione riservata)
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