Luca Zaia: «Su terzo mandato non accetto lezione da bocche sfamate da 30 anni in Parlamento. FdI punta al Veneto? Le strade si dividono»

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di
Martina Zambon

Il presidente della Regione Veneto interviene caustico: «Non è vero che si formano centri di potere». Poi il monito al partito di Giorgia Meloni

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«È inaccettabile che si blocchino i mandati ad amministratori eletti dal popolo perché si creano centri di potere, è inaccettabile che la lezione venga da bocche sfamate da 30 anni dal Parlamento. Per la proprietà transitiva dai degli idioti a cittadini elettori, che mandano a casa miei colleghi dopo un primo mandato». Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in occasione di un punto stampa a Palazzo Balbi, a Venezia, il 14 gennaio. Il governatore ha anche definito il terzo mandato «un’anomalia tutta nostra. L’unica con il vincolo di due mandati sono i sindaci di città con 15mila abitanti e alcuni governatori. Ci sono le Province autonome e le Regioni a statuto speciale che possono definire la loro legge elettorale in maniera diversa. Non perdo sonno, ho l’imbarazzo dei cittadini: se questo è un mood, deve essere un mood per tutti. Ci sono altre cariche, il presidente del Consiglio, il presidente della Repubblica, i consiglieri e gli assessori regionali». 

La tensione con FdI

Con l’avvicinarsi delle elezioni regionali, non poteva mancare una domanda diretta sulle mire del partito di Giorgia Meloni sul Veneto. La risposta suona come un monito: per Zaia, il fatto che Fratelli d’Italia reclami la regione è «legittimo ma allora, se ci diranno che non abbiamo amministrato bene, le strade si separano». Poi la puntualizzazione: «È impensabile che arrivi qualcuno inamidato e dica: `Sono io il candidato´. Questo creerebbe tensioni», ha aggiunto il presidente. E ancora sul suo futuro ha sottolineato: «Sono a disposizione del mio movimento, non ho fatto ipotesi di corse in solitaria o altro. In questa fase è bene che si faccia sintesi. Sottovalutare il tema del Veneto è assurdo, magari sbloccano il terzo mandato. Vedremo che cosa deciderà di fare il mio partito». Alla domanda se si candiderebbe come consigliere, Zaia ha risposto: «Sono a disposizione del partito, sono sempre stato un uomo di squadra. In politica come nella vita ognuno deciderà cosa fare del proprio futuro, io deciderò quando vedrò quello che sarà definito».




















































«Dieci mesi alle elezioni? Può succedere di tutto»

Il presidente non fa mistero di essere propenso a ritornare in corsa per la Regione: «Se ci fosse lo sblocco dei mandati è ovvio che mi ricandiderei, darei risposta ai tanti cittadini che mi chiedono di farlo», dice.  «Io non sto facendo alcuna battaglia sul terzo mandato – ha precisato -, ma l’aspetto più importante è quello dei veneti. Non ci siamo mai trovati di fronte a una chiamata del popolo come questa. E nessuno risponde al popolo». Intanto, la chiamata alle urne regionali si avvicina. Mancano dieci mesi. «Un’era glaciale. Può accadere di tutto», sintetizza Zaia. «In 10 mesi i problemi si affrontano come il salame: si taglia una fetta alla volta. Quindi ci sono i tempi per fare dei ragionamenti. E di certo non sprecherò il mio tempo ad occuparmi del mio futuro o della mia poltrona». Zaia ha comunque auspicato che il Centrodestra sappia compiere questo percorso «in serenità», aggiungendo che a suo avviso l’appuntamento elettorale sarebbe saggio spostarlo alla primavera 2026 insieme al turno elettorale dei grandi Comuni. «Fare una campagna elettorale in piena estate significherebbe arrivare alle urne – ha concluso Zaia – con un’affluenza scarsa». 

Le reazioni. De Carlo: «Spiace abbia personalizzato il tema»

Su quanto ha detto il governatore è intervenuto il senatore Luca De Carlo, coordinatore regionale in Veneto di Fratelli d’Italia: «Spiace che il presidente abbia oggi personalizzato il tema del terzo mandato. La norma che lo disciplina esiste da tempo e non riguarda singoli casi specifici. Non è mai una buona idea adeguare le leggi alle esigenze contingenti». «Siamo sicuri che il centrodestra si farà trovare pronto all’appuntamento – aggiunge De Carlo – scegliendo, come è accaduto in passato, il miglior profilo in grado di rappresentare i veneti, tenendo anche conto del consenso che le diverse forze politiche raccolgono tra i cittadini». 

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14 gennaio 2025 ( modifica il 14 gennaio 2025 | 18:27)

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