Spazio e sicurezza: nuove frontiere della difesa 

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Dal lancio dello Sputnik nel 1957, lo spazio acquisisce un’importanza strategica riconosciuta a livello globale. Questo evento, testimone dei grandi progressi scientifici, segna un passaggio fondamentale dando avvio alla fase di esplorazione spaziale. Da questo momento lo spazio si trasforma in un’arena di contesa caratterizzata da forti ambizioni e interessi nazionali.

L’importanza strategica dello spazio

Dal lancio dello Sputnik nel 1957, lo spazio acquisisce un’importanza strategica riconosciuta a livello globale. Questo evento, testimone dei grandi progressi scientifici, segna un passaggio fondamentale dando avvio alla fase di esplorazione spaziale. Da questo momento lo spazio si trasforma in un’arena di contesa caratterizzata da forti ambizioni e interessi nazionali. Gli stati cercano di conquistare una posizione di rilievo in questa nuova dimensione in quanto consente di esercitare una certa influenza sul globo attraverso la logica della proiezione di potenza. I servizi spaziali sono parte integrante della vita quotidiana a livello globale in quanto le economie mondiali, la ricerca e lo sviluppo, la difesa e la sicurezza e i servizi di comunicazione e scambio dati beneficiano dei continui progressi tecnologici nello spazio e dallo spazio.

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In ambito militare, a partire dal Novecento, l’avvento del potere aereo ha innescato un profondo processo di trasformazione ed integrazione che ha coinvolto il tradizionale dominio terrestre e marittimo. In appena un secolo lo spazio e il cyberspazio sono stati considerati elementi chiave nella strategia globale segnando un cambiamento epocale. Ad oggi, lo spazio rappresenta la quinta dimensione ricoprendo un ruolo di estrema rilevanza sia per la competizione tecnologica-industriale sia per i recenti risvolti militari che aprono la strada a nuovi scenari. Lo spazio si configura come un nuovo ambiente di conflitto evidenziando l’indubbia rilevanza per la comprensione degli odierni scenari securitari.  La sicurezza e la difesa dello spazio, dominio operativo critico, sono indispensabili per tutelare una vasta gamma di servizi vitali che si basano su sistemi spaziali. L’applicazione e l’uso di assetti in orbita da parte degli stati consente di svolgere operazioni spaziali anche in campo militare attraverso il telerilevamento spaziale e l’osservazione della superficie terrestre. Il legame tra spazio e difesa si è quindi consolidato creando un solido rapporto che lega sempre di più questo ambiente a rilevanti questioni di sicurezza.

L’applicazione militare dei satelliti

Il sensibile aumento del numero di satelliti in orbita, registrato soprattutto nell’ultimo periodo, si inserisce all’interno del quadro della New Space Race. Questo fenomeno sottolinea l’importanza strategica di mantenere il controllo su determinate orbite che si rivelano vitali per garantire il corretto svolgimento di numerose attività, tra cui rientrano, per esempio: servizi e applicazioni per le comunicazioni e lo scambio di dati, sistemi GPS per il trasporto aereo, marittimo e terrestre e il monitoraggio ambientale e territoriale Al centro della nuova corsa allo spazio si trova la competizione tecnologica che permette agli attori coinvolti di affermare il proprio ruolo ottenendo una posizione di vantaggio. Il fulcro dell’intesa è quindi da rinvenire nella competizione tecnologica che consente di performare il proprio ruolo in questa dimensione delineando una certa condizione di superiorità. Fino a questo momento, solo una decina di paesi e pochi operatori privati sono riusciti a superare l’ostacolo della gravità riuscendo ad effettuare lanci nello spazio. In questo scenario, lo sviluppo di tecnologie avanzate si rivela essenziale per garantire una presenza e un controllo stabile e concreto in orbita. Grazie ai recenti progressi tecnologici è stato possibile l’impiego tattico dei satelliti anche in ambito militare offrendo nuovi scenari e prospettive in questo campo. In questo contesto l’applicazione militare di satelliti, situati su orbite basse e geostazionarie, ha assunto progressivamente un ruolo strategico nello sviluppo e nel rafforzamento della difesa e della sicurezza, sia a livello nazionale che internazionale. Per molti anni, la difesa ha fatto affidamento su satelliti geostazionari di grandi dimensioni posizionati su orbite distanti (GEO) a circa 35.000 chilometri dall’equatore. Con il passare del tempo, lo sviluppo tecnologico ha reso possibile l’utilizzo di satelliti di dimensioni più ridotte collocati su orbite basse (LEO) a un’altitudine massima di 2000 chilometri dalla superficie terrestre.

Gli assetti spaziali si sono quindi rilevati fondamentali per il corretto svolgimento delle operazioni militari, soprattutto in merito all’osservazione della superficie terrestre, ad alta risoluzione, in qualsiasi condizione metereologica. L’Earth Observation (Eo) risulta, infatti, indispensabile per lo svolgimento di attività di intelligence, sorveglianza e ricognizione. Questo strumento fornisce un supporto determinante ai paesi più avanzati durante il processo decisionale in campo militare e politico in tempo di crisi. Le strutture Space Based Earth Observation (SBEO) offrono una vasta gamma di applicazioni militari che forniscono dati di estrema rilevanza sia nella fase di pianificazione e conduzione delle operazioni sia durante la valutazione dei risultati raggiunti.

Il telerilevamento spaziale ha compiuto progressi rilevanti fornendo immagini e dati geospaziali sempre più precisi e tempestivi. Questo strumento risulta essenziale nel processo di trasformazione digitale globale supportato dall’intelligenza artificiale. Nel campo della difesa questo fenomeno porta ad una competizione serrata tra i maggiori player che cercano di raggiungere una posizione di superiorità informativa. Le comunicazioni satellitari rappresentano un elemento strategico indispensabile per le strutture di comando, controllo e comunicazione delle principali forze armate mondiali, sia all’interno che al di fuori della NATO. La dimensione spaziale svolge un ruolo vitale anche nel garantire una connettività sicura a livello terrestre costituendo un requisito essenziale per le operazioni sul campo e per lo sviluppo di futuri sistemi di combattimento aereo. Il crescente ruolo dello spazio si è verificato parallelamente all’adozione di tecnologie dell’informazione e della comunicazione nel settore della difesa favorendo la digitalizzazione degli assetti militari. Attualmente, lo spazio si configura indispensabile per garantire ai comandi miltiari un flusso costante di informazioni e un’accurata situational awareness.

Il ruolo della NATO

Lo spazio riveste un ruolo fondamentale per la sicurezza e la difesa dell’Alleanza Atlantica supportando attività militari di navigazione e di tracciamento, comunicazioni protette e il monitoraggio dei lanci di missili. Oltre la metà dei satelliti attualmente in orbita è di proprietà di paesi membri della NATO o di organizzazioni presenti nei loro territori. Lo spazio è diventato una componente chiave delle operazioni multi-dominio (Multi Domain Operations) rappresentando un elemento vitale con numerosi punti di forza ma anche potenziali vulnerabilità. I satelliti possono essere oggetto di attacchi informatici, accusare di interferenze o essere soggetti alla distruzione. Le crescenti tecnologie anti-satellite rappresentano una grave minaccia, alimentata in particolare da nazioni come la Russia e la Cina. Tuttavia, gli Stati Uniti perseguono un’aggressiva politica spaziale volta ad una forte militarizzazione dello spazio che grava sugli altri attori coinvolti, tra cui l’Unione Europea.

La NATO raggruppa alcune delle forze armate tecnologicamente più avanzate al mondo rappresentando quindi un potenziale moltiplicatore di capacità. Tuttavia, l’efficacia dell’Alleanza nell’utilizzo del dominio spaziale per applicazioni militari, così come la protezione delle infrastrutture spaziali degli alleati, dipenderà dalla disponibilità degli stati membri ad aumentare gli investimenti militari in questo settore e a mettere a disposizione i propri assetti spaziali in modo adeguato. Pur non avendo la capacità di affrontare autonomamente le minacce spaziali, la NATO può offrire un importante valore aggiunto come piattaforma comune tra gli alleati. A tal proposito, dal 3 al 5 dicembre 2024, si è tenuta a Firenze la riunione del Comitato di vertice della Combined Space Operations Initiative (CSpO) con l’obiettivo di promuovere il coordinamento delle attività spaziali e di sicurezza nazionale tra i Paesi Alleati instaurando una collaborazione internazionale per affrontare in maniera condivisa sfide e opportunità legate allo spazio.

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Nel Concetto strategico della NATO del 2022 viene ribadito il ruolo vitale dello spazio in funzione di deterrenza e difesa nel quadro dell’Alleanza. Questo documento contiene una serie di impegni assunti dagli alleati per migliorare la resilienza e la capacità di operare nello spazio e nella dimensione cyber.

L’azione dell’Unione Europea

L’approccio europeo in ambito spaziale è caratterizzato da progetti dual use che comprendono iniziative di carattere civile applicabili anche alla dimensione militare. Da più di mezzo secolo, l’Europa partecipa attivamente alla competizione globale nello spazio insieme alle altre grandi potenze alla ricerca della sovranità spaziale. Nel corso del tempo, il programma spaziale dell’Unione Europea ha raggiunto risultati significativi garantendo continuità di investimenti. Tra le diverse azioni intraprese dall’UE, i progetti di maggiore rilievo sono Galileo, Copernicus e GOVSATCOM. 

Galileo si distingue per il suo servizio PRS (Public Regulated Service) volto a sviluppare un sistema globale di navigazione satellitare (GNSS) cruciale per la navigazione civile e militare. Questo sistema globale di navigazione satellitare fornisce dati di posizionamento in tempo reale con grande precisione e affidabilità ma anche servizi strategici, quali: Positioning, Navigation, Timing (PNT). Un’altra programma di estrema rilevanza è rappresentato da Copernicus, un avanzato sistema di osservazione della superficie terrestre destinato a monitorare il pianeta e l’ambiente. A questi si aggiunge il programma GOVSATCOM che prevede la creazione di una costellazione di satelliti multi-orbitali, denominata IRIS^2, da lanciare nello spazio tra il 2025 e il 2027. Questa iniziativa mira alla fornitura indipendente di servizi di comunicazione satellitare offrendo un sistema di connettività resiliente per missioni critiche e operazioni governative. Questo ambizioso progetto rappresenta il tentativo europeo di competere con le grandi costellazioni statunitensi, Starlink e Kuiper, che consentono il controllo totale sui servizi di telecomunicazione e sul traffico dati. Si tratta di un passo fondamentale per il raggiungimento di una completa strategia globale di sicurezza dell’UE.

Il valore strategico dello spazio e la sua connessione con la difesa vengono riconosciuti ancora una volta nella Bussola Strategica attraverso la creazione della Direzione generale per l’industria della difesa e lo spazio e dell’Agenzia dell’Unione Europea per il Programma Spaziale (EUSPA).  In questo contesto è stata adottata la prima Strategia spaziale dell’UE per la sicurezza volta ad  individuare e affrontare le minacce spaziali in vista del rafforzamento della resilienza nel settore dello spazio e della difesa.

In conclusione, l’Europa deve riconoscere a 360 gradi il proprio ruolo di potenza spaziale adottando un approccio da protagonista globale, accompagnato da investimenti all’altezza delle sue ambizioni e capacità.





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