TRIESTE – Questa mattina รจ andato in scena l’ennesimo presidio legato a una crisi industriale attiva nel territorio provinciale. Nello specifico, la crisi che attanaglia le lavoratrici e i lavoratori della Tirso parte da lontano: la proprietร aveva dato garanzie sulla soluzione positiva della vicenda giร nel corso del 2022, quando erano emerse le prime vere difficoltร legate al consumo di energia elettrica, davvero importante tenuto conto che si era di fronteย aย una realtร ย fortemente energivora. Poi i mesi e gli anni sono passati, le promesse non sono state mantenute, nonostante i proclami, e nella seconda parte del 2024ย la questione รจ implosa.
Le voci sul futuro
Si sono affastellate diverse voci su interessamenti da parte di imprenditori regionali –ย vedi Roncadin dal pordenonese –ย e del vicino Veneto. Ma per ora poco o nulla si sa. Lo stesso segretario provinciale della Cgil, Massimo Marega, evidenzia che “รจ Confindustria che ha in mano lโinterlocuzione con la Regione. A noi risulta che ad oggi lโinterlocutore sia sempre e solo Roncadin”.ย
I punti interrogativi
Intanto รจ sempre meno chiaro il destino delle tante lavoratrici dello stabilimento di Montedoro, in quelย di Muggia, ennesima crisi industriale che sta colpendo in maniera vigorosa il Triestino ormai da tempo. Con la differenza che per Wartsila, anche per la strategicitร dello stabilimento, una soluzione si รจ trovata, con l’arrivo di Msc, mentre per i lavoratori e l’attivitร produttiva dello stabilimentoย Tirso all’orizzonte c’รจ un grosso punto interrogativo.
E questa mattina leย lavoratrici e i lavoratori presenti in piazza davanti alla prefettura erano preoccupatiย non solo per il presente, con la cassa integrazione che arriva a rilento e con la tredicesima ridotta, ma anche e soprattutto per il futuro. “Non puoi muoverti, non puoi comprarti da mangiare, e se non hai qualcuno che ti aiuta non puoi far niente. E non tutti hanno qualcuno. E’ una situazione davvero assurda di cui non si vede le fine” dice Oriana Gregoric. Ora ci sono le date per l’incasso della cassa integrazione di novembre e dicembre. Poi si ritorna nell’incertezza.
Le voci della politicaย
Come era ovvio,ย sulla questione รจ intervenuta la politica locale:ย “Lavoratori e lavoratrici in questo momento si vedono negare per intoppi burocratici dall’Inps anche quello striminzito riconoscimento dovuto per legge”ย ha dichiarato Fiorella Bencic, segretaria del circolo Pdย di Muggia. “A dicembre non รจ stato possibile fare fronte alle normali scadenze che divorano la tredicesima. ร pertanto necessario che si aprano linee di credito, con interessi a carico delle istituzioni, per permettere loro di sopravvivere a questo disastro”. Linee di credito che esistono come ha spiegato Marega proprio questa mattina: “C’รจ la possibilitร attraverso i crediti cooperativi regionali, tramite accordo con la Regione, di poter usufruire di un prestito di circa tre mila euro senza tassi di interesse”.
Le opposizioni: “No a semplice riconversione”
Nel corso della mattinata รจ intervenuta la capogruppo del M5S in consigio comunale, Alessandra Richetti, la quale ha chiesto cheย “le istituzioni locali e nazionali si assumano la piena responsabilitร di garantire e monitorare con attenzione ogni fase del percorso di rilancio dello stabilimento. E’ fondamentale che non ci si limiti a una semplice riconversione dello stabilimento, ma si promuovano strategie di sviluppo industriale e occupazionale sostenibili, con una visione a lungo termine, capaci di garantire stabilitร e crescita per il territorio e per i lavoratori coinvolti”. Intervenuto anche Riccardo Laterza di Adesso Trieste: “Oltre al danno di un imprenditore scappato dopo aver preso fondi pubblici per le lavoratrici e i lavoratori di Tirso si aggiunge la beffa dell’Inpsย che non eroga la cassa integrazione. Per Tirso e per le altre aziende in crisi del territorio la solidarietร รจ il primo passo per mettere la questione del futuro produttivo di Trieste al primo posto dell’agenda politica”.ย
Le parole di Polidori
Abbiamo contattato anche il sindaco di Muggia, Paolo Polidori, nel cui territorio la fabbrica ha sede: “Il latoย positivoย รจ che, finalmente, parte del problemaย si sta risolvendo, conย lโInps cheย assicura che i primi pagamenti saranno fatti tra oggi e domani, eย i saldi entro la settimana. I problemi derivano da malfunzionamenti del software dellโente previdenziale, che hanno perรฒ causato comprensibili ma ingiustificabili ritardi, con lโaggravante che lโattuale situazione dei lavoratori non puรฒ permettere dilazioni nellโerogazione. Lโassessore Rosolen ha presidiato peraltro costantemente la situazione, nellโauspicio che questa o altre non debbano ripetersi in futuro”.
***** lโarticolo pubblicato รจ ritenuto affidabile e di qualitร *****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link