Anche il Kenya acquista droni di morte turchi, fabbricati dal genero di Erdogan

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Dal Nostro Corrispondente in Cose Militari
Antonio Mazzeo
14 gennaio 2025

In Africa si moltiplicano le commesse di droni da guerra prodotti dalle aziende leader del complesso militare-industriale turco.

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Un mercato in inarrestabile espansione quello dei velivoli senza pilota: affari miliardari per l’entourage familiare del presidente Recep Tayyp Erdoğan, mentre l’Italia si candida come possibile produttore di morte per conto di Ankara.

Sei unità

Le forze armate del Kenya si starebbero addestrando all’impiego dei droni-killer “Bayraktar” TB2, dopo averne acquistato in Turchia non meno di sei unità.

Bayraktar” TB2 per il Kenya

“Questa tipologia di aereo senza pilota avanzato (UAV) è stato fotografato in un hangar militare in Kenya e mostrava la bandiera keniana sui suoi stabilizzatori a V invertita”, riporta il sito specializzato Military Africa.

Il drone Bayraktar TB2 può raggiungere una velocità massima di 250 km/h, mentre la quota di tangenza massima è di 7.300 metri.

Bombe laser

I velivoli acquistati dalle forze armate di Nairobi sarebbero in grado di volare ininterrottamente fino a 27 ore e di trasportare bombe leggere a guida laser.

“Ogni sistema fornito dall’azienda produttrice comprende fino ad un massimo di sei velivoli a pilotaggio remoto Bayraktar TB2, due stazioni di controllo a terra, kit di alimentazione e manutenzione nonché armamento di precisione sempre prodotto dalle industrie turche”, spiega Ares Difesa.

Il TB2 è dotato di un sistema per il decollo e l’atterraggio completamento automatico. Per lo svolgimento di missioni ISR (Intelligence, Sorveglianza e Ricognizione) può montare telecamere diurne e notturne e radar SAR.

“In configurazione di combattimento, oltre al sensore laser per l’illuminazione dei bersagli anche a favore di altre fonti di fuoco, il Bayraktar TB2 può impiegare diversi tipi di armamento tra cui due missili guidati anticarro e munizioni a guida laser Roketsan MAM-L o MAM-C”, aggiunge Ares Difesa.

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Il “Bayraktar TB2” è progettato e prodotto dalla società aerospaziale Baykar (sede principale nel distretto di Bahçeşehir, Istanbul), il cui fondatore e presidente del consiglio di amministrazione è Selcuk Bayraktar, genero del presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdoğan.

“L’acquisto dei droni Bayraktar TB2 segna un passo significativo negli sforzi del Kenya di modernizzare le proprie forze armate e rafforzare le proprie capacità difensive”, commentano gli analisti di Military Africa.

Sorveglianza aerea

“Con questi droni – continua la nota – il Kenya mira a sviluppare le operazioni di sorveglianza aerea, specialmente di fronte alle crescenti minacce alla sicurezza nella regione (…) Grazie ai Bayraktar TB2 si otterrà un vantaggio significativo nel mantenimento della sicurezza delle frontiere”.

I produttori turchi hanno promosso training addestrativi a favore del personale militare keniota.

Il 23 agosto 2024 l’ufficio stampa di Baykar ha pubblicato una nota in cui si ha spiegato che presso il Flight Training Center di Keşan(provincia di Edime) si “erano completate con successo le attività addestrative per l’impiego ed il supporto dei droni d’attacco TB2” con i piloti del “nostro Paese amico e fratello, il Kenya”.

Venduti a 35 Paesi

Secondo i manager di Baykar, i velivoli senza pilota “Bayraktar TB2” e “BayraktarAkinci” sono già stati venduti a 35 Paesi di Medio Oriente, Europa ed Africa. In particolare sono stati impiegati massicciamente nel conflitto in corso tra Ucraina e Russia ed in quello tra Azerbaijan ed Armenia in Nagorno Karabakh.

“Gli Stati africani stanno acquistando sempre più droni turchi per combattere i gruppi armati dopo il loro uso effettivo in vari conflitti internazionali – scrive Military Africa -. Per gli acquirenti africani con limitati budget militari, essi sono un’opzione particolarmente attrattiva data la loro convenienza ed efficacia”.

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Per gli analisti militari i “Bayraktar TB2”consentono di sviluppare una “significativa potenza aerea” senza dover affrontare i grandi costi finanziari per le attrezzature e le lunghe attività addestrative richieste invece dalle “convenzionali” forze di attacco aereo con caccia pilotati.

Niger e Nigeria

Il Kenya si aggiunge ai numerosi Paesi africani che si sono dotati dei velivoli turchi a pilotaggio remoto o che hanno espresso l’intenzione di acquisirli. Tra essi spiccano Angola, Burkina Faso, Etiopia, Gibuti, Mali, Marocco, Togo e Tunisia.

Nelle settimane scorse pure il Niger avrebbe acquistato sei “Bayraktar TB2” da utilizzare contro i gruppi armati attivi nella regione meridionale del Sahel e nel bacino del Lago Ciad.

Nigeria: Progetto Guardian con droni turchi

Il governo della Nigeria avrebbe ordinato 43 UAV armati “Bayraktar TB2” nell’ambito del Progetto Guardian, mirato ad affrontare le sfide alla sicurezza nella regione nord-occidentale.

Utilizzati in Tigray

“Ancora prima dell’uso di queste potenti armi per la sorveglianza e l’attacco nel continente, va ricordato come il governo della Libia, legittimamente riconosciuto dalle Nazioni Unite, li ha impiegati a partire del 2019 contro le forze ribelli presenti nella parte orientale del Paese”, annota Military Africa. I “Bayrakar” sono stati usati dalle forze armate etiopi per i bombardamenti in Tigray tra il 2021 e il 2022.

Venduta la Piaggio

I “successi” dell’export di morte dell’azienda in mano al genero di Erdoğan hanno “convinto” il governo italiano Meloni-Crosetto-Tajani a cederle uno dei gruppi storici del comparto militare-industriale aerospaziale, la Piaggio Aerospace, con sede generale e stabilimento a Villanova D’Albenga (Savona) e centro servizi e vendite nel capoluogo ligure.

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“Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha autorizzato i Commissari di Piaggio Aero Industries e Piaggio Aviation – le due società in amministrazione straordinaria che operano sotto il marchio Piaggio Aerospace italiana – a procedere con la cessione di tutti i complessi aziendali alla società turca Baykar”, riporta il comunicato pubblicato il 27 dicembre 2024.

Secondo i manager turchi di Baykar, nel 2023 il gruppo si è posizionato nella top list dei maggiori esportatori nazionali, con un valore dell’export superiore ad 1,8 miliardi di dollari.

Un report del think tank statunitense CNAS (Center for a New American Security) documenta come la Turchia abbia assunto un ruolo dominante nel mercato globale dei droni militari e la Baykar, da sola, controllerebbe il 60 per cento circa delle esportazioni.

Ruolo critico

“Il velivolo senza pilota d’attacco Bayraktar TB2 ha giocato un ruolo critico negli sforzi anti-terrorismo della Turchia così come ha primeggiato nelle operazioni internazionali”, affermano con malcelato cinismo i manager del gruppo.

“Essi – continuano – hanno dimostrato la loro efficienza in vari conflitti, e sono stati fondamentali nella fine della trentennale occupazione del Karabakh”.

Eroe in Ucraina

“Nel conflitto tra Ucraina e Russia iniziato nel febbraio 2022, i Bayraktar TB2 sono diventati un eroe agli occhi del popolo ucraino grazie al loro straordinario successo – aggiunge Baykar -. Essi hanno cambiato l’equilibrio di potere come moltiplicatore di forza nella guerra”.

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“In Ucraina il Bayraktar TB2 non è stato solo fondamentale nelle operazioni di combattimento ma è divenuto anche un simbolo di speranza”, conclude il farneticante comunicato del gruppo turco oggi alla guida di Piaggio Aerospace. “Questo successo in Ucraina ha dimostrato l’influenza del Bayraktar TB2 ed ha mostrato al mondo che è esso è il migliore nella sua classe”.

Antonio Mazzeo
amazzeo61@gmail.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Etiopia si arma fino ai denti e fa shopping di droni per combattere in Tigray

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