Bonus Edilizi 2025 – Alice Cerrano Architetto

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Contributi per le imprese

 


Con la recente approvazione della Legge di Bilancio 2025 ci sono alcune importanti novità in materia di bonus edilizi. Negli ultimi mesi abbiamo letto alcune anticipazioni, ma con la sua approvazione e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale si possono finalmente riassumere tutte le novità che ci aspettano per il prossimo triennio. 

Se stai ristrutturando casa e vuoi usufruire delle agevolazioni fiscali, se hai in previsione di fare qualche intervento minore e vuoi capire se rientra tra gli interventi agevolabili, o se vuoi semplicemente conoscere il destino dei bonus edilizi con l’arrivo dell’anno nuovo, questa guida fa al caso tuo! 

Ti elencherò le principali caratteristiche dei bonus in vigore per il 2025, 2026 e 2027 riassumendoti quelle che sono le principali condizioni che occorre soddisfare per potervi accedere. È necessario conoscere il significato di alcuni termini tecnici e spesso non è facile distinguere la differenza tra una tipologia di intervento e un altro. Farò in modo di spiegarti il significato dei termini più complicati approfondendo i concetti più significativi, ma nel caso ti rimanessero dei dubbi, ti consiglio di scrivermi. Ti spiegherò volentieri gli aspetti meno chiari. 

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Saldo e stralcio

 

Tabella dei contenuti

Con la Legge di Bilancio 2024 eravamo a conoscenza che con l’arrivo del 2025 alcuni bonus edilizi sarebbero potuti scomparire lasciando in vigore una piccola parte delle agevolazioni fiscali che avevamo imparato a conoscere. Tuttavia, negli ultimi mesi sono circolate una serie di ipotesi che ci hanno fatto ben sperare. Infatti, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge n. 207 del 30 dicembre 2024 (Legge di Bilancio 2025) il Bonus Casa/Ristrutturazioni, l’Ecobonus e pochi altri bonus sono stati prorogati. Per alcuni ne sono state modificate le percentuali di detrazione e le condizioni di accesso. È stato introdotto, inoltre, il concetto di “abitazione principale” ed è stato limitato l’accesso a “tutte le spese sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento”. Ma nello specifico, che cosa si intende? Adesso te lo spiego.   

Abitazione principale e diritto di proprietà o diritto reale di godimento 

Facendo riferimento all’art. 1, comma 741, lett. b), della L. 160/2019 si considera abitazione principale l’unità abitativa in cui il contribuente risiede anagraficamente e dimora abitualmente. Si tratta di una definizione diversa dal concetto di prima casa. Quest’ultimo, infatti indica l’unità abitativa situata nel comune all’interno del quale il contribuente ha la propria residenza o nel comune sede della propria attività lavorativa. Questo significa che la prima casa non è quella in cui il contribuente deve necessariamente risiedere.   

Per soddisfare il requisito di abitazione principale è quindi necessario che il contribuente dimori abitualmente nell’unità abitativa per la quale si chiedono le detrazioni ma è necessario che vi abbia anche la residenza.  

In riferimento ai soggetti che possono usufruire dei bonus edilizi, la Legge di Bilancio 2025 ne limita l’adesione ai soli soggetti titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento di un immobile.  

Affinché un contribuente possa intendersi avente diritto di proprietà su un immobile deve ricadere in una delle diverse tipologie di proprietà immobiliare. Te le riassumo di seguito: 

Piena proprietà: il contribuente ha la proprietà assoluta sull’immobile. Ne ha la piena responsabilità e ha la possibilità di poterne godere e disporre in maniera esclusiva. 

Nuda Proprietà: il contribuente ha la proprietà del bene ma non il diritto di utilizzarlo, che invece appartiene all’usufruttuario. Praticamente il nudo proprietario continua ad avere i diritti base, come vendere, trasferire o ipotecare l’abitazione. L’usufruttuario, invece, può utilizzare, godere e trarre profitto dall’immobile durante il periodo di usufrutto.

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Proprietà superficiaria: il contribuente ha la proprietà di tutto ciò che c’è sopra al suolo. Quindi, ha la proprietà dell’immobile, ma il suolo è di proprietà di un’altra persona. 

Multiproprietà: più soggetti hanno la proprietà dello stesso immobile. A turno e per un periodo predeterminato, il bene viene goduto da ogni singolo proprietario. L’esempio più classico è quello delle case vacanze in multiproprietà: ogni soggetto proprietario può usufruire dell’abitazione nel periodo stabilito in precedenza. 

Comproprietà: più soggetti possiedono una specifica quota di proprietà dell’immobile, che può essere uguale o diversa. Si tratta di una vera e propria proprietà condivisa; i diritti e le responsabilità vengono sostenute da tutti i proprietari. 

Parlando, invece, di diritto reale di godimento si intende quella condizione in cui una persona ha la possibilità di utilizzare completamente un immobile di proprietà altrui. Il proprietario, quindi, non ha la possibilità di utilizzare liberamente l’immobile poiché questo diritto viene temporaneamente trasferito ad un’altra persona. 

Il diritto reale di godimento più conosciuto per un immobile è l’usufrutto, citato in precedenza analizzando il concetto di nuda proprietà. Il proprietario di un immobile, che dispone della nuda proprietà, ne concede l’usufrutto ad un’altra persona che ha la possibilità di utilizzare, godere e trarre profitto dall’immobile durante il periodo di usufrutto. Allo scadere dei tempi contrattuali l’usufruttuario perde i diritti sull’immobile. 

Un altro diritto reale di godimento è il diritto di abitazione in cui il proprietario di un immobile concede a un altro soggetto il diritto di utilizzo dell’immobile ai fini abitativi. Un esempio classico è quando i genitori concedono il diritto di abitazione di un appartamento ad un figlio, continuando ad esserne i proprietari.  

Per riassumere, affinché un contribuente possa usufruire delle agevolazioni fiscali è necessario che vengano soddisfatte queste condizioni:

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  • Abitazione principale del contribuente (residenza anagrafica e dimora abituale);

E AVERE ALMENO UNO DELLE 2:

  • Diritto di proprietà sull’immobile da parte del contribuente (piena proprietà, nuda proprietà, proprietà superficiaria, multiproprietà, comproprietà);
  • Diritto reale di godimento sull’immobile da parte del contribuente (usufrutto, diritto di abitazione);

Bonus in vigore per il triennio 

I bonus che rimarranno in vigore per tutto il triennio 2025, 2026, 2027 e che permettono di ristrutturare la propria abitazione o di renderla più efficiente da un punto di vista energetico sono: 

  • Bonus Casa – Ristrutturazioni;
  • Ecobonus;
  • Bonus barriere architettoniche;
  • Bonus Mobili ed Elettrodomestici;
  • Sismabonus;
  • Superbonus;
  • Bonus elettrodomestici;

Bonus Casa – Ristrutturazioni

Facendo riferimento all’art. 16-bis del D.P.R. 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi – TUIR), per tutti gli interventi di recupero del patrimonio edilizio eseguiti su immobili residenziali è possibile usufruire della detrazione dall’IRPEF, da ripartire in 10 quote annuali di pari importo, del 36% delle spese sostenute. L’ammontare complessivo delle spese non deve essere superiore a 48.000 € per ciascuna unità immobiliare. Grazie al Decreto-legge n.83/2012 la percentuale di detrazione è stata aumentata al 50% e l’importo massimo di spesa è stato portato a 96.000 €. Nel corso degli anni quest’ultima agevolazione ha visto numerose proroghe. Una delle ultime è la Legge di Bilancio 2022 che ne ha previsto la proroga fino alla fine del 2024.

Grazie all’approvazione della Legge di Bilancio 2025 il Bonus Casa – Ristrutturazioni è stato di nuovo prorogato fino a fine 2027. Di seguito ne descrivo le caratteristiche principali:

  • per la prima abitazione e per le spese sostenute nel corso del 2025 è prevista una percentuale di detrazione pari al 50% con una spesa massima di intervento non superiore a 96.000 €. Per il 2026 e il 2027 la percentuale di detrazione si abbasserà al 36% lasciando invariato l’importo massimo di spesa ammissibile; 
  • per tutte le altre abitazioni, invece, e per le spese sostenute nel corso de 2025 è prevista una percentuale di detrazione pari al 36% con una spesa massima di intervento non superiore a 96.000 €. Per il 2026 e il 2027 la percentuale di detrazione si abbasserà al 30% lasciando invariato l’importo massimo di spesa ammissibile;

Questo significa che, ipotizzando di effettuare degli interventi di recupero del patrimonio edilizio sulla tua prima abitazione, per tutte le spese sostenute nel 2025 (importo massimo di spesa 96.000 €) l’Agenzia delle Entrate ti restituirà il 50% in detrazioni IRPEF. In altre parole, per 10 anni dalla realizzazione degli interventi, l’Agenzia delle Entrate ti scalerà dalle tasse future una somma di denaro la cui somma è pari al 50% delle spese sostenute. 

Ovviamente, la percentuale di detrazione cambierà a seconda della tipologia di abitazione su cui si interviene e dall’anno di esecuzione dei pagamenti, ma il funzionamento rimane invariato.     

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Dal 1° gennaio 2028, salvo future proroghe, per tutti gli immobili sarà prevista una percentuale di detrazione del 30% con un limite di spesa ridotto a 48.000 €.

La tipologia di interventi che possono accedere al Bonus Casa – Ristrutturazioni sono rimasti invariati. Di seguito te li riassumo brevemente: 

  • singole unità immobiliari: (ville unifamiliari o singole unità immobiliari in condominio) possono usufruire delle detrazioni edilizie tutti gli interventi considerati:
  • manutenzione straordinaria
  • restauro e risanamento conservativo
  • ristrutturazione edilizia
  • interventi realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali: possono usufruire delle detrazioni edilizie tutti gli interventi considerati: 
  • manutenzione ordinaria
  • manutenzione straordinaria
  • restauro e risanamento conservativo
  • ristrutturazione edilizia

Ecobonus

Fino alla fine del 2024, facendo riferimento all’art. 1, commi da 344 a 349 della legge 296/2006 e successive modifiche o integrazioni, per tutti gli interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici o unità immobiliari esistenti è stato possibile usufruire della detrazione dall’IRPEF del 65% o del 50%, da ripartire in 10 quote annuali di pari importo, a seconda della tipologia di intervento. 

La Legge di Bilancio 2024 prevedeva la scadenza dell’Ecobonus al 31 dicembre dello stesso anno, ma grazie all’approvazione della Legge di Bilancio 2025 è ancora possibile usufruire dell’incentivo fino alla fine del 2027. Sono però state modificate le percentuali di detrazione e le condizioni di adesione. Te le riassumo di seguito: 

  • per la prima abitazione e per le spese sostenute nel corso del 2025 è prevista una percentuale di detrazione pari al 50% con una spesa massima variabile a seconda della tipologia di intervento. Per il 2026 e il 2027 la percentuale di detrazione si abbasserà al 36% lasciando invariato l’importo massimo di spesa ammissibile; 
  • per tutte le altre abitazioni e per le spese sostenute nel corso del 2025 è prevista una percentuale di detrazione pari al 36% con una spesa massima variabile a seconda della tipologia di intervento. Per il 2026 e il 2027 la percentuale di detrazione si abbasserà al 30% lasciando invariato l’importo massimo di spesa ammissibile;

Questo significa che, ipotizzando di effettuare degli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche sulla tua prima abitazione, per tutte le spese sostenute nel 2025 (importo massimo di spesa variabile a seconda della tipologia di intervento) l’Agenzia delle Entrate ti restituirà il 50% in detrazioni IRPEF. In altre parole, per 10 anni dalla realizzazione degli interventi, l’Agenzia delle Entrate ti scalerà dalle tasse future una somma di denaro la cui somma è pari al 50% delle spese sostenute.   

Ovviamente, la percentuale di detrazione cambierà a seconda della tipologia di abitazione su cui si interviene e dall’anno di esecuzione dei pagamenti, ma il funzionamento rimane invariato.     

Dettaglio da non trascurare è l’esclusione dagli interventi agevolabili l’installazione di caldaie a combustibili fossili. Non è nulla di nuovo, infatti tra le scadenze della Direttiva EPBD IV (Direttiva Case Green) compare appunto l’esclusione di questo tipo di intervento a partire dal 1° gennaio 2025. Del resto, non bisogna dimenticare che uno degli obiettivi dell’Unione Europea è appunto quello di incentivare sistemi di riscaldamento e raffrescamento sostenibili, arrivando all’eliminazione completa delle caldaie a combustibili fossili entro il 2040. 

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Ricordo, tuttavia, che continuano ad essere agevolati gli impianti ibridi o le pompe di calore.  

L’esclusione delle caldaie a combustibili fossili dagli interventi agevolabili non significa che non si potrà più installare questo tipo di apparecchio. Molto semplicemente non sarà più possibile portarli in detrazione. 

Ma quali sono, allora gli interventi agevolabili con l’Ecobonus? Te li riassumo di seguito:

  • Generatori ibridi;
  • Pompe di calore;
  • Micro-cogeneratori (esclusi quelli a combustibili fossili);  
  • Scaldacqua in pompa di calore;
  • Coibentazione involucro;
  • Serramenti e infissi;
  • Schermature solari;
  • Collettori solari; 
  • Sistemi di building automation;
  • Riqualificazione globale dell’edificio;

Ad oggi, allo scadere del triennio non è prevista nessuna proroga. Occorre aspettare e vedere se nei prossimi anni il governo prevederà delle agevolazioni nuove o deciderà di prorogare nuovamente il bonus e a quali condizioni.  

Bonus mobili ed elettrodomestici

Per tutto il 2025 la Legge di Bilancio prevede la proroga del Bonus Mobili ed Elettrodomestici. Si tratta di una detrazione IRPEF che consente di acquistare mobili e/o elettrodomestici destinati ad arredare un immobile che ha subito degli interventi di recupero del patrimonio edilizio. 

Consente l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore a:

  • classe A per i forni;
  • classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie;
  • classe F per i frigoriferi e i congelatori; 

La detrazione IRPEF, ripartita in 10 quote annuali di pari importo, è pari al 50% sulle spese sostenute per un importo massimo di 5.000 € per unità immobiliare ad uso abitativo. 

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Per gli acquisti effettuati nel 2025, il bonus deve essere collegato ad interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati dal 1° gennaio 2024.

Nella definizione di recupero del patrimonio edilizio ricadono, tuttavia, solo alcuni interventi e a seconda della tipologia di immobile oggetto di intervento posso essere differenti. Te li elenco di seguito:

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali;

Sismabonus

Per tutti gli interventi che prevedono l’adozione di misure antisismiche sugli edifici, i contribuenti possono detrarre una parte delle spese sostenute dalle imposte sui redditi. L’agevolazione interessa tutti i contribuenti interessati dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) sia i soggetti interessati dall’imposta sul reddito delle società (IRES).

Per poter usufruire del bonus è necessario realizzare un intervento su un immobile a destinazione residenziale o produttiva e deve trovarsi nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) o nelle zone sismiche a minor rischio (zona sismica 3), individuate dall’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003. 

Fino al 31 dicembre 2024 la norma prevedeva diverse percentuali di detrazione a seconda della tipologia di intervento. Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025 la percentuale di detrazione è stata ridotta seguendo la logica della tipologia di abitazione oggetto di intervento. 

Di seguito ti riassumo le condizioni:

  • per la prima abitazione e per le spese sostenute nel corso del 2025 è prevista una percentuale di detrazione pari al 50% con una spesa massima di intervento non superiore a 96.000 €. Per il 2026 e il 2027 la percentuale di detrazione si abbasserà al 36% lasciando invariato l’importo massimo di spesa ammissibile; 
  • per tutte le altre abitazioni, invece, e per le spese sostenute nel corso del 2025 è prevista una percentuale di detrazione pari al 36% con una spesa massima di intervento non superiore a 96.000 €. Per il 2026 e il 2027 la percentuale di detrazione si abbasserà al 30% lasciando invariato l’importo massimo di spesa ammissibile;

Per chi compra un immobile in un edificio demolito e ricostruito nei Comuni in zone classificate a “rischio sismico 1”, può detrarre dalle imposte una parte consistente del prezzo di acquisto (per questa ragione chiamato Sismabonus acquisti). Valgono le stesse regole riportate per il Sismabonus tradizionale.

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Bonus barriere architettoniche

Si tratta di un’agevolazione dedicata ai contribuenti che fino al 31 dicembre 2025 effettuano interventi di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche. Ai sensi dell’art. 119-ter del D.L. 34/2020, successivamente modificato dall’art.3 del D.L. 212/2023, per tutti gli interventi aventi oggetto:

  • scale;
  • rampe;
  • ascensori;
  • servo-scala;
  • piattaforme elevatrici; 

è prevista una detrazione dall’IRPEF, da ripatire in 10 quote annuali di pari importo, del 75% delle spese sostenute fino a un importo massimo variabile. A seconda della tipologia di immobile e dal numero di unità abitative da cui è composto, viene definito un importo massimo di spesa pari a:

  •  50.000 € per gli edifici unifamiliari e per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti situate all’interno di edifici plurifamiliari;
  • 40.000 € moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
  • 30.000 € moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari;

Gli interventi devono rispettare i requisiti previsti dal regolamento di cui al Decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236 e tale rispetto deve essere asseverato da parte di un tecnico abilitato.

Superbonus

Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025 è ancora possibile usufruire del Superbonus con una percentuale di detrazione del 65%. Si tratta dell’ultimo anno per la detrazione, infatti non ne è stata modificata la scadenza dell’agevolazione, ma piuttosto ne ha limitato la fruizione riservandola esclusivamente agli interventi già avviati entro il 15 ottobre 2024.

Diventa così importante che entro la data del 15 ottobre 2024 risulti:

  • presentata la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA), se gli interventi sono diversi da quelli effettuati dai condomini;
  • adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e presentata la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA), se gli interventi sono effettuati dai condomini;
  • presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici;

Per tutte le spese sostenute dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, la detrazione spetta esclusivamente ai seguenti soggetti: 

  • Condomini;
  • Persone fisiche proprietarie (o comproprietarie) di edifici con unico proprietario composti fino a quattro unità abitative;
  • Onlus;
  • Associazioni di volontariato; 
  • Associazioni di promozione sociale;

Se vengono soddisfatti i requisiti di accesso, per le spese sostenute nel 2025, il Superbonus al 65% spetta anche per gli interventi trainati effettuati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari site nei condomìni o negli edifici interamente posseduti le cui parti comuni sono oggetto di interventi agevolati. Affinché vengano ammessi all’incentivo, è necessario che gli interventi trainati avvengano congiuntamente agli interventi trainanti. Infatti, quest’ultimi permettono un accesso diretto alla detrazione fiscale mentre gli interventi trainati usufruiscono dell’agevolazione solo se eseguiti insieme ad uno dei primi. 

Gli interventi trainanti sono:

  • isolamento termico dell’involucro edilizio;
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni;

Gli interventi trainati sono:

  • interventi di efficientamento energetico;
  • installazione di impianti solari fotovoltaici e sistemi di accumulo;
  • infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici;
  • interventi di eliminazione delle barriere architettoniche (16-bis, lettera e del Tuir);

Bonus elettrodomestici

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto per l’intero anno un nuovo incentivo fiscale che permette l’acquisto di elettrodomestici dall’elevata efficienza termica e non inferiore alla nuova classe energetica B. Gli elettrodomestici acquistati dovranno essere prodotti nell’Unione Europea e dovrà essere data prova del contestuale smaltimento del vecchio elettrodomestico. 

La percentuale di detrazione è pari al 30% del costo di acquisto dell’elettrodomestico e comunque per un importo non superiore a 100 €. La detrazione può essere utilizzata per l’acquisto di un solo elettrodomestico a condizione che vi sia ancora capienza nel limite stanziato per il bonus (50 milioni di euro per il 2025). 

Segnalo che nel caso in cui il nucleo familiare dell’acquirente abbia un ISEE non superiore a 25.000 €, l’importo massimo del bonus sale a 200 €

I criteri, le modalità e i termini di erogazione del bonus saranno definiti in un decreto del Ministero delle imprese e del made in Italy. Al momento, quindi è necessario aspettare l’uscita del presente decreto al fine di poter usufruire dell’agevolazione.   

Nuovo tetto massimo alle detrazioni: compresi anche i bonus edilizi

Con la nuova Legge di Bilancio per i soggetti con reddito superiore a 75.000 € è stato introdotto un tetto massimo di oneri detraibili. I bonus edilizi vi rientrano. 

Secondo la nuova disposizione, a partire dal 1° gennaio 2025, l’ammontare annuale degli oneri detraibili viene determinato moltiplicando un “importo base” pari a:

  • 14.000 € per i contribuenti con reddito complessivo superiore a 75.000 €;
  • 8.000 € per i contribuenti con reddito complessivo superiore a 100.000 euro;

per un coefficiente pari a:

  • 0,5 se nel nucleo familiare non sono presenti figli fiscalmente a carico;
  • 0,70 se nel nucleo familiare è presente un figlio a carico;
  • 0,85 se nel nucleo familiare sono presenti due figli fiscalmente a carico;
  • 1 se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli fiscalmente a carico o almeno un figlio con disabilità accertata fiscalmente a carico;

Bonus edilizi – Casi pratici per non perdere la detrazione

Il mio consiglio è quello di prestare la massima attenzione a tutte le regole per poter usufruire delle agevolazioni e di seguire alcune accortezze fondamentali per non perderne il diritto. 

Per tutti gli interventi è necessario effettuare i pagamenti attraverso bonifico parlante e le fatture devono riportare alcune informazioni fondamentali, al fine di non avere contestazioni dall’Agenzia delle Entrate.

Nella descrizione delle fatture è importante che vengano riportate le seguenti informazioni: 

  • tipo di opera (manutenzione straordinaria, ordinaria, risanamento, ristrutturazione);
  • descrizione dell’intervento;
  • localizzazione dell’immobile (indirizzo ed estremi catastali); 
  • estremi del titolo abilitativo;

Per essere più chiara ti riporto un esempio di quello che potrebbe essere riportato nella descrizione della fattura: 

“Opere di manutenzione straordinaria eseguite presso l’immobile sito in via XXX a Torino, distinto al NCEU al foglio XX p.lla XX sub X consistenti nella demolizione di un tramezzo. Cila n° XXX del XX/XX/XXXX”

Per quanto riguarda il bonifico parlante ti consiglio di seguire la procedura disposta ad hoc dal tuo istituto di credito così da diminuire al minimo il margine di errore. Infatti, la maggior parte delle banche ha ormai messo a disposizione una tipologia di bonifico specifica per i pagamenti degli interventi edilizi per cui si vuole usufruire delle agevolazioni in cui la causale del pagamento risulta essere già precompilata con le informazioni richieste dalla normativa. 

Nella causale del pagamento è necessario che compaiano le seguenti informazioni: 

  • Codice Fiscale o la partita iva del beneficiario (impresa che ha effettuato i lavori o fornitore) del pagamento;
  • Codice Fiscale del fruitore o dei fruitori della detrazione: il soggetto che sostiene la spesa e che porterà in detrazione l’importo (Alcune banche indicano questo soggetto come contribuente o richiedente);
  • Riferimento normativo del bonus a cui si vuole accedere: 
  • Bonus Casa – ristrutturazioni, Sismabonus: art. 16-bis del D.P.R. 917/1986;
  • Bonus barriere architettoniche: art. 119 ter Decreto Rilancio 34/2020;
  • Ecobonus: art. 344-347, Legge 296 / 2006;
  • Bonus mobili: art. 16, comma 2, DL 63/2013;
  • Numero e data della fattura oggetto del pagamento e se ti rimane spazio una breve descrizione degli interventi;

Se la tua banca non ti mette a disposizione i bonifici specifici per le detrazioni fiscali, puoi effettuare un bonifico normale ma è fondamentale che nella causale vengano riportate tutte le informazioni che ti ho scritto sopra. 

Ma a cavallo dell’anno nuovo, come funziona con il pagamento delle fatture? 

Il pagamento delle spese da portare in detrazione ubbidisce al principio di cassa, sistema secondo il quale la registrazione di una spesa può essere eseguita solo nel caso in cui è stata effettivamente pagata. Questo significa che per tutti i pagamenti che vengono effettuati entro il 31 dicembre 2025, rispettando comunque tutti i requisiti dell’intervento necessari per poter usufruire del bonus, potranno essere portati in detrazione. Spesso capita che la data di esecuzione del bonifico sia diversa da quella dell’accredito sul conto corrente del beneficiario. In questo caso fa fede la data di esecuzione del bonifico, anche nel caso in cui la data di accredito sia nei primi giorni del 2026. Per chiarezza faccio un piccolo esempio:

  • Data di esecuzione dell’ordine del bonifico: 29/12/2025;
  • Data di accredito sul conto corrente del beneficiario: 02/01/2026;

La spesa potrà essere portata in detrazione poiché il bonifico è stato effettuato il 29/12/2025 e il credito è stato correttamente maturato nell’anno d’imposta 2025. 

Ricordo, tuttavia, che tutti i pagamenti che verranno effettuati dal 1° gennaio 2026 rispetteranno le percentuali di detrazione per l’anno nuovo. 

Ma si possono pagare i lavori entro la fine dell’anno e concludere i lavori nell’anno successivo?   

Si può decidere di pagare in anticipo, ove possibile, dei lavori che verranno eseguiti nell’anno successivo. Il mio consiglio, tuttavia, è quello di avere precise garanzie da parte dell’impresa che dovrà eseguire i lavori. 

Posso pagare i lavori prima del deposito della pratica edilizia e non perdere la possibilità di accedere alle detrazioni edilizie?

I lavori possono essere pagati prima che venga presentata la pratica edilizia, ma sulla fattura deve essere specificato che si tratta di acconto per lavori di ristrutturazione edilizia o di risparmio energetico (Circolare dell’Agenzia delle Entrate n.13/E del 2019). Ancora meglio se nella descrizione della fattura vengono specificate le lavorazioni per le quali viene effettuato il pagamento. Unico caso particolare per il quale è necessario effettuare il pagamento dopo l’inizio dei lavori è il Bonus Mobili ed Elettrodomestici.  

Preciso che è possibile effettuare i pagamenti anche dopo che il professionista abbia depositato la fine lavori, fermo restando il principio di cassa (FiscoOggi del 19 giugno 2015). In questo caso nella descrizione della fattura si dovrà specificare saldo per il tipo di attività oggetto del pagamento. 

Conclusioni

Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025 si è finalmente avuto la conferma della proroga per alcuni bonus edilizi. Le condizioni di accesso sono cambiate e non è più possibile accedervi intervenendo su qualsiasi tipologia di immobile. Con questo articolo ho riassunto le principali modifiche apportate dalla nuova normativa e ho spiegato alcuni degli aspetti più importanti da conoscere. Se vuoi usufruire di un particolare bonus o se ci sono alcuni aspetti che non ti sono ancora del tutto chiari, scrivimi. Mi farà piacere poterti dare una mano!

L’obiettivo dei bonus edilizi è quello di incentivare gli interventi sugli edifici esistenti, migliorandone soprattutto le prestazioni energetiche. In vista degli obiettivi presentati dall’Unione Europea per i prossimi anni, la strada è ancora molta da fare e mi auguro che la struttura degli incentivi fiscali in materia di efficientamento degli edifici continui ad essere migliorato. Aspettiamo di vedere che cosa ci riserverà futuro!  



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