Il 2025 della casa d’aste Il Ponte

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Si è mantenuto stabile il fatturato de Il Ponte Casa d’Aste per il 2024, raggiungendo quota €34,8 milioni nell’anno da poco concluso, rispetto ai €34,9 milioni del 2023, e con una media dell’86% di lotti venduti. L’arte moderna e contemporanea si è confermata come il settore di punta della casa, con un fatturato complessivo di oltre €11,6 milioni, seguita dai Gioielli con oltre €9,3 milioni e dall’Antico (Arredi, Dipinti, Sculture e Oggetti d’arte) a quota oltre €6,3 milioni. Con tante aggiudicazioni di peso, per il 2024, e l’apertura riuscita di un dialogo con le istituzioni pubbliche, con l’acquisizione del Codice Santini da parte del Ministero della Cultura per il Palazzo Ducale di Urbino. Per l’avvio del 2025 abbiamo raggiunto Rossella Novarini, Direttrice Generale de Il Ponte, per fare insieme un punto sul periodo appena passato e su quali progetti e novità sono in cantiere per il prossimo futuro, anche in vista della nuova proprietà del francese Millon Auction Group, una realtà solida (il fatturato 2024 è di oltre €120 milioni, inclusa la quota portata in dote da Il Ponte) e internazionale, che certo cambia le carte in tavola anche per l’Italia e gli scenari all’orizzonte per il mercato dell’arte.  

L’intervista alla Direttrice Generale Rossella Novarini

Un 2024 stabile per la casa d’aste Il Ponte, dicevamo, anche in un anno molto complesso per la filiera dell’arte. In cui gli operatori italiani sembrano essersela cavata meglio dei competitor globali, o almeno con meno scossoni apparentemente. Quale è stato il punto di forza che vi ha permesso di proteggere i vostri andamenti?
Il nostro punto di forza è la fedeltà a un modello di business basato sull’etica professionale. Crediamo che sia compito e dovere morale di ogni operatore divulgare valori quali serietà, affidabilità e trasparenza per esempio nelle aggiudicazioni e nei risultati, onestà, tutela e valorizzazione delle più svariate forme d’arte. Sono questi gli elementi che creano le fondamenta per un rapporto solido con il cliente, che è sempre il vero attore e protagonista. 

E quindi come avete affrontato quest’anno incerto? 
Proporre e rappresentare da oltre 50 anni, a venditori e acquirenti, un mercato concreto, fondato su numeri solidi e investimenti reali, in un settore spesso dominato da eccessi speculativi, ci ha premiato e siamo onorati di questa fiducia. Muovendoci con questi presupposti, siamo riusciti a trasformare le incertezze di un anno complesso in opportunità, come per esempio con l’ingresso nel Millon Auction Group, la cui asse Parigi – Milano ha come obiettivo di diventare un punto di riferimento per il mercato dell’arte.

L’ingresso de Il Ponte nel francese Millon Auction Group

Infatti, proprio nell’anno del suo 50° anniversario, si è ufficializzato l’ingresso de Il Ponte nel francese Millon Auction Group. Quali le prospettive per l’anno appena cominciato con questo nuovo assetto proprietario? 
L’ingresso nel Millon Auction Group (MAG) segna un punto di svolta nel mercato nazionale delle aste, dando vita a un cambiamento profondo che non solo ridisegna il nostro ruolo, sia in Italia che a livello internazionale, ma anche una modalità di approccio al mercato italiano totalmente diversa rispetto a prima. 

In che modo, più nello specifico?
In un periodo particolarmente favorevole per il mercato francese, MILLON ha deciso di affacciarsi in Italia e di farlo attraverso l’acquisizione de Il Ponte, convinto dalla solida reputazione e profondità delle sue radici nel territorio, e vedendo ne Il Ponte un partner in grado di rappresentare e condividere appieno i propri valori. 

Come prende corpo nella pratica questo nuovo assetto?
L’approccio non invasivo, ma fondato su una complementarità di intenti e competenze, dà vita a un progetto strategico che punta a valorizzare le eccellenze di entrambe le case d’asta, con un obiettivo chiaro: mettere il cliente al centro e offrire nuove possibilità, senza privare dell’identità ma arricchendola. 

Quali le novità all’orizzonte allora?
Le novità in gestazione sono numerose tra cui l’ampliamento dei servizi online, con l’introduzione di una nuova sezione sul nostro sito dedicata agli appuntamenti di MAG ovvero a tutte le aste del Gruppo Millon. Verrà potenziata anche la parte relativa alla richiesta di stime e consulenze gratuite su beni e opere d’arte. Inoltre i dipartimenti operativi di MILLON saranno estesi anche a noi, favorendo un continuo scambio di competenze tra gli esperti delle diverse sedi. 

Mi pare si aprano da questa sinergia benefici sia per i compratori che per i venditori, è corretto?
I vantaggi per i clienti sono molteplici: gli acquirenti avranno l’opportunità di esplorare lotti sempre più differenziati e magari difficili da reperire in Italia, oppure partecipare ad aste in cui i top lot provenienti dalle diverse sedi MAG saranno battuti in una sola giornata e in unico catalogo. Allo stesso modo, i venditori avranno accesso a ulteriori “certificazioni” da parte dei nostri esperti, potendo valorizzare le più svariate tipologie di beni nelle proprie collezioni. Per coloro che acquisteranno nelle sedi dislocate del Gruppo sono previsti trasporti ottimizzati, volti a semplificare e migliorare l’esperienza complessiva. Questo è solo l’inizio di una collaborazione destinata a definire nuovi standard nel mondo delle aste e del collezionismo internazionale.

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L’arte moderna e contemporanea al primo posto per Il Ponte 

Al primo posto, nei volumi aggregati di fatturato de Il Ponte, si conferma l’arte moderna e contemporanea. A guidare nel 2024 è stato Lucio Fontana. Quali, oltre a lui, i nomi più richiesti dai vostri collezionisti? 
Il Dipartimento di Arte moderna e contemporanea, proiettato da sempre verso la ricerca e la riscoperta di autori e opere, non solo si conferma un’autorità indiscussa nel panorama delle aste, ma ha anche dimostrato l’ampio richiamo delle sue proposte, registrando un fatturato complessivo di oltre € 11,6 milioni. Lucio Fontana, con il suo Concetto Spaziale, Attese, venduto per €640.000 ha senza dubbio dominato la scena, ma a testimonianza della continua celebrazione dei grandi maestri sono emersi capolavori come il Tancredi del ’59 (€252.000) e Blu di Agostino Bonalumi (€108.800). Parallelamente, opere dal peculiare valore storico come Forze Ascensionali di Gerardo Dottori (€81.900), Donna + rosario di Fortunato Depero (€80.640), Kennedy di Sergio Lombardo (€96.000) e Mater Purissima o Maria di Adolfo Wildt (€107.520) hanno acceso l’interesse di un pubblico sempre più incline ad affacciarsi verso nuovi orizzonti e nuove proposte di investimento, che siano allo stesso tempo anche una certezza di valore. 

Quali le nuove traiettorie che prenderanno corpo nel 2025?
La nostra strategia continuerà a svilupparsi lungo due direttrici: la presentazione di collezioni inedite caratterizzate da artisti di qualità e l’attenzione verso le nuove generazioni di collezionisti. L’asta di dicembre dedicata nello specifico a Grafiche e Multipli d’Artista è stato un esempio di questa evoluzione: l’integrazione di linguaggi contemporanei con la tradizione. L’anno 2025 arricchirà ulteriormente le nostre proposte, promuovendo un dialogo sempre più intenso con i trend emergenti.

Cristina Masturzo

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