Il risparmio al centro dell’economia del Paese. Termometro degli investimenti, ma anche delle tasche dei cittadini, per un flusso di denaro in continua oscillazione. Al tempo stesso, proteggersi da operazioni fallimentari e truffe è indispensabile in un universo digitale pieno di insidie dove la diffusione del cybercrime finanziario è in forte espansione.
«Nell’ambito del panorama delittuoso di interesse», evidenzia il report della Polizia Postale, «si segnala la forte espansione delle truffe attuate tramite proposte di investimenti di capitali online (il c.d. trading online)». E le vittime coinvolte non sono più solo persone vulnerabili come gli anziani, ma il fenomeno è esteso a diverse tipologie di investitori. Di fronte a queste nuove sfide, anche il lavoro dei professionisti della finanza deve evolversi. «Siamo una divisione industriale d’eccellenza, espressione del Made in Italy» dice Luigi Conte, Presidente ANASF (Associazione Nazionale Consulenti Finanziari).
«Operiamo in un contesto dove il risparmio delle famiglie rappresenta una vera e propria infrastruttura della Nazione», dice Luigi Conte, Presidente di ANASF (Associazione Nazionale Consulenti Finanziari). A testimoniarlo è anche la V edizione dell’indagine semestrale del Centro Studi & Ricerche ANASF che fotografa l’andamento del volume d’affari degli associati. Emerge che in media, ciascuno di loro gestisce 206 clienti. E oltre la metà, il 55%, presenta ricavi tra 50mila e 180mila euro l’anno. Il 47% con un portafoglio tra 16 e 35 milioni di euro così suddiviso: 12% liquidità, 15% di amministrato e 73% di gestito. Infine il patrimonio medio sul quale lavorano per il 21% dei soci ANASF è tra 81mila e 120mila euro; per il 17% tra 161mila e 200mila euro; per il 14% tra 121mila e 160milaeuro, mentre il 12% ha una quota compresa tra 50mila e 80mila euro.
Come agiscono oggi i consulenti finanziari, in una congiuntura economica tanto particolare?
«Siamo una categoria abituata a vivere i cambiamenti in prima persona. Ci presentiamo ai cittadini e alle imprese italiane come professionisti affidabili, solidali, uniti e competenti. Un entusiasmo che ha sempre alimentato la nostra volontà di innovare ed essere autorevoli. Nel prossimo futuro dovremo affrontare sfide che vanno anche al di là dei confini nazionali. I temi in gioco, come l’evoluzione della professione, l’incidenza delle nuove normative e i progressi del contesto europeo ci portano a dover essere proattivi e capaci di reinterpretare l’approccio al Mercato. Con fierezza dimostriamo che le transizioni si realizzano da protagonisti, motivo per il quale lavoriamo con diligenza per portare le nostre istanze sui tavoli istituzionali con l’auspicio che si possano trasformare in atti concreti. Conosciamo il sacrificio e riconosciamo l’azione come elemento di valore imprescindibile per non vanificare gli sforzi fatti e i traguardi raggiunti».
Qual è il vostro approccio nei confronti dell’intelligenza artificiale?
«L’attività relazionale è il nostro punto di forza. Attraverso la consulenza finanziaria supportiamo i cittadini a orientarsi tra le numerose news talvolta fake presenti sul web. Per questo motivo, quando abbiamo definito insieme all’Università di Teramo il percorso per consulenti finanziari nel corso di laurea in Economia, sono stati inseriti diversi insegnamenti riferibili a classi scientifiche come la comunicazione, la psicologia e le neuroscienze. Un esempio su tutti è rappresentato dall’insegnamento meglio descritto come “Neuromarketing dei processi decisionali”. L’Intelligenza Artificiale è un tema sul quale tutti si stanno confrontando, ma nell’approccio all’AI bisogna essere cauti. In particolare, serve fare una selezione accurata delle fonti e costruire un modello formativo che porti i consulenti finanziari a essere capaci di padroneggiare l’innovazione e a certificarne le competenze specifiche in modo che siano riconosciuti sul Mercato come esperti in materia. Con questo obiettivo partirà a breve la seconda edizione del corso di formazione Intelligenza artificiale per i consulenti finanziari, promosso da ANASF e realizzato con Talent Garden».
Ora che i soci le hanno rinnovato la loro fiducia, come affronterà questo nuovo mandato da presidente?
«È una rielezione assolutamente gradita. Siamo stati investiti dell’importante compito di continuare a partecipare attivamente al processo di crescita della professione e di questa grandissima associazione che da circa mezzo secolo ne difende l’autorevolezza. L’obiettivo è migliorare la reputazione dei consulenti finanziari del nostro Paese e promuovere le loro richieste. Faremo del nostro meglio, trovando l’unità necessaria affinché ciò accada in maniera concreta. Auspichiamo che tutti gli obiettivi che ci siamo posti verranno portati a compimento entro la fine di questo mandato. Ho il compito di rappresentare in maniera trasparente e diretta gli interessi di una categoria che ogni giorno laboriosamente esce di casa e con dedizione lavora per cambiare in meglio le cose».
Quali sono le prossime mete?
«L’associazione in questo quadriennio ha raggiunto vette oggettivamente importanti. Ed è merito di tutti. Nella tre giorni del Congresso, durante i lavori delle commissioni abbiamo votato – sostanzialmente all’unanimità – 36 mozioni. Sono obiettivi che l’associazione si è posta. Abbiamo un’ottima base di partenza e ci presentiamo anche come un contenitore formativo disponibile per cittadini e imprese. Le categorie operative specifiche delle mozioni che guideranno l’attività nei prossimi quattro anni sono: giovani consulenti finanziari; empowerment femminile; rapporti con le istituzioni; università; organizzazione interna ed esterna; associazionismo; comunicazione; ConsulenTia e Intelligenza Artificiale; welfare; educazione finanziaria; infine, formazione dei consulenti finanziari. Con il Centro Studi & Ricerche intendiamo presidiare i dati a livello scientifico e definire uno o più indicatori che possano tracciare empiricamente la crescita del Paese, analizzando le tendenze al risparmio e gli investimenti correlati. C’è di più: riteniamo utile avere una valenza sociale per la cittadinanza. Come? Non solo incrementando le borse di studio di cui ANASF è promotrice, ma anche ponendo in essere servizi gratuiti destinati a chi necessita di consulenza finanziaria. Un’ambizione che si unisce all’idea di essere un punto di riferimento nel Mercato per i neofiti».
Quali sono gli obiettivi raggiunti da ANASF?
«L’ultima legislatura è iniziata nel 2020, nel momento in cui tutto sembrava finire per via della pandemia. A distanza di quattro anni, abbiamo portato a compimento il programma che avevamo stilato. Siamo stati e continueremo a essere concretamente attivi nell’educazione finanziaria, per giovani e adulti, e nella tutela di una professione che marca sempre di più il territorio nel contesto socioeconomico nazionale, tenendo conto delle diversità regionali. Nelle audizioni parlamentari alle quali abbiamo partecipato in questi anni siamo stati chiamati a rappresentare le nostre idee, che hanno influito anche nella costruzione del Disegno di Legge Capitali 2023. Con vigore abbiamo chiesto e ottenuto che l’educazione finanziaria diventasse una materia di studio nelle scuole per formare i cittadini del futuro consapevoli delle proprie potenzialità, il tutto in un Paese che appare ancora agli ultimi posti in quanto a cultura finanziaria. Non da ultimo, abbiamo realizzato iniziative sul tema delle pari opportunità».
I consulenti finanziari hanno un delicato compito: trasformare i rischi in opportunità. Come si distinguono?
«Attraverso l’abilitazione all’Albo, la certificazione EFPA delle competenze e la formazione continua. I clienti devono poter scegliere qualsiasi strumento finanziario in relazione ai propri obiettivi e ai conseguenti tempi di investimento. Ogni portafoglio è cucito su misura, perché ogni individuo ha esigenze differenti. Affianchiamo i cittadini più o meno facoltosi, spesso ricchi di sogni, che credono nelle attività che svolgono, restituendo loro feedback solidi e concreti. Indichiamo con trasparenza e chiarezza come pianificare il futuro facendo fruttare i risparmi e valorizzandone il potenziale». ©
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