Prima prova maturità 2025: perché la traccia sui 50 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini?
Il 2025 è un anno ricco di anniversari storici e artistici ed è per questo che coloro i quali dovranno sostenere la maturità si pongono un quesito importantissimo: quali potrebbero essere gli argomenti scelti dal MIM, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, per la prima prova scritta dell’esame di Stato?
Una delle tracce su cui prepararsi è quella sui 50 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, scrittore e regista che segna la letteratura e la cinematografia italiana e internazionale, uno dei personaggi favoriti per l’esame di maturità. La sua morte potrebbe essere argomento della prova d’italiano, uno spunto per educare al rispetto reciproco e all’amore sano.
Pier Paolo Pasolini, gli attacchi e la morte sospetta
Come abbiamo detto, la traccia su Pier Paolo Pasolini, nell’anno del 50° anniversario della sua morte, è una delle possibilità rispetto ad altre che permetterebbero di realizzare un ritratto e un’analisi di personaggi altrettanto se non più celebri, perché questo scrittore e regista ha avuto e avrebbe ancora qualcosa da dire.
Gli ultimi anni della sua vita non sono semplici, anzi: sono pieni di vicissitudini e polemiche sicuramente complesse da affrontare. Attacchi personali e accuse di vario tipo riguardano sia il suo orientamento sessuale che le sue idee anti-convenzionali. Entrambi motivo di scandalo.
Pasolini diventa l’emblema dello stigma e un bersaglio in un Paese ancora estremamente conservatore e bigotto. Viene considerato pericoloso e provocatorio, eccessivamente diretto e schietto. La sua morte prematura, scoperta in circostanze anomale, racchiude tutta la complessità della sua esistenza.
Ritrovato senza vita all’Idroscalo di Ostia in un contesto di violenza, il caso viene archiviato come omicidio compiuto da un giovane, tale Pino Pelosi. Parallelamente alle fonti ufficiali, però, comincia a serpeggiare l’idea che si sia trattato di un’aggressione sfociata in uccisione per via di questione politiche. Ancora tanti sono gli elementi oscuri e misteriosi, talmente attuali da risvegliare anche il dibattito contemporaneo.
La figura di Pier Paolo Pasolini, un uomo carismatico e fedele e sé stesso
Per capire di più sulla scomparsa di tutto su Pasolini, però, bisogna fare un passo indietro e analizzare la vita dello scrittore di origini bolognesi. Classe 1922, passa la maggior parte della sua adolescenza in Friuli Venezia Giulia, una seconda casa che influenza la sua formazione culturale. È in questi anni che si avvicina alla letteratura e alla poesia, a tal punto da pubblicare le sue opere in friulano.
Una svolta è rappresentata dal suo trasferimento a Roma, insieme alla madre. Nelle borgate della Capitale entra in contatto con ambienti ai margini, popolari, spunti di riflessione per le sue opere letterarie e artistiche.
Pasolini attraverso “Ragazzi di vita” e “Una vita violenta”
Negli anni Cinquanta e Sessanta Pier Paolo Pasolini è percepito con un uomo controcorrente, che mette in discussione i valori della società del tempo. Ne sono la prova romanzi come “Ragazzi di vita” e “Una vita violenta”: una denuncia alla povertà e alle condizioni di abbandono in cui molte persone si ritrovano a vivere nei sobborghi della periferia.
Non soltanto i temi, ma anche il registro linguistico crudo, diventano oggetto di polemica. A tal punto da portarlo a processo per oscenità, anche se viene poi assolto. “Ragazzi di vita” è un’opera che permette di comprendere non soltanto la poetica di Pasolini, ma anche le condizioni di vita e la cultura di una parte di popolazione spesso dimenticata e lasciata indietro.
“Una vita violenta”, attraverso il protagonista Tommaso, permette di rendere reale il riscatto di un ragazzo aggressivo e incapace di regolare le proprie emozioni. Determinate esperienze dolorose e dure lo cambiano, ma la malattia lo mette definitivamente in ginocchio. Il concetto di tragedia e fallimento, pur presente sino alla fine, rimangono in ombra rispetto a quello di lotta umana per trovare dignità e significato in una realtà pervasa dalla sofferenza.
Il cinema, un linguaggio diretto e autentico per parlare agli ultimi
Nel cinema Pier Paolo Pasolini trova una forma di espressione che riesce a rispecchiarne l’essere più profondo e che gli permette di esprimere le proprie convinzioni. Un apparente realismo si fonda con il simbolismo, testimoniando esperienze di empatia e redenzione. Succede in “Il Vangelo secondo Matteo” e in “Accattone”.
Nonostante viva in un periodo storico di grandi mutamenti, emblema della modernità e del boom economico, Pasolini non mostra entusiasmo per il mondo che lo circonda. Ha uno spirito critico nei confronti di una società consumistica e che tende a una sempre maggiore omologazione. Le logiche di mercato prendono il sopravvento rispetto alle tradizioni e alle identità individuali e impongono un attacco al consumismo e al potere dei media: dinamiche e argomenti attuali ancora oggi.
Gli spunti per la traccia sulla morte di Pier Paolo Pasolini
- L’anniversario della morte dello scrittore (2 novembre) è un’opportunità per riflettere sull’eredità culturale, artistica e sociale di uno degli intellettuali italiani più influenti del XX secolo;
- La sua attenzione per le marginalità sociali rappresenta un’importante riflessione sulla condizione umana e sul degrado sociale;
- Pasolini è stato un critico feroce della “società dei consumi”, anticipando molte riflessioni contemporanee sull’omologazione culturale (vai al tema sul consumismo);
- La sua vita e la sua morte sollevano questioni sulla libertà intellettuale e sulla censura, argomenti sempre più rilevanti nel dibattito pubblico (vai al tema sulla censura).
Tutti questi spunti possono essere alla base della prima prova, che potrebbe vertere sull’analisi di un’opera o di un testo dello scrittore che affronti temi come la marginalità, il consumismo o il cambiamento culturale o che potrebbe spingere a un confronto tra la società degli anni ’70 e quella contemporanea.
Gli altri anniversari per la prima prova della maturità 2025
Come dicevamo all’inizio, il 2025 è un anno estremamente significativo in termini di anniversari storici e artistici. Fra gli altri, ricorre il 90° anniversario della morte di un’icona della musica, Elvis Presley.
80 anni fa si conclude una pagina drammatica della storia internazionale: si mette la parola “fine” alla Seconda Guerra Mondiale con la morte di Adolf Hitler e Benito Mussolini, nonché con la chiusura del campo di concentramento di Auschwitz, simbolo della Shoah.
Nello stesso anno muore anche Malcom X, uomo carismatico che si batte per i diritti civili degli afroamericani negli Stati Uniti.
70 anni fa invece nasce Steve Jobs, il fondatore di Apple e un imprenditore rivoluzionario, e viene a mancare un matematico e fisico di fama indiscussa: Albert Einstein.
Quest’anno ricorre anche il 60° anniversario della morte di Winston Churchill, statista britannico e figura chiave nella lotta al nazifascismo. Infine, 50 anni fa scompaiono Oskar Schindler, imprenditore tedesco che salva tanti ebrei dallo sterminio, 20 anni fa Giovanni Paolo II e ricorre anche il 10° anniversario dell’attentato alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo.
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