Rinasce UNIVEGAN, l’unione degli imprenditori del settore Vegan – Voce del NordEst

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Nasce a nuova vita l’UNIVEGAN, un progetto ambizioso nato nel 2011 per tutelare gli interessi degli imprenditori che operano nel mercato vegan e i valori che rappresentano. Oggi è stato annunciato infatti che a partire da martedì 7 gennaio 2025 è già disponibile la nuova modulistica di adesione a UNIVEGAN, che sarà completamente gratuita per le aziende che già utilizzano la certificazione VEGANOK.

Lavori già avviati a Bruxelles

Nel frattempo, sono già stati aperti i primi tavoli di lavoro a Bruxelles, dove esperti e rappresentanti del settore stanno lavorando attivamente per garantire che la voce delle aziende vegan sia ascoltata nelle sedi decisionali europee.

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I gruppi di lavoro sono impegnati nell’analisi delle normative attuali e nella preparazione di proposte concrete che possano influire positivamente sulle decisioni legislative future.

Uno dei focus principali riguarda la tutela delle definizioni legate ai prodotti lattiero-caseari vegetali, un tema di vitale importanza per contrastare le attuali restrizioni normative e assicurare trasparenza e chiarezza per i consumatori, oltre che tutelare il lavoro degli imprenditori operante nel mercato plant-based.

È una sfida cruciale per l’intero settore, e UNIVEGAN vuole essere in prima linea. Le discussioni coinvolgono anche questioni legate alla corretta etichettatura, alla promozione commerciale e alla protezione delle piccole e medie imprese.

Ma di cosa si occuperà concretamente UNIVEGAN?

1. UNIVEGAN, con il suo team di esperti già all’opera, pone come prioritario l’obiettivo di portare al Parlamento Europeo le problematiche degli imprenditori del settore vegan. In particolare, ci focalizziamo sui divieti ingiustificati di nomenclatura imposti dal Governo Italiano, che si pongono in netto contrasto con le linee guida stabilite da Bruxelles. Queste restrizioni, non solo sono anacronistiche e prive di senso commerciale, ma creano anche una situazione di svantaggio per le aziende italiane rispetto ai loro omologhi europei. Tali limitazioni impongono un ostacolo significativo all’intero settore produttivo plant based italiano, che dovrebbe invece evolversi e crescere basandosi su pratiche eccellenti e sulle competenze che non mancano di certo. Il nostro obiettivo è di superare queste barriere, evitando il clientelismo e i finanziamenti indiscriminati che pesano sull’intero sistema, per favorire uno sviluppo sostenibile e giusto per tutti gli attori coinvolti.

2. Prodotti come il “latte vegetale” meritano di essere denominati in modo chiaro e diretto, riconoscendo la loro identità specifica. Analogamente, l’ampia gamma di prodotti di pasticceria vegan ideati per occasioni speciali, quali panettoni e pandori, dovrebbe godere del diritto di essere identificati con nomi appropriati. Utilizzare terminologie contorte e incomprensibili per questi prodotti non solo genera confusione tra i consumatori, ma nega loro l’accesso a informazioni chiare e dirette. È fondamentale garantire che i consumatori possano facilmente riconoscere e comprendere ciò che stanno acquistando, promuovendo trasparenza e chiarezza nel settore alimentare.

3. La nostra attenzione principale si concentra sul settore dei formaggi e delle carni vegetali, in tutte le loro varietà – da hamburger a wurstel, bistecche, polpette e altri prodotti realizzati con ingredienti vegetali. Attualmente, ci troviamo di fronte a un panorama in cui molti dei nomi di questi prodotti sono ingiustamente proibiti, mentre altri sono costantemente sotto il rischio di divieti. Questa situazione non solo danneggia i consumatori europei, limitando le loro scelte, ma mostra anche una mancanza di considerazione verso le iniziative volte alla salvaguardia del nostro pianeta.

4. UNIVEGAN ha in programma una serie di obiettivi strategici, tra cui spicca la revisione della tassazione IVA applicata al latte. Attualmente, l’IVA sul latte di origine animale è agevolata al 10% per l’uso industriale e scende al 4% per il consumatore finale. Tuttavia, se un consumatore, attento alla propria salute, a quella dei propri figli e all’ambiente, opta per il latte vegetale, si trova ad affrontare un IVA del 22% – una tariffa equiparata a quella applicata ai beni di lusso. Questa disparità di trattamento non solo penalizza le scelte consapevoli e salutari, ma sembra sostenere indirettamente pratiche meno sostenibili per la salute collettiva e per l’ambiente. UNIVEGAN si impegna a lavorare per riequilibrare questa incongruenza, promuovendo politiche che incentivino scelte più benefiche per le persone e il pianeta.

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Perché aderire

Unirsi a UNIVEGAN significa fare rete, avere accesso a informazioni cruciali e partecipare a campagne di sensibilizzazione che proteggano il mercato vegan da leggi che rischiano di limitarne la crescita. Le aziende aderenti potranno confrontarsi direttamente con esperti del settore, condividere esperienze e ricevere supporto per affrontare sfide comuni.

L’adesione a UNIVEGAN sarà completamente gratuita per le aziende che già utilizzano la certificazione VEGANOK affinché, ancora una volta, l’unione delle forze porti a un cambiamento a favore degli imprenditori che operano in ambito Vegan.

Dal 7 gennaio scorso è disponibile la modulistica di adesione sul sito ufficiale www.univegan.eu.

“Questo è il momento di agire insieme per il futuro del mercato vegan. Non perdere questa occasione per diventare parte attiva di un cambiamento che riguarda tutti noi”, si legge sul sito www.univegan.eu.

Per ulteriori informazioni si può scrivere alla mail info@univegan.eu.






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