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Bari, l’Università festeggia 100 anni: cerimonia con la Bernini. Contestazione all’esterno del Petruzzelli

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BARI – «Tutta la mia solidarietà al somaro. Il somaro è un animale intelligente. Tanto intelligente e amico dell’uomo, grande lavoratore». Lo ha detto la ministra dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, parlando con i giornalisti a Bari, dove è stata accolta da una protesta degli studenti che, oltre a urlare «vergogna», le hanno anche dato del «somaro». Bernini partecipa alla cerimonia per i 100 anni dell’Università di Bari.

La ministra ha definito la protesta «legittima, molto politica, sloganistica. Ho chiesto loro se una delegazione si volesse confrontare con me e mi hanno risposto di no. Quindi credo che siano più slogan che contenuti». I rappresentanti delle associazioni studentesche, tuttavia, negano ci sia stato un approccio nei loro confronti da parte della ministra.

La cerimonia è iniziata con un video mapping sul soffitto del teatro Petruzzelli, accompagnato dalla cantata scenica dei Carmina Burana, e da un estratto del 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Subito dopo, il rettore Bronzini ha consegnato il sigillo d’oro alla professoressa Silvana Sciarra, ex giudice della Corte costituzionale, a Vito Campese, del Kidney research center e al pugliese Leo Muscato, regista dell’ultima “prima” alla scala di Milano. «Ho sempre sentito un senso di inferiorità – ha raccontato Muscato sul palco – perché non mi sono ancora laureato (sto per completare adesso gli studi alla Sapienza). Agli inizi della mia carriera, per darmi un tono e farmi credere di avere uno spessore culturale, mi sono rifugiato nell’ambiguitá e ho mistificato il mio curriculum scrivendo cose tipo: nato e cresciuto a Martina Franca, si trasferisce a Roma per studiare lettere e filosofia…»

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Nel suo discorso da 30 minuti, il Rettore ha parlato della storia presente e passata dell’Università, filtrata dalla voce di Futura, un occhio esterno che, dal 2125, osserva quanto è stato fatto, errori compresi. «L’eliminazione dei test dei medicina non è l’eliminazione del numero chiuso – ha detto, tra le altre cose, Stefano Bronzini -. Non è che cambiando lo schema si ha necessariamente un miglioramento della qualità».

«Il 30 settembre finirà il mio mandato e secondo la tradizione mi infilerete in una cornice e mi appenderete al muro. Ringrazio tutti, sono stati 5 anni bellissimi. Ai miei studenti e alle mie studentesse rivolgo un saluto speciale e un po’ commosso».

UNA CERIMONIA CHE SI APRE TRA CARMINA BURANA E STANLEY KUBRICK

BRONZINI: INTELLIGENZA ARTIFICIALE? PREOCCUPA LA ‘DEFICIENZA’

«L’intelligenza artificiale sta veramente sbancando su tutti quanti i mezzi di comunicazione. Io ricordo che l’intelligenza artificiale ha un solo difetto: si chiama ‘intelligenzà, io adesso mi preoccupo moltissimo, invece, della deficienza naturale». Lo ha detto il rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia per i 100 anni di UniBa, alla presenza della ministra dell’Università Anna Maria Bernini.
«Alla ministra Anna Maria Bernini – ha detto Bronzini – noi abbiamo scritto una bellissima lettera dei desideri. Alla ministra parleremo di università, parleremo soprattutto di futuro, e parleremo, e so che la ministra è molto sensibile, delle possibilità che ha questo Paese sulla formazione e sulla ricerca».
Il rettore si avvicina alla scadenza del suo mandato. «Io – ha detto – non faccio auguri ai miei successori: io devo dire soltanto una cosa, che l’università è più forte e più grande persino dell’attuale rettore. L’università è proposta per il futuro, i rettori sono pro tempore».

NO TAGLI, AUMENTEREMO FONDI

«Noi abbiamo dato all’Università di Bari, e sicuramente» il rettore «Stefano Bronzini ce lo riconoscerà, in tre anni circa un miliardo e 15 milioni tra Fondo di finanziamento ordinario e Pnrr. Abbiamo avuto un fondo di finanziamento ordinario straordinariamente alto l’anno scorso, una piccola flessione nel 2024 e un aumento significativo, il 4 per cento in legge di bilancio per il 2025. Noi non abbiamo intenzione di tagliare ma di incrementare». Lo ha detto la ministra dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, parlando con i giornalisti a Bari in occasione della cerimonia per i 100 anni di UniBa.
«Soprattutto – ha aggiunto – abbiamo intenzione di valorizzare le università del Sud, non solamente con il fondo di finanziamento ordinario, ma anche con un fondo di coesione che investirà tantissimo dopo il 2026, cioè quando finirà il famoso Pnrr: quando mancheranno quei fondi – ha concluso – noi abbiamo già preparato in legge di bilancio 300 milioni e altri fondi, sul Fondo di coesione per aiutare soprattutto, all’80 per cento, le università del Sud».

«Molto importante per l’università di Bari, per la città di Bari che si sta preparando da diversi giorni. Molto importante per me essere qui. Sono grata al rettore Bronzini di avermi voluta con lui a festeggiare un appuntamento importante perché sono i primi cento anni di un’università del sud, con una storia straordinariamente significativa e con un grande futuro. Quindi questo è il motivo per cui sono qui, per attestare che l’università di Bari come incrocio tra l’oriente e l’occidente e porta verso il Mediterraneo avrà un grande futuro soprattutto nell’ottica del piano Mattei».

BERNINI: UNIVERSITA’ AVRA’ GRANDE FUTURO

«Molto importante per l’università di Bari, per la città di Bari che si sta preparando da diversi giorni. Molto importante per me essere qui. Sono grata al rettore Bronzini di avermi voluta con lui a festeggiare un appuntamento importante perché sono i primi cento anni di un’università del sud, con una storia straordinariamente significativa e con un grande futuro. Quindi questo è il motivo per cui sono qui, per attestare che l’università di Bari come incrocio tra l’oriente e l’occidente e porta verso il Mediterraneo avrà un grande futuro soprattutto nell’ottica del piano Mattei». Lo ha detto la ministra dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, parlando giornalisti a Bari in occasione della cerimonia per i 100 anni di UniBa. “Noi abbiamo dato all’Università di Bari, e sicuramente» il rettore «Stefano Bronzini ce lo riconoscerà – ha aggiunto in tre anni circa un miliardo e 15 milioni tra Fondo di finanziamento ordinario e Pnrr. Abbiamo avuto un fondo di finanziamento ordinario straordinariamente alto l’anno scorso, una piccola flessione nel 2024 e un aumento significativo, il 4 per cento in legge di bilancio per il 2025. Noi non abbiamo intenzione di tagliare ma di incrementare». «Soprattutto – ha aggiunto – abbiamo intenzione di valorizzare le università del Sud, non solamente con il fondo di finanziamento ordinario, ma anche con un fondo di coesione che investirà tantissimo dopo il 2026, cioè quando finirà il famoso Pnrr: quando mancheranno quei fondi – ha concluso – noi abbiamo già preparato in legge di bilancio 300 milioni e altri fondi, sul Fondo di coesione per aiutare soprattutto, all’80 per cento, le università del Sud».



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