Conseguenze in busta paga nel 2025 del taglio al cuneo fiscale?


Ecco cosà accadrà alla busta paga dei lavoratori durante il 2025: il taglio del cuneo fiscale cosa porterà in dote agli stipendi? Scopriamolo.


Si sa… L’epifania tutte le feste porta via, ma quest’anno, purtroppo, porterà anche via una fetta degli stipendi, lasciando i lavoratori con meno soldi e un dolce risveglio all’insegna del buon anno! Infatti, alcuni lavoratori dipendenti subiranno una decurtazione nelle loro buste paga, consistente in un importo netto inferiore rispetto ai mesi precedenti. Questa situazione, che riguarderà la busta paga di fine gennaio o dei primi di febbraio, è il risultato dell’introduzione di un nuovo cuneo fiscale, che non ha più natura contributiva, ma fiscale. Inoltre, con la nuova Legge di bilancio 2025 il taglio del cuneo fiscale è diventato una misura strutturale, non più soggetta a scadenza annuale.

Tale modifica ha comportato non solo complicazioni nella gestione delle agevolazioni fiscali per lavoratori, aziende e consulenti, ma ha anche determinato una riduzione degli stipendi rispetto all’anno passato.

Taglio del cuneo fiscale: le conseguenze sulla busta paga nel 2025

A titolo esemplificativo, un dipendente con un reddito lordo annuale di 25.000 euro si troverà a fronteggiare una diminuzione di circa 96 euro, ovvero circa 7 euro in meno ogni mese su tredici mensilità.

Tuttavia, non tutti i lavoratori subiranno un danno: coloro che guadagnano tra 8.500 e 40.000 euro beneficeranno di un incremento, poiché in precedenza erano esclusi dal cuneo contributivo. In particolare, un dipendente con un reddito di 40.000 euro vedrà un guadagno di circa 35 euro al mese, che si traduce in un incremento annuale di 460 euro.

Ad ogni modo, ci saranno alcune complicazioni, in quanto il nuovo cuneo fiscale non si basa più esclusivamente sul reddito da lavoro dipendente, ma considera il reddito complessivo del lavoratore. Di conseguenza, un dipendente con un reddito di 35.000 euro, accompagnato da 10.000 euro di altre entrate, perderà il beneficio del cuneo fiscale nel 2025, poiché il suo reddito complessivo supererebbe la soglia di 40.000 euro, limite oltre il quale non è prevista alcuna agevolazione.

È importante sottolineare che il nuovo cuneo fiscale si applica esclusivamente ai lavoratori dipendenti il cui reddito complessivo non superi i 40.000 euro, escludendo pertanto i pensionati.

Determinazione del nuovo cuneo fiscale

Per determinare il diritto al nuovo cuneo fiscale, i lavoratori devono effettuare una duplice verifica:

  • confermare di avere un reddito da lavoro dipendente;
  • verificare che il reddito complessivo non superi i 40.000 euro. Questo reddito è calcolato sulla base della dichiarazione dei redditi, che include tutte le entrate dichiarate.

Se entrambi i criteri risultano favorevoli, il lavoratore avrà diritto al nuovo cuneo fiscale. Questo viene applicato secondo due modalità:

  • per coloro che hanno un reddito complessivo fino a 20.000 euro, lo sconto è calcolato applicando una percentuale al reddito da lavoro dipendente;
  • per quelli con redditi compresi tra 20.000 e 40.000 euro, lo sconto è fisso e corrisponde a una detrazione d’imposta di 1.000 euro, proporzionale ai giorni effettivi di lavoro.

Per i dipendenti con un reddito complessivo che non supera i 20.000 euro, il nuovo cuneo fiscale si calcola sulla base del reddito di lavoro dipendente, applicando una delle tre aliquote:

  • 7,1% per chi guadagna fino a 8.500 euro;
  • 5,3% per chi guadagna tra 8.500 e 15.000 euro;
  • 4,8% per chi ha un reddito compreso tra 15.000 e 20.000 euro.

Il vantaggio di questa misura è che l’importo ottenuto non è soggetto a imposte né contributi, a differenza della precedente misura che, sebbene riducesse i contributi da versare, aumentava l’imponibile fiscale, diminuendo il beneficio netto in busta paga.

Per quanto concerne i lavoratori il cui reddito complessivo supera i 20.000 euro, ma rimane al di sotto di 40.000 euro, l’agevolazione si traduce in una detrazione fissa di 1.000 euro, che viene ridotta se il reddito supera i 32.000 euro, portando a un incremento proporzionale della detrazione per ogni giorno di lavoro effettivo.

È importante notare che, qualora il reddito complessivo superi i 40.000 euro, non si avrà diritto al cuneo fiscale, rendendo necessaria una attenta valutazione delle proprie condizioni lavorative e fiscali.

Una misura che da quest’anno diventa strutturale

In conclusione, con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025, il taglio del cuneo fiscale è diventato una misura strutturale, con un costo per l’Erario stimato in quasi 13 miliardi di euro a causa delle minori entrate.

Le novità avranno un impatto su circa un milione e 300.000 lavoratori in più, grazie all’incremento della soglia massima di reddito agevolato fino a 40.000 euro annui. Questo comporta la necessità di una attenta valutazione delle proprie condizioni lavorative e fiscali, affinché i benefici del cuneo fiscale possano essere adeguatamente sfruttati.



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