Grano duro, i prezzi all’ingrosso in Italia ripartono ma a piccoli passi – Economia e politica

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I mercati internazionali del grano duro – dopo i cali di metà dicembre e seppur tra qualche contrasto – continuano a presentare alcuni timidi rialzi in euro che sono per lo più alimentati dal permanere sui mercati monetari di un dollaro Usa forte, come già avvenuto la scorsa settimana. Importare grano duro resta conveniente, perché il mercato dei noli continua a perdere colpi proprio nel segmento delle navi che trasportano granaglie.

 

Le borse merci italiane iniziano finalmente a reagire con aumenti di seppur lieve entità e a partire dalle quotazioni della settimana in corso sulle piazze di Foggia, Roma, Bari, Napoli e Milano. Permane una situazione quantomeno singolare per il grano duro pastificabile di provenienza canadese: mentre dal Paese nordamericano continuano ad arrivare dati sull’incremento delle importazioni italiane di Cwad, permane non quotato il frumento duro canadese di prima qualità sulle borse merci di Bari e Altamura. Stabili nell’ultima settimana invece i prezzi medi all’origine rilevati da Ismea, mentre nelle Marche Ager rileva un incremento di 5 euro dopo settimane di staticità.

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Noli in altalena, ma precipita il Panamax

L’Indice Baltic Dry, che misura il costo delle spedizioni di merci in tutto il mondo ed è punto di riferimento per il mercato dei noli marittimi, ieri – 15 gennaio 2025 – è calato per la seconda sessione consecutiva, scendendo di 17 punti a 1.063 punti, appesantito da tariffe più basse un po’ su tutte le categorie di navi. Tuttavia, rispetto al valore di 966 punti espresso l’8 gennaio scorso, quando era calato ai minimi da fine luglio 2023, il Baltic su base settimanale registra invece ripresa di 97 punti (+10%).

 

Rispetto all’ultima rilevazione di AgroNotizie®, dello scorso anno, effettuata l’11 dicembre 2024, quando l’indice era ancora attestato a 1.156 punti, si registra invece un calo complessivo di 93 punti (-8,04%). L’11 dicembre 2024 l’indice si era attestato su valori ai minimi da settembre 2023.

 

L’indice – al 15 gennaio 2025 – su base annuale perde il 19,71% mentre l’8 gennaio scorso perdeva il 52,23%. L’indice Panamax, specifico per il trasporto di grano in navi da 60-70mila tonnellate, è ulteriormente calato fino a 894 punti, giunto alla sesta sessione consecutiva di ribassi e mettendo a segno una diminuzione di 143 punti rispetto ai 1.037 dell’8 gennaio scorso (-13,79%).

Inoltre, una nota di Trading Economics diramata ieri, 15 gennaio 2025, afferma “Baltic Dry è aumentato di 66 punti o del 6,62% dall’inizio del 2025, secondo le negoziazioni su un contratto per differenza (Cfd) che traccia il mercato di riferimento per questa commodity”. E ancora, secondo la medesima fonte, “si prevede che Baltic Exchange Dry Index verrà scambiato a 956,92 punti entro la fine di questo trimestre, secondo i modelli macro globali di Trading Economics e le aspettative degli analisti. Guardando al futuro, stimiamo che verrà scambiato a 846,05 tra 12 mesi” ovvero previsioni di ulteriori cali sia a breve che a lungo termine uguali a quelle della scorsa settimana.

Chicago, Future Durum Wheat Index +0,32%

Il Future Durum Wheat Index $Cdwi (ex Dwyoo) alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti il 14 gennaio 2025 si porta a 648,75 punti, quasi 6,49 dollari Usa per bushel, in crescita rispetto ad una settimana fa di appena 2,08 punti (+0,32%) e di 4,72 punti sull’ultima rilevazione di AgroNotizie® dello scorso anno, registrata il 10 dicembre 2024 (+0,73%), quando aveva toccato i 644,03 punti. Resta il dato che il Future Durum Wheat Index dal primo ottobre scorso, quando quotava 624,48 punti base (poco più di 6,24 dollari Usa per bushel), ha comunque recuperato 24,27 punti (+3,89%).

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Rispetto al più recente punto minimo, i 607,57 punti toccati il 15 agosto 2024 – un arretramento inferiore ai valori registrati nel lontano novembre 2021 – l’indice il 14 gennaio porta il recupero a +41,18 punti (+6,78%). Nel mentre appaiono sempre decisamente lontani i traguardi pure recenti di questo indice, come i 904,50 punti del 19 dicembre 2023 o il picco di 1.087,63 punti (quasi 10,88 dollari Usa per bushel) raggiunto il 9 agosto 2023.

 

Inoltre, la quotazione del 14 gennaio scorso, valorizzata al cambio di ieri, 15 gennaio 2025, è pari a euro 231,75 alla tonnellata contro i 230,60 euro della quotazione del 7 gennaio scorso, valorizzata al cambio dell’8 gennaio 2025. L’aumento di appena 1,15 euro riflette per lo più un ulteriore ma lieve rafforzamento del dollaro Usa, mantenutosi comunque intorno agli 0,97 euro per dollaro tra l’8 ed il 15 gennaio, oltre all’incremento delle quotazioni in dollari Usa.

I prezzi Fob in Canada aumentano in euro

Secondo il rapporto della Commissione Ue sul mercato internazionale dei cereali aggiornato all’8 gennaio 2025, il prezzo Fob canadese rilevato per il Cwad di prima qualità al St. Lawrence Market di Toronto è stato di 315 dollari Usa alla tonnellata per i contratti stipulati sul biglietto verde e di 306 euro alla tonnellata per i contratti in eurovaluta, registrandosi così stabilità sui contratti in dollari sul primo gennaio e un aumento di un euro sull’ultima valutazione nota in euro, relativa al 18 dicembre, pari a 305 euro alla tonnellata.

 

In ogni caso, dal 5 dicembre 2023 – quando il cereale pastificabile era quotato a 425 dollari alla tonnellata, all’8 gennaio 2025 il prezzo Fob del Cwad sulla piazza di Toronto ha perso 110 dollari. Dal 5 dicembre 2023, quando i contratti in euro a prezzo Fob dello stesso cereale erano quotati 393 euro alla tonnellata, all’8 gennaio 2024 perdono 87 euro alla tonnellata.

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Secondo il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 14 gennaio 2025, il prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine non è rilevabile per effetto della chiusura per ghiaccio dei porti della regione dei grandi laghi canadesi. Con la fine della stagione di spedizione per Thunder Bay, il grano duro canadese è ora limitato ai terminal sul fiume San Lorenzo e sulla costa occidentale fino alla prossima primavera.

 

L’ultimo prezzo rilevato è quello del 2 dicembre 2024, quando tale valore si era portato a 449,45 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 2,30 dollari canadesi rispetto alla quotazione del 25 novembre scorso, quando invece si era verificata una flessione di 0,91 dollari sui 448,07 raggiunti il 18 novembre 2024, a seguito di una fase rialzista caratterizzata da sette settimane consecutive di aumenti a partire dal 23 settembre 2024.

 

Pertanto, la quotazione del 2 dicembre 2024 aveva registrato un incremento di valore sulla quotazione del 23 settembre scorso, pari a 391,29 dollari canadesi, di 57,16 (+14,60%). La quotazione del 2 dicembre 2024, valorizzata al cambio del 4 dicembre, era pari a 304,76 euro alla tonnellata, in aumento di 2,51 euro alla tonnellata su quella del 25 novembre valorizzata al cambio del 27 novembre 2024 a 302,25 euro alla tonnellata. Tale incremento di valore rifletteva sia l’aumento del prezzo Fob del Cwad in dollari canadesi, sia una rivalutazione della divisa nordamericana, pure rimasta intorno a 0,68 euro tra il 27 novembre ed il 4 dicembre 2024.

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Prezzo Fob Usa verso i 300 euro per il dollaro forte

Secondo il rapporto settimanale dei prezzi Fob compilato dalla Us Wheat Associates del 10 gennaio 2025, il prezzo Fob del Northern Durum in partenza dalla regione dei grandi laghi con consegna aprile 2024 è di 307 dollari Usa alla tonnellata, stabile sulle precedenti quotazioni a partire dal 6 dicembre 2024, quando era stato registrato un calo di 13 dollari sulle ancor precedenti quotazioni registrate tra il 27 ed il 1° novembre 2024, quando si era registrata una crescita di 15 dollari sulle ancor precedenti quotazioni rimaste stabili dal 20 settembre scorso fino al 25 ottobre 2024.

 

La quotazione del 10 gennaio 2025 del Northern Durum, valorizzata al cambio del 15 gennaio, è pari a 298,33 euro alla tonnellata, in crescita di 0,19 sui 298,14 euro della quotazione di pari importo in dollari Usa del 3 gennaio scorso, valorizzata al cambio dell’8 gennaio 2025. In questo caso, la parità di quotazione in dollari Usa, è ancora più evidente come la rivalutazione del dollaro Usa, già illustrata nel caso dell’indice dei Future, pesi sull’aumento del prezzo Fob in maniera significativa.

 

Canada, prezzi all’ingrosso in ripresa

Tornando al rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan, il 13 gennaio scorso sulla piazza di Rosetown – dove si trova l’ascensore di riferimento del mercato all’esportazione – il prezzo di acquisto all’ingrosso del Cwad numero 1 al 13% di proteine è stato di 330,70 dollari canadesi alla tonnellata in recupero di 3,68 dollari canadesi sulla settimana precedente, quando era calato di pari importo fino a 327,02 dollari. In pratica l’ultimo prezzo all’ingrosso torna sullo stesso valore rilevato il 9 dicembre scorso: 330,70 dollari canadesi alla tonnellata. Ovvero dal 12 novembre 2024, quando il prezzo all’ingrosso all’esportazione a Rosetown aveva raggiunto i 349,07 dollari canadesi, tale valore ha subìto perdite per 18,39 dollari.

 

In ogni caso, il prezzo all’ingrosso del Cwad dal 1° ottobre scorso, quando stazionava a 294,32 dollari canadesi alla tonnellata, ha comunque guadagnato fino al 13 gennaio 2025 ben 36,38 dollari canadesi alla tonnellata (+12,36%).

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Il 13 gennaio scorso, per effetto della chiusura per ghiaccio dei porti della regione dei grandi laghi, non sono stati calcolati i corrispettivi export basis. L’ultima rilevazione dei costi di trasporto dagli elevatori canadesi ai porti dei grandi laghi risale infatti al 2 dicembre scorso, quando erano stati fissati in 118,76 dollari canadesi, in ulteriore aumento di 2,30 dollari sui 116,46 registrati solo il 25 novembre, quando si era verificato un ulteriore aumento di 8,28 dollari sui 108,18 dollari canadesi del 18 novembre 2024.

 

 

Canada, prezzi all’origine ancora in lieve aumento

E ancora, secondo la Commissione, il prezzo medio spot offerto dagli agricoltori canadesi nei quattro territori del Saskatchewan per il cereale pastificabile di prima qualità il 13 gennaio 2025 è di 317,93 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 0,21 dollari sui 317,72 dollari canadesi rilevati il 7 gennaio scorso.

 

Anche con questo valore, sui 289,08 dollari canadesi registrati il 26 agosto 2024, si continua a registrare una tendenza di ripresa dei prezzi, pari a 28,85 dollari (+9,99%). È da tenere presente che il 3 settembre scorso, per la prima volta dallo scorso maggio, si interrompe la caduta del prezzo medio spot nel Saskatchewan. E rispetto ai 387,00 dollari del primo aprile 2024 il prezzo medio spot offerto si è ridotto così di 69,07 dollari (-17,85%).

 

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Infine, il 13 gennaio nei quatto territori della provincia del Saskatchewan, il prezzo medio offerto dello stesso prodotto per le consegne differite – ad aprile 2025 – risulta essere di 320,20 dollari canadesi alla tonnellata, appena 3 centesimi in più dei 320,17 dollari registrati il 7 gennaio scorso.

 

Rispetto al prezzo medio offerto del Cwad di prima qualità di 289,63 dollari canadesi alla tonnellata, registratosi il 26 agosto scorso all’indomani dei crolli dei valori di quel mese, si continua a registrare una tendenza, fino al 13 gennaio 2025, di ripresa dei prezzi pari a 30,57 dollari (+10,55%).

Grano duro canadese, l’export rallenta nell’ultima settimana

Secondo il rapporto del 14 gennaio 2025 della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan “Le esportazioni canadesi di grano duro nella ventiduesima settimana della campagna commerciale 2024-2025 si sono ridotte a 17mila e 400 tonnellate. Il totale delle esportazioni di questa campagna fino ad oggi, pari a 2,3 milioni di tonnellate, è superiore dell’82% rispetto all’anno scorso”.

 

Canada, l’export verso l’Italia si conferma in ripresa

Secondo gli analisti della Commissione “Le esportazioni canadesi di grano duro nel mese di novembre 2024 sono state di 520mila e 100 tonnellate. Il totale della stagione agosto-novembre è ora di 1,4 milioni di tonnellate, in aumento del 43% rispetto all’anno scorso”.

 

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Dal Saskatchewan inoltre fanno sapere: “Le esportazioni verso la maggior parte delle principali destinazioni canadesi di grano duro sono superiori rispetto all’anno scorso. Il cambiamento più grande riguarda l’Italia, che attualmente sta importando a un ritmo che è oltre due volte e mezzo più grande rispetto all’anno scorso (in aumento di 250mila e 400 tonnellate). Come abbiamo detto la scorsa settimana, l’Italia ha vietato il grano duro russo e non è in grado di fare affidamento sul grano duro turco nella stessa misura in cui lo era in questo periodo l’anno scorso”.

 

E tutta questa effervescenza dell’export porta gli analisti della Commissione a credere che nella corrente campagna commerciale l’export canadese di grano duro possa toccare i 5 milioni di tonnellate.

 

Borsa Merci Foggia

La Borsa Merci di Foggia ieri – 15 gennaio 2025 – ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, peso specifico minimo 79,5-80 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime comprese tra il 12 ed il 12,50% a 320 euro alla tonnellata sui minimi ed a 325 euro sui massimi, in aumento di 3 euro alla tonnellata sulla precedente seduta dell’8 gennaio, quando invece si era rivelato stabile sulle quotazioni ribadite dal 4 dicembre 2024 in poi.

 

Dal 18 settembre 2024, quando le quotazioni di questo cereale a Foggia stazionavano su valori di 310-315 euro, al 15 gennaio 2025 si rileva un recupero complessivo delle quotazioni pari a 10 euro alla tonnellata. Dal 19 giugno 2024, data di esordio delle quotazioni su valori di 337-342 euro alla tonnellata, il frumento duro nazionale a Foggia perde comunque ben 17 euro alla tonnellata. Mentre si colloca a 30 euro alla tonnellata il deficit di valore sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 29 maggio 2024, quando il grano duro fino nazionale era stato fissato a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.

 

Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro mietitura 2023 aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si sono registrate sulla piazza dauna al 15 gennaio 2025 perdite per 135 euro alla tonnellata.

 

Borsa Merci Roma

Borsa Merci di Roma ieri – 15 gennaio 2025 – ha quotato il grano duro fino nazionale, mietitura 2024, alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12%, a 282 euro alla tonnellata sui minimi e 287 euro sui massimi, in aumento di 2 euro sulla precedente seduta dell’8 gennaio scorso, quando invece si era rivelato stabile sulle precedenti sedute dal 4 dicembre 2024 in avanti, quando con l’ultimo calo è tornato ai valori del 25 settembre 2024.

 

Tra il 3 luglio 2024 e il 15 gennaio 2025, il frumento duro fino nazionale ha comunque lasciato sul terreno 13 euro alla tonnellata di valore, passando dalle quotazioni di esordio di campagna commerciale di 295-300 euro alla tonnellata alla forchetta di 282-287 euro.
 
Mentre sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate nella seduta del 5 giugno 2024, si riscontra un ancor più pesante calo di 30 euro alla tonnellata sui minimi e di 35 euro sui massimi. Questi i prezzi che furono assegnati il 5 giugno scorso: 312 euro alla tonnellata sui minimi e 322 euro sui massimi.

Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza capitolina aveva raggiunto quotazioni di 405-415 euro alla tonnellata, si registrano al 15 gennaio 2025 perdite pari a 123 euro alla tonnellata sui minimi e a 128 euro sui massimi.

 

Associazione Granaria Meridionale di Napoli

Alla Borsa Merci Napoli la Commissione Prezzi nella giornata di martedì 14 gennaio 2025 ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine minime 13%, peso specifico 80-82 chilogrammi per 100 litri e umidità al 13% a 345 euro alla tonnellata sui minimi e 350 euro sui massimi, in aumento di 5 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 7 gennaio scorso, quando invece si era rivelato stabile sulle precedenti sedute sui valori dal 3 dicembre 2024 in avanti.

 

Dal 18 giugno 2024, data di esordio della campagna commerciale, quando quotava 360-365 euro alla tonnellata, il grano duro fino nazionale sulla piazza di Napoli ha quindi perso 15 euro alla tonnellata sia sui minimi che sui massimi. Rispetto all’ultima quotazione del grano duro fino nazionale – mietitura 2023 – dell’11 giugno 2024 si rilevano pertanto prezzi inferiori di 5 euro sia sui minimi che sui massimi, dato che i valori assegnati nella seduta dell’11 giugno erano di 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.

 

Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza partenopea aveva raggiunto quotazioni di 465-480 euro alla tonnellata, si registrano al 14 gennaio 2025 perdite pari a 120 euro sui minimi e 130 euro sui massimi.

Borsa Merci Bari

Alla Borsa Merci di Bari il 14 gennaio 2025 si è riunita la Commissione Cereali, che ha rilevato le quotazioni del grano duro fino nazionale. Il cereale pastificabile nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, con proteine minime 12,50%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa, è stato fissato a 321 euro alla tonnellata sui minimi ed a 326 euro sui massimi, in aumento di 3 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 7 gennaio, quando si era registrata stabilità sulle precedenti sedute dal 12 novembre 2024 in avanti.

 

Al 14 di gennaio pertanto l’incremento complessivo delle quotazioni è di 11 euro alla tonnellata rispetto ai valori di 310-315 euro, che si erano mantenuti stabili dal 30 luglio al 17 settembre 2024. Dalla seduta di esordio del 25 giugno – con quotazioni di 345-350 euro alla tonnellata – al 14 gennaio 2025 sono stati invece bruciati 24 euro alla tonnellata di valore.

 

E sull’ultima quotazione della mietitura 2023 – quella del 28 maggio 2024 – quando furono assegnati valori di 349 euro alla tonnellata sui minimi e 354 euro sui massimi, si registra una riduzione di prezzo pari a 28 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 445-450 euro alla tonnellata, si registrano al 14 gennaio 2025 perdite pari a 124 euro.

 

Il frumento duro canadese 1 al 15% di proteine il 7 gennaio non è stato quotato. L’ultima valutazione – risalente alla seduta del 12 novembre 2024 – è di 346 euro alla tonnellata sui minimi e 351 euro sui massimi, quando si era verificato un ulteriore drastico calo di ben 25 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 5 novembre 2024. Complessivamente i prezzi di questo frumento sulle quotazioni del 1° agosto 2023 – che erano pari a 515-520 euro alla tonnellata – erano in perdita di 169 euro alla tonnellata.

 

Il grano duro spagnolo al 12% di proteine, il 14 gennaio 2025 è stato quotato a 320 euro alla tonnellata sui minimi e 330 euro sui massimi, in aumento di 5 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 7 gennaio scorso, quando invece si era rilevato stabile sulla precedente seduta del 18 dicembre 2024, quando invece si era registrato un calo di 2 euro alla tonnellata sulle quotazioni dell’11 dicembre scorso.

Associazione Granaria di Milano

L’Associazione Granaria di Milano il 14 gennaio 2025 ha quotato il grano duro fino nazionale, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, suddivise per provenienze e qualificazioni:

  • Nord Italia, peso specifico non determinato, proteine 13,5%, 322 euro alla tonnellata sui minimi e 332 euro sui massimi, in aumento di 2 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 7 gennaio scorso, quando invece si era rilevato stabile sulle precedenti sedute dall’8 ottobre 2024 in avanti. Tali prezzi risultano in calo di 23 euro sull’ultima quotazione della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 345-355 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 415-425 euro alla tonnellata, si registrano al 14 gennaio 2025 perdite pari a 93 euro alla tonnellata.
  • Centro Italia, peso specifico non determinato, proteine minime 12%, 330 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi, in aumento di 5 euro sulla precedente seduta del 7 gennaio scorso, quando si era rivelato stabile sulle ancor precedenti sedute dall’8 ottobre 2024 in avanti. Tali prezzi risultano in calo di 32 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 4 giugno 2024 a 362-372 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 430-440 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 14 gennaio 2025 pari a 100 euro alla tonnellata.
     

Il 14 gennaio scorso sono stati quotati a Milano i frumenti duri esteri comunitari. Questi frumenti sono stati così fissati a 322 euro alla tonnellata sui minimi e 332 euro sui massimi, in aumento di 2 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 7 gennaio scorso, quando invece i valori si erano confermati stabili sulle ancor precedenti sedute dall’8 ottobre in avanti. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 400-420 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 78 euro alla tonnellata sui minimi e 88 euro sui massimi.

 

I frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano – quotati il 14 gennaio a 370 euro alla tonnellata sui minimi e 385 euro sui massimi – risultano stabili sulle precedenti sedute dal 17 settembre 2024 in avanti, quando invece si era verificato un calo di 15 euro sulla ancor precedente seduta del 10 settembre 2024. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri non comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 497-512 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 127 euro alla tonnellata.

Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura

Venerdì 10 gennaio 2025 è stato compilato l’ultimo listino a cura dall’Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura, quando è stato quotato il frumento duro fino di produzione nazionale mietitura 2024. Qualificato con proteine minime del 12,50% e peso specifico di 79 chilogrammi ogni 100 litri il cereale pastificabile nazionale è stato quotato a 321 euro alla tonnellata sui minimi e a 326 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dal 29 novembre scorso in avanti, quando si era verificato un calo di 2 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 22 novembre 2024.

Dal 13 settembre 2024, quando il frumento duro fino quotava 315-320 euro alla tonnellata, al 10 gennaio 2025 si registra un aumento complessivo di 6 euro alla tonnellata. Dal 21 giugno 2024, data di inizio campagna commerciale 2024-2025, quando il frumento duro nazionale era stato quotato a 347 euro alla tonnellata sui minimi e 352 euro sui massimi, il valore del grano duro sulla piazza di Altamura è comunque calato di 26 euro alla tonnellata.

 

E si registra un deprezzamento di 29 euro alla tonnellata rispetto all’ultima quotazione della mietitura 2023, fissata il 31 maggio scorso in 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Infine, dal 28 luglio 2023, quando questo frumento aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 10 gennaio 2025 di 134 euro alla tonnellata.

 

Il 10 gennaio 2025 il grano duro canadese di prima qualità risulta per la nona seduta consecutiva non quotato. L’ultima quotazione risale alla seduta del 18 ottobre, quando invece era stato fissato a 407 euro alla tonnellata sui minimi ed a 410 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta dell’11 ottobre 2024. Dal 20 settembre 2024, quando quotava 374-377 euro alla tonnellata, questo cereale aveva guadagnato complessivamente 33 euro alla tonnellata. Su questa piazza dal 28 luglio 2023, quando il frumento duro canadese di prima qualità quotava 524-527 euro alla tonnellata, al 18 ottobre 2024 si erano registrate perdite per 117 euro alla tonnellata.

 

Borsa Merci Bologna

La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l’ultimo listino il 9 gennaio 2025 quando ha quotato il grano duro fino nazionale – provenienza Nord – qualificato con proteine minime al 13,5% e un peso specifico di 79-80 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa. Questi i prezzi assegnati: 315 euro alla tonnellata sui minimi e 320 sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dal 21 novembre 2024, quando si era verificato un calo di 3 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 15 novembre scorso.

 

I valori del 9 gennaio 2025 risultano in calo di 20 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 13 giugno scorso e pari a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi. Dal 3 agosto 2023, quando questo frumento a Bologna aveva raggiunto quotazioni di 420-425 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 9 gennaio 2025 pari a 105 euro alla tonnellata.

 

Prezzi all’origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 15 gennaio 2025

I prezzi medi all’origine del frumento duro fino nazionale più recenti rilevati da Ismea tra il 6 ed il 13 gennaio 2025 e monitorati da AgroNotizie® ieri, 15 gennaio 2025, danno tredici piazze stabili sulla settimana precedente su tredici rilevate. Non solo, il quadro di stabilità resta tale anche raffrontando la tabella sottostante a quella pubblicata da AgroNotizie® lo scorso 12 dicembre 2024, ma con un’unica eccezione.

 

Si tratta di Perugia, dove il frumento duro fino il 13 gennaio 2025 resta stabile sulla settimana precedente a 300 euro alla tonnellata, ma si segnala una perdita di 10 euro sull’ultimo monitoraggio di AgroNotizie® dello scorso anno su dati Ismea, datato 9 dicembre 2024, quando il prodotto presentava un prezzo medio all’origine su tale piazza di 310 euro alla tonnellata.

 

Scarica la tabella dei prezzi medi all’origine del grano duro fino riportati da Ismea il 15 gennaio 2025

 (Fonte Ismea)

Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della Regione Marche, l’ultimo listino del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell’Associazione Granaria per l’Emilia Romagna è quello pubblicato ieri, 15 gennaio 2025, con la quotazione del frumento duro fino nazionale con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino della mietitura 2024. Prezzi: 305 euro alla tonnellata sui minimi e 310 euro sui massimi, in aumento di 5 euro sulla precedente rilevazione dell’8 gennaio scorso.

 

Per ogni altro confronto con i prezzi più recenti monitorati da AgroNotizie® è possibile leggere l’articolo del 9 gennaio 2025.

 

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