«L’accordo più difficile della mia vita»

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difficile da pignorare

 


Donald Trump non ha voluto farsi bruciare l’opportunità di intestarsi l’accordo sul cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Così in un post sul suo social network ha dato la notizia prima degli stessi negoziatori di Doha, che stavano discutendo in diretta i dettagli, ma anche prima dell’amministrazione Biden che da un anno cerca di arrivare a questo traguardo. «Abbiamo un accordo per gli ostaggi in Medio Oriente. Saranno rilasciati a breve. Grazie!», ha scritto il presidente eletto. Poco dopo è arrivata la conferma ufficiale dai canali diplomatici americani: l’accordo è stato raggiunto e entrerà in vigore da oggi alle 11 della mattina italiana dopo che il parlamento israeliano lo ratificherà. Ieri nel pomeriggio Biden ha parlato alla nazione dicendo che è sicuro che l’accordo – «il più difficile della mia vita» – durerà. E quando un giornalista nel corso della conferenza stampa gli ha chiesto quale merito dovrebbe essere attribuito a Trump, il presidente ha sorriso e ha detto: «Ho chiesto al mio team di coordinarsi con il team di Trump per garantire che tutti parlino con la stessa voce. Perché è questo che fanno i presidenti americani». Biden ha anche detto che il cessate il fuoco dovrebbe durare mentre continuano i negoziati per arrivare a un accordo di pace e che si potrebbe estendere anche oltre le sei settimane. «Vogliamo dare al prossimo team la vera opportunità di creare un futuro brillante in Medio Oriente, spero se la prendano», ha concluso Biden.

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La promessa

Di certo Trump non perderà questa opportunità, sia per mantenere una promessa ripetuta centinaia di volte nel corso della campagna elettorale («metterò fine alla guerra in Medio Oriente»), sia per diminuire l’impegno americano nell’area, concentrandosi di più sui problemi interni degli Stati Uniti. Ci sono diversi analisti che da giorni ripetono che la vittoria di Trump alle elezioni di novembre e l’insistenza del suo team, che ha lavorato in queste settimane insieme al segretario di Stato Antony Blinken e alla diplomazia americana, siano stati due fattori fondamentali per arrivare all’accordo in fretta. Trump avrebbe portato il primo ministro Benjamin Netanyahu verso questa decisione proponendo in cambio una possibile soluzione alla questione del nucleare iraniano: non esclude un attacco militare di Israele per distruggere l’arsenale. Ma il nuovo presidente avrebbe detto che darà l’ok anche al controllo di Israele sulla Cisgiordania, che potrebbe portare prima alla colonizzazione e poi all’annessione del territorio palestinese. Pare infatti che l’ala più estremista del governo di Netanyahu la ponga come condizione essenziale e veda nell’arrivo di Trump una nuova certezza in questo processo. «Con questo accordo, il mio team per la sicurezza nazionale, grazie agli sforzi dell’Inviato speciale per il Medio Oriente, Steve Witkoff, continuerà a lavorare a stretto contatto con Israele e i nostri alleati per garantire che Gaza non diventi mai più un rifugio sicuro per i terroristi. Continueremo a promuovere la pace attraverso la forza in tutta la regione», ha scritto Trump su Truth, ricordando che amplierà gli accordi di Abramo, un’intesa raggiunta nell’agosto del 2020 che normalizza i rapporti tra Israele, Bahrain ed Emirati Arabi Uniti.

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La lotta

Il corrispondente del New York Times alla Casa Bianca, Peter Baker, ha detto che le due amministrazioni hanno lavorato fianco a fianco, ma che ora parte la lotta per aggiudicarsi il merito: in realtà succede raramente che l’amministrazione uscente dia la possibilità ai suoi successori di lavorare su dossier così delicati e importanti. E ora in molti paragonano gli ultimi giorni della presidenza di Biden a quelli della presidenza di Jimmy Carter: prima di andarsene Carter riuscì a far liberare gli ostaggi americani tenuti prigionieri in Iran per 444 giorni, anche se in quel caso Teheran fece partire gli aerei che riportavano a casa i cittadini americani solo dopo l’inaugurazione di Ronald Reagan. Un ultimo sgarro a Carter che questa volta non si è ripetuto con Biden.

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