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Per gli insegnanti e il personale Ata niente più ore aggiuntive svolte gratis: il risultato, non da poco, è stato ottenuto con il contratto collettivo nazionale Istruzione, Università e Ricerca 2019/21 sottoscritto in via definitiva un anno fa all’Aran. A volerlo, con forza, è stato il sindacato Anief, che adesso cercherà di meglio definire il tema del pagamento di tutte le attività aggiuntive rispetto ai propri compiti all’interno della trattativa che si andrà quest’anno a determinare, sempre all’Aran, per il rinnovo del Ccnl 2022-24.
La novità introdotta con l’ultimo contratto è che se, ad esempio, i docenti della scuola pubblica parteciperanno ad attività di formazione oltre le 40 ore annue extra-didattiche, già previste per le attività funzionali all’insegnamento, l’amministrazione è tenuta a pagarli. Con i criteri che, di volta in volta, andranno stabiliti attraverso gli accordi raggiunti in contrattazione d’Istituto, alla presenza delle Rsu.
L’accordo raggiunto prevede, infatti, che se un docente svolge unità orarie di formazione che superano il tetto delle 40 ore extra-classe, quelle ore essere remunerate “con compensi, anche forfettari stabiliti in contrattazione integrativa”. Questo, perché, si legge ancora nel Ccnl vigente, “la formazione continua costituisce un diritto ed un dovere per il personale scolastico”. Questa importante conquista è stata anche avallata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per il quale “la formazione” del personale scolastico deve “avere un processo continuo e” di conseguenza va “correlata a riconoscimenti economici per coloro che la svolgono”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, è importante avere ottenuto “finanziamenti specifici per la formazione dei docenti, come pure del personale Ata. Perché tutti i lavoratori della scuola, anche i supplenti, è bene che vengano messi nelle condizioni di aggiornare la loro formazione professionale. La battaglia vinta però non finisce qui: è bene che la nuova norma venga ‘puntellata’ con adeguati finanziamenti così da renderla operativa al massimo”.
TUTTI I RISULTATI OTTENUTI DALL’ANIEF CON L’ULTIMO RINNOVO CONTRATTUALE
Sono molti risultati centrati con il contratto collettivo nazionale sottoscritto all’Aran. Il giovane sindacato Anief ha predisposto una sintesi:
– i tre giorni di permesso (non due) retribuito anche al personale precario;
– i 60 euro (non 6) mensili come indennità da assegnare ai Direttori dei servizi generali e amministrativi;
– i 4 mesi (non 3) di congedo per le donne vittime di violenza;
– il 10% (non 3%) di aumento per prestazioni lavorative straordinarie e per le ore aggiuntive;
– l’autorizzazione per i Dsga per accedere ai fondi del MOF (fino ad oggi non era previsto);
– l’autorizzazione a bandire corsi professionali per gli Ata facenti funzione su ruolo superiore;
– la conservazione delle posizioni economiche e lo sblocco della metà, fermate nell’ultimo decennio a partire da quelli già valutati;
– l’autorizzazione per gli organi collegiali a svolgere riunioni online, che altrimenti si sarebbero svolte in presenza;
– l’accantonamento dell’ordinamento professionale del personale degli Enti di ricerca e dei Policlinici universitari;
– l’introduzione per i lavoratori Afam dell’area dei funzionari, in attesa della stabilizzazione del personale precario, nessuna novità sulle sanzioni disciplinari, con rinvio alla sequenza contrattuale.
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