Il termine logistica originariamente era impiegato, in ambito militare, per descrivere lo spostamento di uomini e materiali nei campi di battaglia. Oggi la parola viene, invece, utilizzata per definire l’organizzazione della movimentazione di beni e fornitura di servizi con obiettivi industriali e commerciali. Tutte le attività di tipo logistico richiedono l’impiego di importanti risorse finanziarie, materiali e umane e hanno un alto impatto sul livello di competitività delle aziende. E’ uno di quei settore che però può sorridere grazie a una crescita costante che non sembra intenzionata a frenare nemmeno nei prossimi anni, anche se le sfide non mancano.
Durante l’Assemblea Generale 2024 di ALIS – Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile la premier Giorgia Meloni ha evidenziato che la logistica ha un ruolo strategico per l’economia italiana, motore dello sviluppo sostenibile, una soluzione strategica per ridurre le emissioni di CO₂. Ne abbiamo parlato con Marcello Di Caterina, Vicepresidente e Direttore Generale di ALIS.
Partiamo dai numeri. Quanto vale in Italia l’intero comparto della logistica, del trasporto e dei servizi alle imprese? E che contributo fornisce il settore alla crescita economica del Paese?
«Il comparto dei trasporti e della logistica rappresenta un pilastro essenziale dell’economia italiana, con un’incidenza stimata intorno al 10% del PIL nazionale e al 12% a livello europeo. Questo dato testimonia l’importanza del settore non solo in termini di valore aggiunto diretto, ma anche per l’indotto che genera lungo tutta la filiera produttiva e distributiva. La logistica, infatti, è l’anello di congiunzione tra produzione e consumo, garantendo l’efficace movimentazione delle merci e assicurando il funzionamento efficiente della catena di approvvigionamento. Un sistema logistico moderno e ben strutturato rappresenta un fattore di competitività strategico per il tessuto imprenditoriale italiano, in particolare per il settore manifatturiero e l’export, entrambi trainanti per la nostra economia. Non va inoltre sottovalutata la capacità della logistica di assorbire e implementare le più recenti innovazioni tecnologiche, contribuendo a una crescente digitalizzazione dei processi e a un’ottimizzazione della gestione dei flussi di merci. In questo contesto, il settore sta vivendo una duplice rivoluzione: da un lato la transizione digitale, con l’adozione di strumenti come l’Intelligenza Artificiale; dall’altro, la transizione ecologica, con un focus sempre più marcato sulla sostenibilità ambientale e sulla riduzione delle emissioni di CO2. Il contributo della logistica alla crescita economica del Paese, dunque, si estende alla capacità di migliorare la produttività delle imprese, ridurre i costi operativi e favorire l’integrazione dell’Italia nei mercati internazionali, rendendo il nostro Paese più attrattivo per gli investimenti».
Come si posiziona l’Italia rispetto al resto d’Europa?
«L’Italia occupa una posizione geografica di assoluto rilievo. La sua collocazione al centro del Mediterraneo le conferisce un vantaggio competitivo che deve essere opportunamente valorizzato attraverso politiche infrastrutturali mirate e strategie logistiche innovative. Attualmente, l’Italia si pone come uno degli Stati membri dell’Unione Europea con l’ampio potenziale di crescita nel settore della logistica e del trasporto intermodale, grazie a una rete di collegamenti marittimi, ferroviari e stradali che, se adeguatamente potenziata, può garantire una maggiore competitività rispetto ai principali concorrenti continentali. Il Mediterraneo, oggi più che mai, assume un ruolo chiave nelle dinamiche logistiche globali. Le recenti crisi geopolitiche e la riorganizzazione delle catene di approvvigionamento internazionali stanno ridefinendo le rotte commerciali, con un crescente interesse verso il nostro Paese come punto di snodo per il traffico merci. In questo contesto, ALIS si impegna nella promozione e valorizzazione del sistema delle Autostrade del Mare, una soluzione strategica per favorire la decongestione del traffico su gomma, migliorare la sostenibilità ambientale e rendere più efficiente il trasporto delle merci su lunghe distanze. Tuttavia, il posizionamento competitivo dell’Italia rispetto agli altri Paesi europei dipende anche dalla capacità di investire in infrastrutture logistiche moderne e performanti. È necessario accelerare il potenziamento della rete ferroviaria per favorire il trasporto intermodale, sviluppare la mobilità verso aree logistiche integrate e connesse ai principali porti e snodi commerciali, e garantire politiche di sostegno alle imprese che operano nel settore».
Secondo la premier Giorgia Meloni la logistica ha un ruolo strategico per l’economia italiana. Sicuramente lei sarà d’accordo, ma vogliamo spiegare a chi ci legge perché?
«La Premier Giorgia Meloni ha recentemente ribadito, in occasione della nostra Assemblea Generale di ALIS, l’importanza strategica del settore logistico per la crescita e la stabilità economica dell’Italia. Il suo intervento ha evidenziato come la logistica rappresenti un asse portante dell’intero sistema produttivo nazionale, un comparto che non solo sostiene la crescita economica, ma che è anche in grado di trainare innovazione e sviluppo sostenibile. In particolare, la Premier ha sottolineato il valore dell’intermodalità come strumento essenziale per migliorare l’efficienza della catena logistica, ridurre l’impatto ambientale e garantire una maggiore sostenibilità economica e sociale. Ha inoltre messo in evidenza come il governo sia impegnato a garantire un quadro normativo che permetta alle imprese di operare con certezza e senza eccessive rigidità burocratiche, evitando le storture regolatorie che spesso penalizzano la competitività del settore. Tra i punti chiave affrontati dalla Premier, spicca anche la necessità di rimuovere gli ostacoli al mercato interno, con particolare riferimento ai blocchi ai valichi alpini, che rischiano di isolare l’Italia dalle principali rotte commerciali europee. L’attenzione del governo su questi temi è fondamentale per garantire la piena integrazione del nostro Paese nelle reti logistiche continentali e internazionali. Infine, il riconoscimento della logistica come settore strategico è stato ribadito anche nell’assegnazione delle deleghe a Raffaele Fitto, nuovo Vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, che avrà il compito di coordinare politiche chiave come l’economia del mare, l’agricoltura e il turismo. Questo dimostra la volontà del governo di rafforzare il peso politico e istituzionale del comparto logistico, ponendolo al centro dell’agenda europea e nazionale».
Quali sono le sfide maggiori che il settore si trova e si troverà in futuro ad affrontare?
«Il settore si muove in un contesto internazionale caratterizzato da forti squilibri competitivi, dovuti a sovvenzioni pubbliche differenziate tra i vari Paesi, disparità nelle regolamentazioni e una concorrenza sempre più aggressiva da parte di operatori esterni all’Unione Europea. Pertanto, la competitività rappresenta senza dubbio una delle principali sfide che il comparto della logistica e del trasporto dovrà affrontare nei prossimi anni. A questo si aggiunga la necessità di un adeguato sviluppo infrastrutturale, in particolare per quanto riguarda i porti, gli interporti e le reti logistiche, che devono essere modernizzati e potenziati per rispondere alle nuove esigenze del mercato. Il crescente costo dei trasporti, in considerazione dell’adeguamento normativo alle politiche di sostenibilità e la transizione ecologica rappresentano ulteriori fattori che richiedono un intervento strategico e coordinato a livello nazionale ed europeo. Un’altra sfida cruciale riguarda la carenza di manodopera specializzata. L’intero settore della logistica e dei trasporti in Europa, e in particolare in Italia, sta vivendo una grave difficoltà nel reperire personale qualificato, dai conducenti di mezzi pesanti ai macchinisti ferroviari, fino agli operatori di terminal logistici. È fondamentale implementare politiche di formazione adeguate e incentivare l’ingresso dei giovani nel settore attraverso percorsi formativi mirati e strumenti di sostegno alle imprese che investono nella crescita delle competenze».
Come supportare al meglio la logistica? Cosa chiedete al Governo?
«Il sostegno alla logistica passa necessariamente attraverso politiche strutturali mirate e strumenti di incentivazione che garantiscano continuità e stabilità alle imprese del settore. ALIS chiede al Governo di rendere permanenti e strutturali misure che si sono dimostrate efficaci nel tempo, come il Sea Modal Shift (già Marebonus) e il Ferrobonus, fondamentali per promuovere il trasporto intermodale e ridurre la dipendenza dal trasporto su gomma. Un altro aspetto centrale riguarda il rinnovamento del parco veicolare. L’Italia dispone di una flotta di mezzi pesanti spesso obsoleti, con un impatto significativo sulle emissioni e sulla competitività delle imprese. È fondamentale implementare incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni e favorire la transizione verso mezzi più sostenibili e tecnologicamente avanzati. Infine, la formazione specialistica rappresenta una priorità . La carenza di manodopera qualificata è un problema strutturale che può essere affrontato con il potenziamento degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) e con programmi formativi mirati, in grado di preparare i giovani alle sfide di un settore in continua evoluzione. Tutti questi temi saranno centrali a LET EXPO, la fiera del trasporto e della logistica promossa da ALIS. Dall’11 al 14 marzo, Verona diventerà il centro nevralgico del settore, con incontri B2B e B2C, tavole rotonde con rappresentanti istituzionali e imprenditoriali di livello internazionale e una risonanza mediatica tangibile e di alto livello. Anche quest’anno tutta la squadra è a lavoro per mettere in piedi un evento che sarà un’opportunità unica per tutti noi per consolidare relazioni, presentare innovazioni e promuovere strategie di sviluppo condivise».
Parliamo di impatto sull’ambiente: come migliorare l’efficienza della catena logistica e garantire uno sviluppo economico sostenibile?
«La sostenibilità ambientale nel settore della logistica passa attraverso un processo di modernizzazione e innovazione che coinvolge ogni anello della catena logistica. ALIS promuove attivamente l’adozione di mezzi di trasporto ad alta efficienza energetica e l’ottimizzazione delle rotte per ridurre le emissioni. Un esempio concreto è rappresentato dal Gruppo Grimaldi, tra i soci di ALIS, che ha investito nella costruzione di navi di ultima generazione altamente sostenibili, come le unità della classe GG5G, progettate per ridurre drasticamente i consumi e le emissioni inquinanti».
Questi investimenti, conclude il Vicepresidente, dimostrano come l’innovazione tecnologica sia un fattore chiave per coniugare sviluppo economico e tutela ambientale. Parallelamente, è necessario puntare su soluzioni logistiche integrate, come i porti green e i terminal automatizzati, che consentano di migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale delle operazioni logistiche.
FOTO: UFFICIO STAMPA
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