“Lombarda Petroli”: a 15 anni dal disastro ecco il progetto per la bonifica dei terreni

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Il dado è tratto. A 15 anni dal disastro ambientale causato dallo sversamento di idrocarburi, sta per diventare realtà il progetto di bonifica dell’area “Lombarda Petroli” di Villasanta. O meglio, di tre dei cinque lotti che compongono il sito di via Sanzio, rimasto orfano in seguito al fallimento dell’azienda che nel febbraio del 2010 fu al centro della catastrofe ecologica.

Lombarda Petroli: ecco il progetto per la bonifica

In totale, ricordiamo, furono tremila le tonnellate di oli e combustibili che, nel giro di pochi minuti, finirono nella rete fognaria cittadina fino a raggiungere il Lambro, il Po e persino il Mar Adriatico, inquinando terreni e falde acquifere. Da quella maledetta notte sono passati tre lustri. E oggi, finalmente, si può iniziare a parlare concretamente di bonifica. Il via libera da parte di Regione Lombardia è arrivato sul finire dell’anno, con la Conferenza dei servizi (alla quale hanno partecipato tutte le autorità competenti) che ha approvato il progetto di risanamento dei lotti centrali dell’area in questione. Le operazioni saranno divise in due fasi. La prima sarà più “superficiale”, in quanto riguarderà il primo metro di terreno degli oltre 13mila metri quadri interessati dall’intervento e verrà attuata nei lotti B e D. La seconda, invece, scaverà più in profondità e riguarderà anche il lotto C.

Le operazioni di bonifica

Le operazioni comporteranno la “semplice” asportazione della terra, che verrà successivamente analizzata e conferita in appositi impianti di recupero. Le pareti e i fondi degli scavi saranno anch’essi esaminati per poter collaudare il lavoro svolto e per rilasciare il certificato di avvenuta bonifica. Dopodiché sarà possibile procedere con il riempimento delle zone interessate che potranno anche essere piantumate e rimboscate.

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“In questi anni sono stati eseguiti molti rilievi e analisi che hanno confermato la presenza di agenti inquinanti – ha spiegato il sindaco Lorenzo Galli – Per quanto riguarda le aree più profonde, tuttavia, i dati in possesso delle autorità sono molto datati, motivo per cui si è deciso di procedere con nuove rilevazioni che possano portare in dote misurazioni più aggiornate. Da qui la decisione di intervenire in due fasi distinte, dando il via nei prossimi mesi a quella superficiale in attesa dei dati più recenti riguardanti gli scavi profondi”.

Le tempistiche del progetto

Secondo il cronoprogramma, a breve Regione Lombardia e Aria avvieranno la gara d’appalto per affidare i lavori che, se tutto procederà nella maniera corretta, potrebbero partire entro l’estate. Le operazioni prevedono di concludersi entro la primavera del 2026. Nel dettaglio, gli scavi dureranno sei settimane, le fasi di riempimento quattro: nel mezzo, come detto, controlli, analisi e procedure tecniche oltre che burocratiche. L’intervento non comporterà modifiche alla viabilità cittadina visto che i mezzi pesanti (si stimano 25 bilici al giorno per l’asportazione e 40 per il riempimento) accederanno all’area dal piazzale di via Caravaggio. In conformità con le prescrizioni degli enti competenti saranno ovviamente adottati tutti gli accorgimenti che limiteranno l’impatto del cantiere quali ad esempio: l’utilizzo di sistemi per abbattere la polvere, la copertura dei cassoni dei bilici prima del trasporto, il lavaggio delle ruote dei mezzi. Durante i lavori verrà anche anche smaltita una vasca di circa 1500 metri quadri che venne realizzata all’epoca dello sversamento.

I costi e i fondi Pnrr

Capitolo costi. Il totale corrisposto dai fondi Pnrr per l’intervento di bonifica ammonta a 7 milioni di euro, ma per questa prima fase ne “basteranno” 2 a coprire i costi di progettazione, rilevamento, esecuzione e collaudo. Per la seconda fase del progetto, invece, sarà necessario attendere le verifiche più approfondite dei terreni, i cui esiti, come detto, sono attesi nel corso dei prossimi mesi. Quando cioè l’iter di risanamento sarà già partito. Dal progetto, ricordiamo, sono al momento esclusi i lotti A (già bonificato a suo tempo) e il lotto E, che in realtà risulta essere quello più inquinato di tutti a causa della presenza delle cisterne che, secondo una stima, dovrebbero contenere ancora 1500 tonnellate di liquami.

“Momento storico per la città”

Soddisfazione da parte del sindaco Lorenzo Galli e del vice Carlo Sormani, che questa mattina, giovedì 16 gennaio, hanno incontrato i giornalisti per l’esposizione del progetto:

“Questa è una pietra miliare in questo percorso lungo e complesso dopo tutti gli sforzi profusi dalle Amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi dieci anni. Un momento storico per questa porzione del nostro territorio sottoposto all’inquinamento molto prima del caso clamoroso dello sversamento. Dimostra come tutti gli enti competenti stiano marciando nella stessa direzione per arrivare a un’importante traguardo ambientale che non è affatto scontato. A tal proposito ringraziamo i tecnici del Comune di Villasanta, geometra Marika Turati e architetto Davide Teruzzi, che impiegano una parte importantissima del loro tempo per questo progetto, e si ringraziano anche Regione Lombardia, Aria, Arpa, Ats, Provincia e tutti coloro che stanno aiutando il Comune di Villasanta in questa impresa”.



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