Aziende Sanitarie. “Dipingere Ferrara come un caso falso e scorretto”

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Le Aziende Sanitarie rispondono punto per punto alle sigle sindacali (Anaao Assomed, Aaroi-Emac, Anpo, Cimo-Fesmed, Fassid, Sinapo/Snr, Fed Cisl medici e Fvm Sivemp) che ne hanno criticato aspramente l’operato.

Sulle relazioni sindacali la Direzione fa sapere di non essersi “mai sottratta al dialogo con le Organizzazioni nelle forme previste dalle normative, ma al contrario si è fatta costantemente promotrice di un confronto concreto e continuo sulle molte azioni messe in atto per implementare e qualificare il corpo professionale delle Aziende sanitarie di Ferrara”. A dimostrazione di ciò “il numero degli incontri effettuati, delle informative fornite, dei riscontri alle singole istanze sindacali, senza contare la creazione di una unità operativa ad hoc per le Relazioni sindacali”.

“Solo nel corso del 2024 – specificano – sono state riscontrate, con specifica risposta, 176 istanze, cui si sono aggiunte 191 informative sindacali su varie tematiche: in totale una al giorno. Si aggiungono 44 incontri sindacali, quasi uno a settimana”.

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Sottolineano però come “per avere relazioni sindacali proficue bisogna che vi sia pari impegno da ambo le parti”. A questo proposito “non si può sottacere che Anaao e altre sigle sindacali non si sono presentate, senza neppure avvertire la controparte, all’ultimo incontro recentemente convocato proprio per affrontare i temi evidenziati negli articoli”.

Infine, rispetto allo stato di agitazione fanno sapere che “l’Azienda è sempre disponibile a partecipare al tentativo di conciliazione, previsto dalla legge, innanzi al Prefetto, ma Anaao e le altre Sigle non hanno attivato la relativa procedura, preferendo forse il permanere di uno stato di tensione continua che non giova certo né ai cittadini né ai professionisti”.

Passando agli accordi e valorizzazione del personale la Direzione afferma essere “falso che tale dialogo non abbia portato risultati: solo nel 2024 sono stati sottoscritti, tra accordi e verbali di intesa, 11 documenti per azienda Usl e 6 per Azienda ospedaliera universitaria, vale a dire complessivamente uno ogni 21 giorni. Un ulteriore verbale d’intesa è stato inviato proprio ieri, per sottoscrizione, alle Organizzazioni sindacali”.

“Ad ulteriore riprova delle forti politiche di valorizzazione del personale – aggiungono – solo per l’Azienda ospedaliero universitaria, da metà 2022 vi è stata l’attribuzione di 10 incarichi di direzione di unità operativa complessa, cui si aggiungono 7 incarichi universitari o a conduzione universitaria ed ulteriori 7 che sono in via di espletamento per un totale di 24 in 30 mesi”.

Inoltre “anche le strutture complesse coperte in Azienda Usl dal 2021 ad oggi, nell’ambito della definizione di un assetto provinciale integrato, si arriva ad un totale complessivo di 75 incarichi di struttura complessa attribuiti o in via di attribuzione da parte di questa Direzione, a livello provinciale in 48 mesi, vale a dire uno ogni 19 giorni”.

In merito al personale Ausl e Aosp sostengono essere “falso affermare che non vi sia confronto sui piani assunzioni che sono ben presenti e mirati a rispondere alle esigenze dei Servizi, ovviamente compatibilmente con la disponibilità di professionisti sul mercato del lavoro e all’interno del quadro di risorse dato”.

Sarebbe “dunque pretestuoso da parte dei sindacati continuare a chiedere assunzioni immediate ben conoscendo la difficoltà di reclutamento che tutte le Aziende sanitarie stanno incontrando per alcune figure professionali, nonché gli sforzi continui che la Direzione sta mettendo in campo nella ricerca, selezione ed assunzione di medici e personale in generale”. “Basti pensare – fanno sapere – che negli ultimi tre anni sono state effettuate oltre 134 selezioni tra concorsi, avvisi e bandi di mobilità”.

Organizzazione aziendale e unificazione delle Rianimazioni. “Dai dati sopra riportati – dicono le Aziende – emerge quanto sia assurdo e strumentale dichiarare che il progetto di unificazione dei reparti di Anestesia e Rianimazione porti a rallentamenti di carriera per i professionisti.  Al contrario, si tratta di un progetto che valorizza le specifiche competenze di ognuna delle due unità operative mettendole a sistema: la presenza di un’unica unità operativa di Anestesia e Rianimazione Universitaria garantisce la possibilità per professionisti non universitari di avere una maggiore integrazione con l’Università degli studi di Ferrara, in modo da incrementare la ricerca e l’aggiornamento scientifico. Quindi l’esatto contrario di quanto dichiarato”.

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“Inoltre – aggiungono – rafforzando le competenze specifiche delle due unità operative, il percorso porterà all’integrazione delle risorse e delle competenze creando sinergie che miglioreranno l’efficienza complessiva e l’offerta clinica all’utenza“. Un modello organizzativo “già utilizzato con successo a livello internazionale e nazionale, per fare solo tre esempi, il Johns Hopkins Hospital (USA), l’Hôpital Européen Georges-Pompidou di Parigi ed il Policlinico di Milano”. Molteplici dunque “gli aspetti innovativi e di qualificazione di questo progetto, sia per l’utenza sia anche per operatori e professionisti, rispetto all’organizzazione risalente agli anni ’70”.

Per i tempi d’attesa, “come ormai noto a tutti, l’Azienda ha intrapreso un piano di contenimento dei tempi d’attesa per visite ed esami specialistici che non contempla affatto la riduzione dei tempi di erogazione delle singole prestazioni, che si rifanno ad un tempario condiviso in sede di tavolo regionale. Stupisce che i sindacati non ne siano a conoscenza”.

Su ospedale di Argenta e Pnrr “i lavori finanziati da Pnrr (oltre 14 milioni di euro) sono iniziati nel corso del 2024 e lavori proseguono a pieno ritmo secondo la programmazione”. “La riduzione di alcune attività – spiegano – è dovuta all’abbandono del cantiere da parte di una impresa esecutrice che verrà sostituita tramite le procedure di legge. Si sottolinea che il finanziamento dedicato ai lavori è confermato e sarà impiegato per realizzare i lavori previsti”.

Per quanto riguarda la Rmn (Risonanza magnetica nucleare, ndr), precisano “che è stata completata la progettazione e sono in corso le procedure per i lavori necessari per l’installazione, che sarà ultimata entro i termini del Pnrr”.

Più in generale specificano che a livello aziendale “i lavori e le acquisizioni di apparecchiature finanziati per ammontano complessivamente a circa 32 milioni di euro, suddivisi come nella seguente tabella, che ricomprende anche altre fonti di finanziamento”.

“Oltre agli interventi dedicati al rafforzamento delle strutture territoriali – aggiungono -, sono previsti circa 6.420.000 euro per l’acquisizione delle “grandi” apparecchiature destinate agli ospedali (Cona e territorio)”.

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Infine precisano che “le Aziende affrontano quotidianamente le problematiche della sanità locale, mettendo a disposizione le risorse assegnate e disponibili, confrontandosi con analoghe realtà regionali ed esperienze nazionali ed internazionali utili allo sviluppo continuo del sistema sanitario pubblico”.

“Per far ciò – concludono -, e per il bene di cittadini e operatori, è importante una forte collaborazione da parte di tutti. Al contrario, dipingere Ferrara come “un caso”, oltre ad essere falso e scorretto, rischia anche di gettare ombre non veritiere sulla sanità provinciale e questo non fa bene davvero a nessuno”.



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