Francesca Bergesio, minacce a Miss Italia: «L’incubo è iniziato 2 mesi dopo l’elezione. Ora so che è giusto denunciare»

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di
Simona Lorenzetti

In aula un 31enne bresciano che le inviò minacce di morte sotto falso profilo social dopo l’elezione a Miss Italia 2023. «Serve più sostegno per le vittime, non dovrebbero mai sentirsi abbandonate»

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«All’inizio ho avuto paura e ho preferito non denunciare, poi ho capito che stavo sbagliando: dovevo difendere la mia libertà e non potevo vivere costantemente con l’ansia. Ho portato sul palco di Miss Italia un monologo sulla violenza sulle donne e improvvisamente ero diventata io la vittima. Non potevo rimanere in silenzio». A parlare è Francesca Bergesio, 20 anni, ex Miss Italia. Poco dopo essere stata eletta, nel novembre 2023, uno sconosciuto l’ha minacciata ripetutamente di morte e violenza sessuale attraverso un falso profilo social. E oggi la sua storia è al centro di un processo in cui l’uomo, un 31enne bresciano, è accusato di stalking.

Quando sono iniziate le minacce?

«Un paio di mesi dopo la mia elezione. Era mia madre a gestire i miei profili social e ha notato una donna che inviava messaggi con una certa insistenza, così li ha letti».

Ti minacciava di morte?

«Di morte, di violenza sessuale. E le intimidazioni non erano rivolte soltanto a me, ma anche a mio padre e alla mia famiglia».

Subito non hai denunciato, perché?

«Avevo paura. Temevo che questa persona, di cui non sapevamo nulla, potesse mettere in pratica le sue ritorsioni. Scriveva di conoscere il nostro indirizzo: ero preoccupata anche per mia mamma, spesso lei è da sola a casa. Papà lavora più che altro a Roma e io viaggio molto per lavoro».

Poi, cos’è cambiato?
«Ne abbiamo a lungo parlato in famiglia. Sono stati i miei genitori e Patrizia Mirigliani di Miss Italia a convincermi a rivolgermi alle forze dell’ordine. Mi sono stati molto vicini».




















































Sul palco del concorso hai portato un monologo sui femminicidi e la violenza sulle donne, come è stato scoprire di essere una vittima?
«Difficile. Mi sono resa conto che è fin troppo facile parlare di libertà e di inviti a non rimanere in silenzio. Molte donne sono sole e io capisco che abbiano paura a denunciare chi le maltratta e le ferisce. Serve più sostegno per le vittime, non dovrebbero mai sentirsi abbandonate a se stesse».

Del tuo molestatore cosa pensi?
«Che abbia bisogno di essere seguito e curato perché possa essere reinserito nella società. Dopo la denuncia si è scoperto che altre donne erano state prese di mira e loro non avevano denunciato. Credo che questo processo sia un piccolo passo per la giustizia».

Tu ti sei scontrata subito con il lato oscuro dei social, te lo aspettavi?
«Subito dopo aver vinto Miss Italia in molti scrivevano che ero una raccomandata e che non meritavo la corona. Ho sofferto molto, ma non volevo piangermi addosso. Ho reagito, imparando a ignorarli. Quando diventi un personaggio pubblico c’è chi ti elogia e chi ti critica, alcuni anche in maniera costruttiva, e purtroppo anche chi prova a ferirti».

Pensi che sui social non ci siano regole?
«I social sono uno strumento importante, ma non devono essere una jungla. Le persone devono sentirsi libere di essere se stesse anche in quel mondo virtuale senza essere attaccate e offese gratuitamente. Oggi, però, per i leoni da tastiera è troppo facile nascondersi dietro un falso profilo e farla franca».

Da anni si parla di cyberbullismo e ne sono vittime molte persone che non sono famose, quale messaggio per i ragazzi della tua età?

«I bulli spesso sono persone fragili che riversano la loro rabbia sugli altri. Le vittime non devono aver paura, ma soprattutto non devono tenersi tutto dentro. Devono parlarne con i genitori, con gli insegnanti, spezzare la catena del silenzio e chiedere aiuto. Ripeto, io stessa all’inizio volevo tacere e stavo sbagliando».


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17 gennaio 2025 ( modifica il 17 gennaio 2025 | 15:27)

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