Il Cinema Metropolitan di Napoli venduto all’asta per 3 milioni. Il futuro: abbigliamento e spettacoli

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Il Cinema Metropolitan aggiudicato all’asta per 3 milioni. Ma l’atto di vendita non è ancora perfezionato. Potrebbe diventare un centro commerciale con sale cinema. “Intervenga il ministero della Cultura”

Immagine di repertorio

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Il Cinema Metropolitan è stato venduto all’asta per circa 3 milioni di euro, come anticipato ieri da Fanpage.it. Il multi-sala di via Chiaia a Napoli, di proprietà di Banca Intesa Sanpaolo, ha chiuso mercoledì 15 gennaio scorso, dopo 70 anni di attività, e si prepara al passaggio di consegne dalla vecchia gestione alla nuova. Sui nuovi proprietari, al momento vige il massimo riserbo. L’istituto di credito che ha gestito la gara, infatti, non ha divulgato il nome del nuovo acquirente. Indiscrezioni parlano di una grande azienda di moda, che gestisce già catene di atelier con griffes importanti: sono circolati dei nomi, al momento non confermati. Ma non si sarebbe ancora perfezionato l’atto di vendita.

Al Metropolitan centro commerciale e sale cinematografiche: l’ipotesi

L’asta, partita da un prezzo di 2,5 milioni nel 2023, sarebbe stata solo aggiudicata, mentre per la cessione definitiva si starebbe aspettando la liberazione dei locali entro metà febbraio. Sul futuro del cinema, l’ipotesi, ventilata dal parlamentare Francesco Emilio Borrelli (Avs), che ne ha fatto oggetto di una interrogazione al Ministero della Cultura è che possa diventare un’area mercatale con alcune sale dedicate alle proiezioni cinematografiche. Il cinema è vincolato dal 2023, per decreto firmato dall’ex ministro Gennaro Sangiuliano, che ne ha tutelato la vocazione culturale. Il prossimo gestore, quindi, dovrà tenerne conto.

Come ha spiegato Banca Intesa Sanpaolo in una nota, il decreto parla di “destinazione culturale prevalente”. Parole che non sembrano escludere, quindi, la possibilità che una parte degli spazi possa essere dedicata anche ad attività commerciali, compatibili con quelle di negozi e boutique. L’istituto di credito ha invece smentito la possibilità che vi possa sorgere una sala bingo o un supermercato. Contro la chiusura dello storico cinema si sono schierati comitati, associazioni e cittadini.

Cosa succederà al Metropolitan

Attualmente, la struttura, di circa 3.500 metri quadrati, dispone di 7 sale, più bar e servizi igienici, e si trova all’interno di un condominio, dove ci sono anche 110 box auto, passaggi condivisi e sorveglianza H24. È probabile, come si legge tra le righe della nota di Banca Intesa Sanpaolo, che, dopo il perfezionamento della vendita, possa essere presentato un progetto di riqualificazione, sul quale sarà richiesto il parere degli organi istituzionali competenti. Quindi, gli uffici tecnici dell’urbanistica e dell’edilizia comunali, oltre che la Soprintendenza ai Beni Culturali, che verificheranno il rispetto del vincolo di destinazione. Tra le ipotesi, quella che il nuovo Metropolitan possa ospitare un piano dedicato a galleria commerciale ed un altro piano destinato alle sale cinematografiche.

Il rebus sulla proprietà dei locali

Sullo sfondo c’è il rebus sulla proprietà dei locali, come raccontato da Fanpage.it negli scorsi giorni. Visto che il cinema sorge all’interno di cavità demaniali, adibite a ricovero anti-aereo nella Seconda Guerra Mondiale, poi vendute e trasformate parzialmente in cinema negli Anni ’50, e quindi nel multisala attuale negli Anni Duemila. Quelle stesse cavità furono inserite nell’elenco di beni demaniali da trasferire dall’Agenzia del Demanio al Comune di Napoli con il federalismo demaniale nel 2013. Nonostante la proprietà attuale sia di Banca Intesa Sanpaolo. Per dirimere l’annosa questione, il Comune si è rivolto all’Agenzia del Demanio che ha avviato un approfondimento. Gli attuali gestori del multisala hanno provato a salvarlo dalla chiusura, ma si sono dovuti scontrare con un periodo difficile per il comparto, seguito alla pandemia del Covid e al proliferare delle piattaforme di streaming. Il loro auspicio è che il ministero della Cultura possa esercitare l’opzione di acquisto del bene, che è vincolato come detto, prima della stipula dell’atto di vendita.

M5S: “Il Metropolitan va salvato”

Sulla vicenda intervengono la deputata e coordinatrice del M5S di Napoli Gilda Sportiello, il consigliere di municipalità Fabrizio d’Onofrio e il presidente della commissione cultura della prima municipalità Eugenio Tremante:

“Gli spazi del cinema Metropolitan restino patrimonio culturale della città di Napoli. Salvare i lavoratori e le lavoratrici e lasciare che il cinema Metropolitan resti uno spazio da dedicare alla cultura devono essere una priorità. Non possiamo lasciare che la chiusura di un cinema che appartiene alla storia della nostra città lasci spazio all’ennesimo centro commerciale o fast food. Come Movimento 5 stelle abbiamo già protestato in difesa di uno dei luoghi culturali simbolo della città e oggi continueremo a farlo chiedendo entro il 10 febbraio, data dello sfratto esecutivo e del licenziamento immediato, una risposta concreta da parte del ministero della cultura. L’ex ministro San Giuliano aveva assicurato che la sede avrebbe avuto un vincolo culturale, chiediamo quindi al ministro Giuli di convocare i vertici della proprietà, la Banca Intesa San Paolo e assicurare all’intera cittadinanza uno spazio in linea con il fermento culturale di cui questa città vorrebbe godere”.





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