Il calcolo dell’ISEE è importante per ottenere i bonus statali, ma c’è la possibilità di sbagliare e dover pagare l’errore molto caro
L’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è un documento fondamentale per accedere a una vasta gamma di agevolazioni e benefici statali. Tiene conto delle entrate, delle uscite e del numero di componenti del nucleo familiare, consentendo di calcolare la reale capacità economica di una famiglia. Dall’assegno unico alle tasse universitarie, passando per bonus e sconti su servizi pubblici, l’Isee è essenziale per dimostrare di rientrare nelle soglie di reddito stabilite per le prestazioni agevolate.
È importante però ricordare che dichiarazioni false o omesse nella compilazione della DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) rappresentano un reato e comportano gravi conseguenze. I controlli sull’Isee si concentrano sulla DSU, che rappresenta la base per il calcolo dell’indicatore. Le verifiche sono di due tipi: formali, per accertare che i dati dichiarati corrispondano a quelli noti al Fisco, e sostanziali, per verificare le reali condizioni economiche del nucleo familiare, condotti in modo selettivo dalla Guardia di Finanza.
Questi controlli, che possono avvenire anche dopo l’erogazione dei benefici, mirano a garantire che solo chi ne ha diritto possa accedere alle agevolazioni. Mentire nella compilazione dell’Isee comporta la perdita immediata dei benefici ricevuti. Le somme percepite in maniera indebita devono essere restituite integralmente. Inoltre, il contribuente rischia sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, anche il processo penale.
Dichiarazioni false costituiscono il reato di truffa ai danni dello Stato, con conseguente revoca delle agevolazioni e procedimenti legali. Se durante i controlli emerge che la falsa dichiarazione è stata volontaria, si configura il reato di truffa ai danni dell’Inps. In questi casi, si rischia la reclusione da sei mesi a tre anni, oltre a una multa che può variare da 51 a 1.032 euro.
Come si calcola l’Isee e cosa fare per non incorrere in errori
l calcolo dell’ISEE, l’Indicatore della situazione economica familiare, istituito nel 1998 per definire le soglie sotto le quali si ha diritto ad agevolazioni e prestazioni assistenziali è basato su due componenti: redditi e patrimonio. Elementi che vengono poi rapportati al numero dei soggetti che fanno parte dello stesso nucleo familiare. Per questo, anche un reddito medio-alto, se presente in una famiglia molto numerosa, può dare come risultato un ISEE basso, con il quale rientrare in alcune agevolazioni sociali.
I conteggi sono effettuati direttamente dall’INPS che elabora l’ISEE sulla base delle DSU che gli interessati presentano all’ente erogatore della prestazione (Comune, Università, ecc..), o direttamente all’INPS per alcune prestazioni nazionali. L’algoritmo di calcolo è stato modificato da ultimo dal D.Lgs. n. 42 2016. Per calcolare l’ISE si procede calcolando l’ISE, che è dato dal reddito complessivo del nucleo familiare più il 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare e si divide l’ISEE per il parametro della scala di equivalenza.
L’importanza di una compilazione corretta e i controlli
Le pene previste dovrebbero rappresentare un forte deterrente per coloro che intendono manipolare i dati nella DSU per ottenere vantaggi indebiti. Se durante i controlli dell’Agenzia delle Entrate o della Guardia di Finanza si riesce a dimostrare che la dichiarazione del falso è stata volontaria, viene contestato il reato di truffa ai danni dell’Inps. Si rischia il processo penale con conseguente applicazione della reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 51 euro a 1.032 euro. I controlli sull’Isee possono avvenire entro cinque anni dalla percezione delle somme, mentre per il reato penale il termine è esteso a sette anni dalla presentazione della DSU.
In pratica, i benefici percepiti in modo illecito negli ultimi cinque anni possono essere richiesti in restituzione, ma il processo penale può essere avviato anche dopo questo periodo, purché entro i sette anni. Questo sistema garantisce un monitoraggio efficace e un recupero delle somme indebite. Per evitare problemi legali e perdite economiche, è fondamentale compilare la DSU con attenzione, riportando dati veritieri e completi. Rivolgersi a Caf o Patronati qualificati e verificare attentamente le informazioni fornite è essenziale per evitare sanzioni e garantire un accesso trasparente e corretto alle agevolazioni.
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