Una cucina semplice e autentica, un’atmosfera conviviale e rilassata. È questa la promessa del nuovo ristorante La Chiatta, che ha aperto i battenti in via Casale 8, a Milano, sul Naviglio Grande. L’ambizione è di regalare agli avventori piatti a base di pesce che attingono alla conoscenza del passato per vivere perfettamente nel presente, fuori dalle mode passeggere, ancorati saldamente alla tradizione più schietta e genuina della Milano di un tempo. La Chiatta è un format di ristorazione, aperto 7 su 7, che non si riduce ai classici momenti del pranzo e della cena. Infatti, è aperto da mezzogiorno fino a tarda sera, permettendo alle persone di avere un pasto anche fuori dagli orari canonici, di prendere un aperitivo o un cocktail lungo i Navigli.
Un’idea imprenditoriale
Il nuovo brand della ristorazione La Chiatta fa capo alla neonata società La Cambusa, fondata dall’imprenditore Marco Gulla, già franchisee di altri brand con la società G&G, e Ugo Torrente, con una lunga esperienza nel retail e nella gestione di team. Entrambi sono attivi nel settore della ristorazione da oltre dieci anni, appassionati di buona cucina, di storia e di luoghi iconici, come i Navigli della loro città. Ed è proprio sulla sponda del Naviglio Grande, in una delle zone più storiche e caratterizzanti di Milano, che decidono di far nascere il nuovo format La Chiatta, interamente dedicato al pesce.
Le atmosfere di un tempo
I Navigli, con il loro sistema di canali d’acqua, per quasi un millennio sono stati per la città un’importantissima via di accesso ai Laghi, al fiume Po e fino all’Adriatico. Nei secoli, queste vie d’acqua hanno lasciato la loro impronta sul paesaggio urbano e sull’economia della Lombardia. Dal nome alle atmosfere del locale, ogni dettaglio del ristorante rimanda volutamente al popolo di un tempo che abitava i Navigli.
Gli ambienti
Dalle decorazioni dei piatti in ceramica ai nomi delle sale interne (Rena – Sala Motori – Cambusa – La Chiatta), dalla scelta degli arredi ai piatti in menu: tutto è un richiamo alla Milano di un tempo.
Varcato l’ingresso dal dehors riscaldato, caratterizzato da mangiatoie in legno utilizzate come fioriere, ci si trova nella Sala Motori dove spiccano tavoli in ferro con sedute semplici verde scuro; condutture e tubi sporgono da soffitto e pareti, e grandi lampade a sospensione stile industrial illuminano l’atmosfera. Tutto sembra ricreare la tipica sala motori di una chiatta, dove erano soliti mangiare i barcaioli. Su questa sala si affaccia anche il bancone decorato sul davanti da un grande oblò che si apre, e sul retro le bottiglie di superalcolici illuminate sono sovrastate da ingranaggi di una sala motori, legati insieme come a formare un motivo decorativo.
Nella Sala Motori un altro particolare cattura l’attenzione: La Cambusa, una dispensa fissata a parete che contiene barattoli di trippa di mare, ragù di pesce spada, sugo con astice e sughetto di scoglio, che vengono prodotti su ricette ideate dal brand. Questi barattoli possono essere acquistati dai clienti per portare a casa un ricordo della loro esperienza su La Chiatta.
Accanto alla Cambusa si accede all’ultimo ambiente, la Sala Rena, più intima e caratterizzata da pareti in mattoni a vista decorate da fotografie in bianco e nero incorniciate che raccontano la storia del quartiere e della sua gente. Due grandi lampadari pendenti in cristallo illuminano i tavolini neri, le poltroncine e i divanetti in velluto rosso. Una parete in legno regge un enorme specchio dorato da una parte, mentre in un’altra, una cantinetta con esposte alcune bottiglie di vino è incastonata tra i mattoni. Questa sala richiama l’atmosfera che si respirava nel Novecento durante le contrattazioni per l’acquisto e la vendita della rena, ossia della sabbia, che veniva trasportata lungo il Naviglio Grande tramite le chiatte, dalle cave fino alla Darsena. Il locale ha una superficie di 170mq interni e 60 nel dehors, per 150 coperti totali.
La proposta enogastronomica
Apre il menu “Licenza di Navigazione”, una proposta che porta in tavola la tradizione più semplice e popolare, il fritto, con due scelte: La Chiatta Regina, frittura di pesce e verdure con polpo alla plancia, gamberoni alla griglia, spiedino, cozze e capesante gratinate, patatine e polenta fritta, il tutto accompagnato da bruschette e salse; La Chiatta, meno corposa della precedente, ruota sempre intorno alla frittura abbinata a mazzancolla tropicale, cozze gratinate, bruschette, salse e verdure di contorno. Entrambe sono servite su grandi taglieri di legno.
Si può optare anche per la selezione di salumi di mare gourmet: ventresca di tonno, ventresca di pesce spada, n’duja di spigola, girello di pesce spada e pesce re alle vinacce.
E poi una curiosa proposta di panini, 6 ricette che omaggiano la storia di Milano: Il Moro (Lodovico), Il Napoleone, Il Guintellino (l’architetto dei canali) perfetto per i vegetariani, L’Arribotti (il padre del Naviglio Grande), Il Visconti (Duca di Milano) e Il Navigliaccio. Ogni boccone di questi panini racconta una pagina della città.
Gli Abbocchi, antipasti da condividere che richiamano l’idea di “abboccare”, di lasciarsi conquistare dai sapori, come se fossero una esca: dalle cozze panate al baccalà mantecato, dai fiori di zucchina in tempura alle polentine fritte, passando per patatine fritte, olive all’ascolana di pesce, burratine pugliesi, filetti di baccalà in tempura e spizzichelle alle alghe.
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