Vasco Rossi e l’attacco al nuovo Codice della Strada, Salvini replica: “Falso quello che dice”

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Matteo Salvini ha risposto a Vasco Rossi dopo le polemiche sulle modifiche al Codice della Strada e sulle relative pene inasprite. Il vicepremier ha bollato come “falso” quello che dice il rocker. Per il ministro infatti i test condotti sui guidatori permettono di risalire a quali sostanze questi abbiano assunto solo poche ore prima del controllo, al contrario di quanto detto dal cantante.


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Ancora Vasco Rossi contro Matteo Salvini

Nuovo capitolo insomma della diatriba tra Matteo Salvini e Vasco Rossi. Nelle ultime settimane i due si sono sovente punzecchiati sull’argomento del nuovo Codice della Strada.

Dopo un attacco del cantante, il ministro è tornato in campo e ha rispedito al mittente le accuse, ribadendo inoltre di essere soddisfatto dei risultati resi possibili dai nuovi provvedimenti.

Fonte foto: IPA

Matteo Salvini intervistato da Bruno Vespa

Il dibattito sul Codice della Strada

Intervenuto a “Cinque Minuti”, la rubrica di Bruno Vespa su Rai Uno, Matteo Salvini ha risposto per le rime al rocker di Zocca.

“Mi ricordo settimane di polemiche, con Vasco Rossi e gli intellettuali e quelli che “voglio farmi una canna e non posso guidare”. È falso, perché gli alcol test e droga test risalgono in caso di oppiacei ad alcune ore prima, non giorni prima. Ognuno a casa sua è comunque libero di farsi con ciò che vuole, io eviterei”, ha detto in diretta tv.

Quindi, ha incalzato, sottolineando i benefici che sta portando il nuovo Codice della Strada. “Avere salvato 43 vite rispetto agli anni passati mi fa sopportare con serenità accuse e polemiche. Gli italiani stanno usando maggior prudenza“, ha chiosato soddisfatto.

Gli attacchi precedenti

Solo poche ore prima, in un video pubblicato sul proprio profilo Instagram, Vasco Rossi era tornato a parlare della questione. L’ultima volta che l’aveva fatto aveva portato alla reazione del ministro dei Traporti che l’aveva invitato a parlare con le famiglie delle vittime di incidenti provocati dalla guida sotto effetto di stupefacenti. Questa volta, nervoso perché le sue parole erano state travisate da Salvini, ha detto: “Io non ci sto. Non ho mai detto che ci si può mettere alla guida da ubriachi o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Non lo penso, non sono così stupido“.

Nel suo primo attacco al numero uno del Carroccio, quello che ha fatto partire le polemiche tra i due su questa vicenda, aveva detto: “Il ministro Matteo Salvini ha fatto in modo per il vostro bene che se avete fumato una canna anche una settimana prima e venite fermati potete essere arrestati immediatamente e vi viene ritirata la patente per tre anni”, un attacco bello e buono che aveva scaldato gli animi tra i due e aveva innescato il botta e risposta andato avanti per settimane.

Come già fatto in precedenza, il cantautore ha anche accusato il leader della Lega di fare “propaganda sulla pelle delle persone“ e di essersi adoperato per “un’assurda propagandistica modifica della vecchia legge che prevedeva già il ritiro della patente per chi guida sotto l’effetto di cannabis”. Il punto focale del suo attacco resta quello delle tempistiche. “Dopo una settimana si guida perfettamente lucidi. È una cosa inaccettabile che dovrebbe essere evidente a chiunque”, dice, spiegando anche come, secondo lui, con la nuova legge, si finisca per rovinare vite piuttosto che salvarne, introducendo una “ingiusta caccia a comportamenti, peraltro perfettamente legali, come l’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico“.

Perché litigano il vicepremier e il rocker

Posizioni di fatto opposte quelle di Vasco Rossi e di Matteo Salvini. Nelle puntate precedenti della querelle a colpi di video messaggi sui social, il vicepremier aveva sottolineato come, “secondo i dati della Polizia Stradale, il test salivare antidroga risale ad alcune ore indietro, non ad alcuni giorni o alcune settimane”.

Le punzecchiature al cantante poi – che pure dice di stimare artisticamente – non erano mancate.  “Vasco Rossi diceva che se uno si fa una canna e poi guida la settimana dopo poi risulta positivo, ma non è così. Se salvare anche una sola vita significa far arrabbiare Vasco, lo faccio con orgoglio”, aveva dichiarato il ministro.

Il terreno del contendere resta dunque la norma sulla modifica del Codice della Strada, entrata in vigore il 14 dicembre scorso. Le nuove regole prevedono il ritiro della patente sulla base di un test positivo per sostanze stupefacenti, anche in assenza di alterazione psicofisica al momento del controllo.



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Fonte foto: IPA





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