Aviaria, nuovi focolai in Veneto ma il virus contagia specie diverse

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A Bologna รจ stato contagiato un gatto. Al momento in Italia, secondo il Centro di referenza nazionale, non si segnalano infezioni in allevamenti di bovini

Non cโ€™รจ solo la minaccia della Psa, della Blue tongue e dellโ€™afta epizootica. A turbare gli allevatori del settore avicolo, ma non solo, รจ ancora lโ€™influenza aviaria, soprattutto quella ad alta patogenicitร  (Hpai).

Il 1ยฐ ottobre 2024 il Centro di referenza nazionale per lโ€™influenza aviaria e la malattia di Newcastle dellโ€™Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie aveva scoperto un caso di positivitร  nel pollame. Il 26 settembre scorso aveva confermato la prima positivitร  dopo febbraio 2024 al virus dellโ€™influenza aviaria ad alta patogenicitร , sottotipo H5n1, in volatili selvatici.

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In Veneto segnalati 9 focolai dellโ€™influenza aviaria

Sono giร  9 nella prima metร  di gennaio 2025 i focolai di influenza aviaria in Veneto, tutti nel Veronese e riguardanti allevamenti di tacchini, di galline ovaiole o di pollame da carne. Da ottobre 2024, in Veneto si sono verificati 22 casi, distribuiti tra le province di Verona (12), Treviso (7) e Venezia (3), secondo quanto rilevato dallโ€™Istituto Zooprofilattico delle Venezie.

In tutti questi, lโ€™autoritร  sanitaria ha introdotto le misure restrittive e ordinato lโ€™abbattimento dei capi, diverse centinaia, negli allevamenti infetti.

Inoltre, da ottobre sono 37 gli uccelli selvatici in cui รจ stato trovato il virus H5N1, in particolare nelle province di Venezia, Verona, Padova, Rovigo; si tratta di alzavole, gabbiani, oche e anatre selvatiche, germani reali, ma anche barbagianni, aironi, picchi, cormorani, falchi.

Visto lโ€™aumento esponenziale dei focolai negli allevamenti, lโ€™assessore regionale allโ€™Agricoltura Federico Caner ha scritto al ministro Francesco Lollobrigida per segnalare la grave situazione in cui versa il settore avicolo, che solo in Veneto coinvolge โ€“ secondo lโ€™ultimo Censimento agricolo โ€“ quasi 6.300 aziende per un fatturato di 700 milioni di euro e una produzione di carne pari al 30% del totale nazionale.

ยซLโ€™epidemia di influenza aviaria โ€“ scrive Caner – ha determinato danni ingenti dovuti allโ€™abbattimento dei capi e dal blocco dellโ€™attivitร  dovuto alle misure restrittive messe in atto dalla Regione nei territori interessati dallโ€™epidemia. Al fine di dare sostegno alle aziende, anche in previsione di un allargamento del fenomeno, ti chiedo di attivare le procedure ex art. 220 del Reg. Ue n. 1308//2013 relative alle misure eccezionali di sostegno del mercato connesse a malattie degli animali, con la predisposizione di un aiuto per danni indiretti volto a ristorare le imprese dei mancati redditi dovuti al blocco dellโ€™attivitร  imposto dalle autoritร  sanitarieยป.

Il virus dellโ€™aviaria trasmesso ad altre specie

A preoccupare รจ anche la capacitร  del virus di mutare e infettare altre specie, comeย  bovini e animali da compagnia, in particolare gatti. Diversi focolai sono stati scoperti negli Usa e coinvolgono in particolare gli allevamenti di bovini da latte, con centinaia di casi negli animali.

Alcune decine di contagi hanno coinvolto anche lโ€™uomo, generalmente con sintomatologia lieve, associata per lo piรน a congiuntivite e talvolta a sintomi che coinvolgono le vie respiratorie superiori.

Lo scorso 6 gennaio il Cdc (Center for disease control) statunitense ha segnalato il primo decesso in una persona ricoverata per influenza aviaria in Luisiana.

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Sempre negli Usa sono stati diversi i casi dโ€™infezione (e in alcuni casi il decesso) di felini domestici con il virus dellโ€™influenza aviaria H5N1. I casi sarebbero almeno sei solo nella contea di Los Angeles.

Al momento in Italia, secondo il Centro di referenza nazionale non si segnalano infezioni in allevamenti di bovini, mentre, come accade ormai da diversi anni, ci sono stati focolai in allevamenti di volatili analogamente ad altri paesi europei. Sno stati giร  effettuati dei test da parte del Centro di referenza nazionale su oltre 3mila capi bovini in aree in cui erano stati identificati casi nel pollame e negli uccelli selvatici che hanno dato esito negativo.

Contagiato e deceduto a causa dellโ€™aviaria un gatto a Bologna

In provincia di Bologna รจ stato riscontrato segnalato un caso di influenza aviaria in un gatto, che รจ deceduto. Si tratta del primo caso in Italia. La positivitร  nel gatto รจ stata diagnosticata dalla sede di Forlรฌ dellโ€™Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dellโ€™Emilia-Romagna e confermata dal Centro di Referenza Nazionale per lโ€™influenza aviaria.

Lโ€™animale โ€“ย riferisce una nota della Regione Emilia-Romagna โ€“ viveva nel comune di Valsamoggia,ย a stretto contatto con il pollame di un piccolo allevamento familiareย in cui era giร  stata individuata lโ€™infezione aviaria che aveva comportato, come previsto dalla normativa, la soppressione di tutto il pollame presente, una ventina di capi.

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