Btp Più, come sfruttare l’opzione del rimborso anticipato al 4° anno: la simulazione

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di
Marco Sabella

Quando i tassi di mercato salgono al di sopra della cedola pagata da un bond questo perde di valore e chi vende anticipatamente realizza una perdita. L’opzione del rimborso anticipato elimina questo rischio

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Il nuovo Btp Più che verrà lanciato alla metà del prossimo febbraio dal Tesoro rappresenta una novità importante. Lo strumento, che appartiene alla fortunata famiglia dei Btp Valore con cedola crescente, ha riscosso notevole apprezzamento tra i risparmiatori e ha realizzato record di raccolta che hanno pochi precedenti. Ma il nuovo Btp ha anche una marcia in più, che va ad aggiungersi al meccanismo stabilizzatore della cedola crescente.

L’opzione del rimborso anticipato

La novità consiste infatti nella facoltà per gli investitori di richiedere il rimborso anticipato del capitale alla fine del quarto anno (su una durata di 8), recuperando interamente l’ammontare investito o la quota parte che si desidera svincolare, per tagli minimi che vanno da mille euro in su. L’opzione del rimborso anticipato è prevista solo per chi acquisterà il titolo al collocamento e lo manterrà fino alla data di esercizio del rimborso anticipato che verrà comunicata al momento dell’emissione del titolo. 




















































Bond svalutati: il prezzo è inferiore a 100 (il valore di rimborso)

Si tratta di una facoltà importante perché il risparmiatore potrà così evitare le oscillazioni di prezzo a lui sfavorevoli in caso di vendita anticipata del titolo sul mercato secondario quando i tassi di mercato salgono al di sopra del rendimento cedolare. Facciamo un esempio. Il Btp (tradizionale, senza opzione di rimborso) a scadenza 1 settembre 2033 con cedola annua al 2,5% ha una vita residua di poco superiore a 8 anni. Ma visto che per questa durata i rendimenti di mercato sono di circa il 3,4% (lordo) la cedola pagata (il 2,5%) non risulta competitiva e il titolo è scambiato sul mercato al prezzo di 92,9. A questo prezzo il bond ha un rendimento in linea con i tassi di mercato, e raggiunge (per chi lo acquista a questo prezzo sul mercato secondario) un rendimento del 3,43%.

Un esempio

Ma se per un acquirente è indifferente acquistare il titolo sul mercato al prezzo di 92,8 oppure una nuova emissione di analoga durata (8 anni) con cedola del 3,4%, non è così per il venditore. Se chi ha acquistato il titolo all’emissione lo ha pagato 100 e adesso il suo bond vale 92,9, vendendolo prima della data di scadenza naturale e al prezzo corrente di mercato (nell’esempio 92,8) l’investitore perde circa 710 euro ogni 10mila di valore nominale (incasserà infatti soltanto 9.290 euro da quel titolo.) Se invece quel bond avesse l’opzione del rimborso alla pari e quell’opzione potesse essere esercitata subito il risparmiatore rientrerebbe in possesso dell’intero capitale, 10 mila euro, prima della scadenza naturale del titolo e senza perdite.

Il caso opposto: il bond si rivaluta e vale 105 (più del valore di rimborso che è 100)

Ed è esattamente questo il meccanismo di funzionamento del nuovo Btp Più di durata 8 anni. Se chi lo acquisterà a febbraio, all’atto dell’emissione, vorrà venderlo a febbraio del 2029 potrà rientrare in possesso dell’intero capitale senza perdita, anche se il titolo a quella data dovesse valere, supponiamo 95 (in quel caso la vendita di 10 mila euro di nominale frutterebbe solo 9.500 euro). Naturalmente potrebbe anche verificarsi in caso inverso e alla data del 2029 il titolo potrebbe essere quotato sopra la pari, ad esempio a 105. In quel caso il risparmiatore non avrebbe alcun interesse ad esercitare l’opzione di rimborso, e gli converrebbe vendere il titolo sul mercato secondario per un nominale di 10mila euro ma con un introito di 10.5oo, quindi con un guadagno di 500 euro.

Con il Btp PIù si elimina il rischio di perdita. Resta intatta la possibilità di guadagnare

Questo è il grande vantaggio del Btp Più. Se a metà della vita del titolo il risparmiatore per qualsiasi ragione vuole vendere il bond e rientrare in possesso dei suoi soldi potrà farlo con la sicurezza di non subire perdite. Se invece al quarto anno il suo titolo varrà di più sarà libero di venderlo al prezzo del momento e realizzare il guadagno. In alternativa, tenere il bond fino alla scadenza e incassare le buone cedole che andranno maturando nel tempo.

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18 gennaio 2025 ( modifica il 18 gennaio 2025 | 08:48)

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