AVELLINO- “Noi siamo qui e non soltanto vi ascoltiamo, ma doniamo anche a voi qualcosa per la vostra causa. Ed è un fatto importante”. E’ il messaggio che il portavoce dell’UNICEF per l’Italia nel mondo, Andrea Iacomini, coglie nella donazione consegnata questa mattina dagli alunni del Convitto all’agenzia umanitaria. Si tratta dei fondi raccolti nei Mercatini di Natale e nella Tombola Solidale dagli alunni del Convitto. Iacomini, alla presenza del direttore scolastico provinciale Fiorella Pagliuca e del rettore del Convitto, il dirigente scolastico Attilio Lieto ha voluto rimarcare come dagli studenti avellinesi arrivi un messaggio forte contro l’indifferenza: “Il Convitto oggi ha fatto una cosa concreta che nelle mille città che ho girato fino ad oggi non sempre ho trovato. Loro hanno fatto una raccolta fondi, che destiniamo ai bambini delle emergenze, che non sono solo quelle delle guerre. Vuol dire che hanno fatto un passo in più. Non soltanto dandomi la possibilità, come ha fatto il preside illuminato, di venire qua. L’esercizio di poter donare, e’ proprio questo il segnale”.
IACOMINI: LE EMERGENZE CONTINUANO ANCHE QUANDO SI SPENGONO I RIFLETTORI
“Viviamo un’epoca storica complessa- ha spiegato il portavoce Unicef – I nostri report dicono che dal 46 ad oggi, i giovani ed in particolar modo l’infanzia, non ha mai vissuto qualcosa di così complicato. Non è soltanto complicata dai conflitti che ci troviamo tutto intorno e che di fatto riempiono la nostra quotidianità, anche dei ragazzi che vivono la loro età con l’attenzione che piu’ o meno danno. Però ci sono 500milioni di giovani che vivono in zone di conflitto, ce ne sono 59 di conflitti nel Pianeta. Ma ci sono un miliardo di ragazzi che vivono in zone a grave rischio ambientale. Per esempio in 33 paesi, di cui non si parla per niente. Sono zone dove c’è siccità, fame, povertà ma soprattutto dove ci sono ondate di calore per cui tra qualche tempo sarà impossibile vivere. Per non parlare dei bambini malnutriti che sono in aumento dal Covid. Senza parlare di come noi in Europa viviamo un’epoca in cui il benessere sociale e psicologico e’ messo a dura prova. Oggi abbiamo un tasso di suicidi ed un tasso di disagio più alto rispetto a qualsiasi altro momento storico. Raccontare ai giovani che in qualche modo esiste una realtà che in qualche modo esiste nell’altra parte del Pianeta ma in realtà anche vicino a loro per noi e’ molto importante. Lo e’ innanzitutto per invertire un trend. Oggi sono triplicate le spese in armamenti e dimezzate quelle in aiuti”. In questo c’e’ la missione dell’ agenzia umanitaria: “Il ruolo dell’UNICEF e’ quello di raccogliere risorse per i Paesi che ne hanno bisogno e spesso dimenticati. Quelli di cui sentiamo parlare, perché inevitabilmente arrivano qui coi barconi, sotto forma di immigrazione, in forme diverse e ci domandiamo spesso come mai e perché. Allora, spiegare che il Sudan è la peggiore crisi del Pianeta e riguarda milioni di bambini che arrivano anche sul nostro territorio. Raccontare l’Afghanistan, dove esiste la totale restrizione delle libertà e una grave crisi economica, penso che sia fondamentale. Ma i messaggi sono stati due. Il primo: un’emergenza non finisce quando improvvisamente le luci dei media si spengono e pensi che sia tutto risolto. Questo vale anche per le calamita’ naturali, cosi’ come per le guerre. Quello e’ il momento in cui inizia. E’ il momento in cui, tutti insieme, possiamo riuscire a raccontarla, ed è sempre più complicato. Formare queste generazioni al fatto che esistano queste realtà aiuta, rendendoli consapevoli. La seconda cosa è che l’indifferenza. Questa e un eta in cui possano amare, divertirsi, giocare. Non gli si deve chiedere l’impegno totalizzante che cambia il mondo. Perché tanto il mondo e’ complesso da fermare. Pero’ magari, fermare un cellulare per qualche minuto, chiedere ad un professore di cosa sta parlando, leggere un articolo di giornale insieme, domandare a papà e mamma che succede a Gaza piuttosto che in Ucraina, può essere una piccola goccia in un mare complesso che è quello di ciò che ci circonda. L’indifferenza e’ un crimine contro l’umanità, al pari di quelli che si verificano ogni giorno. Noi abbiamo la possibilità di fare questo”.
IL RETTORE LIETO: RAGAZZI ATTENTI E SENSIBILI, BELLA GIORNATA PER LA SCUOLA
Il rettore e dirigente scolastico Attilio Lieto si è detto contento del fatto che come espresso da Iacomini, quella dell’istituto avellinese sia stata “una testimonianza concreta e soprattutto e’ bello che questa attività realizzata, queste esperienze compiute dai ragazzi tramite queste piccole attività, il fatto che abbiamo raccolto questi fondi, sono state sentite e vere. Il fatto che i ragazzi abbiano dedicato dei giorni a realizzare eventi, come la Tombolata per la raccolta dei fondi e i Mercatini. Sono stati concreti e hanno partecipato con attenzione, perché si sono sentiti partecipi e non e’ stato un comportamento di facciata. I ragazzi sono sommersi da informazioni, ma accendere i riflettori e focalizzare su alcune cose lì rende consapevoli. Questa del resto è la nostra mission. Sono molto contento di questa giornata e per me e’ stato un onore avere qui il portavoce nazionale Unicef”.
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