Elezioni in Germania, i sondaggi confermano la crescita dell’estrema destra di AfD

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


A un mese dal voto che indicherà la direzione futura della Germania, i sondaggi politici confermano la crescita incontrastata dell’estrema destra. Nelle ultime proiezioni realizzate da Forsa e pubblicate da Rtl-Tv il 14 gennaio, Alternative für Deutschland sale al 20% dei consensi, guadagnando un punto percentuale rispetto alla settimana precedente.

L’exploit dell’ultradestra rivela una pulsione socio-economica profonda di parte del popolo tedesco. La crisi del motore industriale d’Europa si riversa anche nella politica.

Cosa dicono i dati sui partiti in Germania

Mancano cinque settimane alle elezioni anticipate del 23 febbraio che ridisegneranno il Bundestag. AfD viaggia su livelli mai così alti da un anno esatto, cioè dal gennaio 2024. L’ultimo sondaggio è stato compiuto prima, durante e dopo il congresso del partito, svoltosi nel fine settimana a Riesa, che ha confermato la nuova leadership di Alice Weidel. Un successo dovuto anche all’aiuto di Elon Musk, il quale ha dato ampio spazio alla Weidel su X, dopo aver insultato i politici tedeschi e dato ad Olaf Scholz dello “stupido”.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Appaiono in crescita anche i Verdi, sempre per un punto percentuale, che salgono al 13%. Nonostante la crisi dell’Unione Cdu-Csu, la coalizione resta la forza politica più forte della Germania, anche se in calo al 31% (-1%). Anche l’Spd perde un punto percentuale rispetto alla settimana scorsa e si attesta al 16%. Con il 4%, l’Fdp (il Partito Liberale Democratico) ha invece guadagnato un punto in più rispetto alla settimana precedente, mentre i dati dell’Alleanza Bündnis Sahra Wagenknecht (4%) e del Partito della Sinistra (3%) sono rimasti invariati. Tutti questi ultimi partiti mancherebbero dunque la soglia di sbarramento del 5% e dovrebbero sperare di entrare in Parlamento vincendo tre mandati diretti.

Nei sondaggi condotti da altri istituti nel nuovo anno, la Cdu-Csu si attesta tra il 29% e il 33% mentre l’AfD tra il 18% e il 22%. L’Spd oscilla tra il 14% e il 16%, i Verdi tra il 13% e il 15%. La Bsw oscilla tra il 4% e il 6,5%, l’Fdp tra il 4% e il 5%, la Sinistra tra il 3% e il 4% e tutti gli altri partiti insieme tra il 5% e il 9%.

Cosa c’è dietro il successo dell’estrema destra di AfD

Come era già emerso con l’exploit delle destre alle elezioni europee del 2024, dietro il successo di Alternative für Deutschland si agita una corrente di auspicato rinnovamento politico di una parte della Germania. Corrente che si lega a doppio filo alle concause della crisi del motore tedesco, che accusa due sconvolgimenti su tutti:

  • lo spostamento del baricentro di Nato e Ue verso Est, a beneficio di Polonia e Paesi baltici;
  • la congiuntura economica, riflesso della guerra commerciale tra Usa e Cina e dei dazi che Washington vuole destinare a Berlino per scongiurarne colpi di testa.

Se AfD è diventata la seconda forza politica del Paese, non l’ha fatto seguendo gli stessi meccanismi del sovranismo italiano o francese. In questo senso, l’ultradestra tedesca non è “amica” della Lega di Matteo Salvini o del Rassemblement National di Marine Le Pen. AfD vuole modificare l’assetto dell’Ue attraverso propaganda e incitamento alla violenza sociale e attraverso stretti e oscuri legami con Cina e Russia. Le accuse di “putinismo” e di neonazismo, legittime e fondate, sono solo però solo la maschera di un movimento che non intende riportare la Germania ai tempi di Hitler.

Ma allora cosa vuole AfD? Vuole scalzare la guida renano-anseatica e vestfaliana del Paese, di fatto ininterrotta dalla caduta del Muro di Berlino, e spostare l’asse tedesco verso Est, verso il Brandeburgo e Baviera (nessun cancelliere tedesco nel Dopoguerra proveniva da questi territori). La Germania non è una nazione, ma una Federazione composta da varie nazioni, tenute insieme e placate nelle loro contese dall’eccellente Stato sociale garantito dal governo federale. Un welfare finanziato dall’export, verso gli altri Stati Ue e Paesi come Cina, e dal consistente surplus commerciale. La rottura del rapporto diretto con la Russia – incarnata dalla sabotaggio del gasdotto Nord Stream – ha messo in crisi questo sistema, alimentando le tensioni politiche e sociali. AfD le ha cavalcate con intelligenza, cogliendo l’opportunità.

Angela Merkel scende in campo e vuole Merz cancelliere

Nel mezzo del marasma politico tedesco, torna a far sentire la sua voce un personaggio che ha fatto la storia del Paese nel nuovo millennio. Angela Merkel è scesa ufficialmente in campo per sostenere la candidatura di Friedrich Merz alla cancelleria con un endorsement inedito ed esplicito, pronunciato per la prima volta a Düsseldorf. Una mossa per niente scontata, dedicata a quello che era un suo vecchio avversario. Di più, Merz fu annientato politicamente proprio dalla Merkel nel 2002, quando l’ex cancelliera lo fece fuori da capogruppo della Cdu. Le tensioni fra i due non si sono affievolite neanche negli ultimi anni, fino al disgelo in occasione del suo 70esimo compleanno.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

L’ex cancelliera sa bene che il tema della guerra, del supporto all’Ucraina e dei futuri rapporti con gli Usa saranno cruciali per gli elettori. “Una deterrenza credibile richiede decisamente spese più alte per la Difesa. Queste dovrebbero più superare che mancare il 2%”. Un dibattito quest’ultimo riaperto in Germania da Robert Habeck, che allo Spiegel ha dichiarato di voler investire il 3,5% del Pil nel riarmo. E intanto dall’altra parte dell’Atlantico Donald Trump ha già annunciato di voler costringere le province europee ad alzare la quota al 5%.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link