Enrico Intra duo, swing di classe in leggerezza e libertà

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La stagione I giovedi Jazz alla Sala Laudamo, promossa dal presidente dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele, Orazio Miloro e dal direttore Artistico della Sezione musicale, Matteo Pappalardo, nella serata di inaugurazione ha visto protagonista il duo jazz composto dal prestigioso jazzista, compositore e direttore d’orchestra Enrico Intra al pianoforte e dalla giovane Margherita Carbonell al contrabbasso.


Il Maestro Intra, classe 1935, è noto come storico protagonista del pianismo jazz italiano ed internazionale, la cui ricerca stilistica sin dagli anni Sessanta si è sempre distinta per una specialissima libertà improvvisativa, caratterizzata sia da un tocco unico ed elegante, sia da una profonda conoscenza del mainstream afroamericano, sia da una gioiosa voglia di uscire dalle gabbie armoniche del jazz tradizionale per aprirsi ad esplorazioni tipiche del free jazz d’avanguardia, con connessioni intense con la musica classica europea e contemporanea, con la musica elettronica, ed anche con l’arte visuale. Non a caso a lui si sono affiancati talenti variegati per formazione musicale come Franco Cerri, Severino Gazzelloni, Chet Baker, Gerry Mulligan, Gianluigi Trovesi, Joyce Elaine e tanti altri. La giovane contrabbassista Margherita Carbonell proviene dalla Civica Scuola di Jazz di Milano, fondata da Intra, e vanta anche una formazione classica. Attualmente frequenta i corsi di Siena Jazz.


Il Maestro Intra, come ha confidato in una intervista al Corriere della Sera, dopo settanta anni di carriera, alla tenera età di 89 anni ha ancora tanta voglia di sperimentare e divertirsi attraverso l’improvvisazione; e lo ha dimostrato nel concerto di giovedì 16 gennaio.


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Attraverso l’interplay jazzistico e il parallelo dialogo con il pubblico con cui Intra ha intessuto i vari brani, il duo ha saputo creare un’atmosfera intima, complice anche l’irripetibile acustica della Sala Laudamo, un gioiello della nostra città, che il Maestro ha elogiato, e che questa programmazione sapientemente valorizza.


Il concerto si è aperto con un brano di Intra dal titolo “Alfredo”, dedicato al manager Alfredo Colianni, composto dal Maestro proprio durante le prove del concerto di Messina, come ringraziamento per l’invito in Sicilia. Il duo si è espresso nella prima parte del concerto con improvvisazioni galleggianti fra ritmi swing e aperture free su brani originali, composti dal nostro pianista, ispirati alle caratteristiche tecniche dello stile contrabbassistico, fino a un blues di grande impatto. Nella parte centrale del concerto, in gioioso dialogo con il pubblico, Intra ha spiegato aspetti della nascita ed evoluzione del jazz ed ha eseguito il famoso standard “Autumn Leaves” con il suo elegante tocco e la sua ricerca armonica inconfondibile.


La parte seguente del concerto ha visto il duo impegnato nell’improvvisazione su composizioni appartenenti alla musica classica. Intra ha spiegato al pubblico che il jazz si rivela soprattutto nella pronuncia di un brano: si può narrare una poesia in molti modi, alla maniera classica di Gassmann, o in modo diverso, come farebbe una persona comune; così anche un pezzo classico può diventare una splendida occasione per un momento di buon jazz, se pronunciato in modo opportuno. Quindi il duo ci ha regalato libere improvvisazioni a partire da una melodia gregoriana, un “Alleluia”; poi una Sonata di Scarlatti, ed infine il tema del Valzer “Libiamo” tratto dalla Traviata di Verdi. Intra ha spiegato che le improvvisazioni che ama sono quelle che rispettano il tema e lo sviluppano in modo personale, non quelle che sembrano inserite nei chorus (cioè lo schema armonico di base del brano in cui i musicisti improvvisano) senza connessione, per puro esibizionismo.


Il concerto si è avviato alla conclusione con altri brani di Intra, in ring composition con lo stile ritmico di quelli di apertura, avviati ora da un cenno di conduction, ora da un ostinato ritmico, a cui la brava contrabbassista ha fatto sapiente eco attraverso la propria melodica e ritmicamente fluida cifra stilistica. Il pubblico ha richiesto un bis, che Intra ha interrotto però a sorpresa, dicendo: “noi potremmo in effetti andare avanti per ore, divertendoci”. Poi è arrivata la richiesta del ter, una brevissima improvvisazione eseguita sulle corde del pianoforte, chiusa da un’ironica citazione del Maestro, in sagace interplay fra esecuzione musicale e chiosa narrativa: “Mio nonno mi ha sempre detto: ‘Enrico non esagerare’”.  E così “Il Maestro e Margherita”, come il duo ama scherzosamente definirsi citando il romanzo di Bulgakov, ci hanno dolcemente salutato.

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La stagione proseguirà nei prossimi giovedì con vari ed interessanti concerti jazz. Non perdeteli.






















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