Se tutti avessimo la pazienza di Michela Vitale – la storica e bravissima giornalista di Etv, che anche venerdì ha condotto la trasmissione con il sindaco di Como Alessandro Rapinese – il mondo sarebbe un posto decisamente migliore. L’ennesima testimonianza è venuta dalla puntata andata in onda due sere fa (la alleghiamo sotto), in cui si è consumato uno degli show più surreali di sempre del primo cittadino.
Il tema, che peraltro non era stato minimamente posto in termini polemici nella domanda iniziale ma semplicemente come richiesta di un commento conclusivo sulla vicenda, era quello dei vermi o del verme rinvenuto tra le patate servite ai bambini della primaria di Monte Olimpino. Un fatto disdicevole ma su cui nessuno ha peraltro incolpato personalmente il sindaco, cosa che sarebbe stata semplicemente ridicola come è ovvio a chiunque.
La Lega, con una nota, aveva piuttosto puntato il dito nel complesso sull’amministrazione per chiedere maggiore attenzione e provvedimenti, citando altri presunti episodi di cibo non perfetto servito in passato. Da queste premesse è partita una lunghissima intemerata del sindaco che è passato da una certa soddisfazione per il fatto che i bambini abbiano potuto conoscere i vermi e la loro utilità in natura vedendoli da vicino, fino a Charles Darwin, e questo nonostante l’ammirevole e ultraprofessionale tentativo di contenimento di Vitale.
Rapinese è partito subito in tromba: “Hanno trovato un vermicello che secondo me non raggiungeva i 2 millimetri, si trattava di patate fresche, cosa che capita. Forse la gente non sa che senza i vermi le patate non crescerebbero nemmeno, basta leggere cosa dice Darwin dei vermi e della loro utilità”. E già qui, davanti alla citazione di Darwin per difendere un fatto che effettivamente può accadere ma che nella mensa di una primaria diventa inevitabilmente una notizia (e non tra le più piacevoli), si capisce l’intonazione complessiva dell’argomentazioni. Poi, come un fiume in piena quando sarebbe bastato scusarsi per un fatto è stato molto spiacevole quanto isolato, senza che abbia messo in discussione né il sindaco (cosa che nessuno ha fatto) né la serietà dell’azienda (altra cosa che nessuno ha fatto), Rapinese ha trascinato l’argomento su livelli lunari.
“Stiamo parlando di una roba che andava vista con il lentino, vuol dire che non erano patate di plastica, capita dappertutto ed è stato posto subito rimedio – ha detto – Stiamo parlando di un’azienda che fa solo questo, con la commissione mensa sempre attiva. E’ chiaro poi che si pensa di far polemica su Rapinese – ha proseguito il sindaco alzando ancora l’asticella tra sarcasmo e toni duri – ma non ho deciso di dare una dieta proteica a base di vermi ai bambini, dunque non si può venire a rompere le scatole a me. Dal punto di vista della concretezza, ci sono le commissioni mensa, il vicesindaco Roperto si è attivato, l’azienda ha risposto e sono state ritirate tutte le patate anche se non era il caso per un vermicello di un millimetro”. Notare come il vermetto si accorci a ogni passaggio.
Poi un altro degli incisi tra il comico e lo pseudoscientifico: “Forse è stato un bene, molti nostri bambini non sanno nemmeno più cosa sia un verme, di conseguenza ora sanno che in natura, soprattutto nella verdura, esiste, e può capitare anche nei migliori vedurée del pianeta. Non mi pare il caso di farne il dramma”.
Non bastava? No, e infatti ecco un altro ritornello classico del primo cittadino, soprattutto in ambito scolastico: se un familiare si lamenta di qualcosa (che sia la chiusura di un edificio o il verme nella verdura), diventa automaticamente un attivista politico camuffato da genitore, a prescindere da qualsiasi ragione o elemento di realtà.
“Poi ci sono i soliti attivisti politici camuffati da genitori che adesso solleveranno il caso del mezzo millimetro di vermicello – ha detto Rapinese, accorciando ancora l’animaletto – Bene che qualcuno l’abbia visto, con la mia vista nemmeno l’avrei visto e me lo sarei mangiato”.
E ancora, lo show che a tratti ha ricordato l’Emilio Fede ai tempi d’oro al Tg4, quando fingeva di non ricordare i nomi degli oppositori di Berlusconi o li storpiava: “Spiace ma faccio notare che i partiti, come si chiama la, la…quella che era con Landriscina…Negretti, non mi ricordavo…”.
E qui – forse subodorando la fiction poco divertente prendere il sopravvento – la giornalista ha indirettamente ricordato che un sindaco non dovrebbe appellare i consiglieri come gli amici del calcetto: “La consigliera Negretti – ha rimarcato una Vitale più che impeccabile – nonché ex assessore…”
Rapinese irrefrenabile è andato avanti: “L’hanno portata loro questa azienda, hanno esternalizzato loro il servizio…Cos’è? Rapinese è in giro a mettere vermi a destra a sinistra?”, altra affermazione rispetto ad accuse che nessuno ha mai sollevato. E infatti, Vitale ha tentato di riportare sulla terra la discussione: “Si chiedeva semplicemente qualche controllo che può essere d’aiuto”.
Non è mancata la parte recitativa del sindaco con una sorta di imitazione di un piagnucolio citando di nuovo le richiesta di approfondimenti e controllo, per poi finire nel mondo delle fiabe rispondendo anche al tema di qualche frutto marcio finito nei piatti: “Mamma mia, se queste sono le tragedie. Ne spediscono a migliaia, può capitare, il buon dio non fa la mela perfetta di plastica come quella di Biancaneve”. Che però era avvelenata ma senza verme, giusto per la cronaca.
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