TikTok ritorna online negli Stati Uniti. L’app: «Stiamo ripristinando il servizio»

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L’app è stata rimossa nella giornata di ieri dagli store digitali di Apple e Google, impedendo nuovi download. Bloccate anche tutte le altre app della cinese ByteDance, da CapCut a Lemon8. Trump può emanare un ordine esecutivo per un rinvio di 90 giorni ma la legge menziona un caso specifico per una dilazione dei tempi

Alle 4.30 di domenica mattina, ora italiana, le 22.30 nella costa est Usa, TikTok ha interrotto l’accesso agli utenti statunitensi, anticipando dunque di un’ora e mezza l’entrata in vigore di una legge federale che ne vieta l’uso. L’app è stata rimossa dagli store digitali di Apple e Google, impedendo nuovi download. Per tutto il giorno, gli utenti con l’app installata hanno visualizzato un messaggio di errore che impediva loro l’accesso. Il messaggio menzionava esplicitamente Donald Trump anche se ad alcuni utenti appare una comunicazione alternativa, più istituzionale, che non cita il presidente entrante (che giurerà domani, alla presenza di molti big della Silicon Valley, tra cui il ceo di TikTok Shou Zi Chew). 

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Alle 13.03 italiane, lo stesso Trump ha postato sulla sua piattaforma Truth Social un messaggio chiaro: «Save TikTok!». Poi, più tardi, ha pubblicato un post più articolato in cui propone che gli Stati Uniti abbiano il «50% in una joint venture. In questo modo salveremo TikTok, lo terremo in buone mani e gli permetteremo di crescere. Senza l’approvazione degli Stati Uniti, TikTok non esiste. Con la nostra approvazione, vale centinaia di miliardi di dollari, forse trilioni». 




















































Col passare delle ore però, la situazione ha iniziato a tornare alla normalità. In un primo momento il sito è tornato visibile per alcuni utenti, mentre in serata, TikTok ha annunciato: «In accordo con i fornitori, stiamo ripristinando il servizio. Ringraziamo il presidente Trump per aver fatto la necessaria chiarezza e aver dato assicurazioni ai provider». Insomma, sembra che il sistema sia pronto per ripartire.

Donald Trump ha infatti annunciato per domani un ordine esecutivo per estendere il periodo di tempo prima che i divieti della legge entrino in vigore, in modo da «raggiungere un accordo per proteggere la sicurezza nazionale». La conferma dell’azienda è arrivata dunque insieme alla promessa di impegnarsi a «lavorare con Trump per una soluzione a lungo termine che mantenga TikTok negli Stati Uniti». 

Insieme a TikTok, gli americani hanno visto sparire nella giornata di oggi anche altre app della galassia ByteDance, l’azienda cinese che possiede il social: CapCut, un’app di editing video molto popolare tra i creator di TikTok e non solo; Lemon8, un social con focus su immagini e lifestyle, simile a Instagram; Marvel Snap, un popolare gioco di carte ambientato nell’universo Marvel, che ha improvvisamente bloccato l’accesso sabato sera senza preavviso.

Ma che cosa succederà adesso? Quali sono i prossimi passi? 

TRUMP PUÒ IMPORRE UN RINVIO DI 90 GIORNI?

  • La legge obbliga ByteDance, proprietaria di TikTok, a cedere il controllo dell’app o in alternativa a cessarne l’attività negli Stati Uniti ed è questa la scelta fatta dalla società. Donald Trump ha dichiarato che «decido io» e che concederà un’estensione di 90 giorni, non appena si insedierà, attraverso un ordine presidenziale.
  • Tuttavia, non è chiaro se abbia l’autorità legale per farlo: la legge votata dal Congresso degli Stati Uniti, e non rigettata dalla Corte Suprema, specifica che il presidente degli Stati Uniti può attivare una proroga solo se certifica al Congresso che esistono «accordi legali vincolanti» per la cessione di TikTok da parte di ByteDance. Attualmente, non risultano in essere accordi di questo tipo, sebbene negli ultimi giorni siano emerse diverse offerte di acquisto da parte di aziende statunitensi (un’ipotesi porta a Elon Musk). ByteDance ha dichiarato più volte che non intende vendere le operazioni statunitensi di TikTok senza mantenere il controllo del suo algoritmo di raccomandazione dei contenuti, elemento chiave della piattaforma. Per questo ha preferito bloccare l’accesso.
  • Trump ha alcune altre mosse tra cui scegliere. A livello teorico potrebbe ordinare al suo procuratore generale di non applicare il divieto federale, firmare un ordine esecutivo che consenta a TikTok di operare fino a una vendita, dichiarare che TikTok ha già completato una cessione qualificata o fare pressione sul Congresso per rivedere la legge. «Il presidente Trump deve bilanciare tre parti in causa: le preoccupazioni di sicurezza nazionale; gli interessi finanziari degli investitori americani nell’app; gli americani che guadagnano entrate attraverso l’app direttamente o indirettamente», dice Chip Muir, un ex funzionario della Casa Bianca di Trump ed esperto della materia, citato da Politico.com.

QUALI SONO I PROSSIMI PASSI DEL CONGRESSO E DELLE PARTI COINVOLTE?

COSA SIGNIFICA LO STOP PER GLI UTENTI?

  • Chi ha già installato TikTok negli Stati Uniti non può più accedere ai contenuti o pubblicare video.
  • Creatori di contenuti e aziende che usavano TikTok per la promozione stanno cercando alternative, come Instagram Reels, YouTube Shorts e l’app emergente RedNote, che anche in Italia è diventata nel corso del weekend l’app più scaricata sul Play Store Android.
  • Se non verrà trovata una soluzione , il mercato dei social media potrebbe subire un’importante riorganizzazione, con un vuoto da colmare (soprattutto) per gli utenti più giovani ma non solo. In India, uno dei paesi che già anni fa hanno introdotto un divieto totale a TikTok, è stato soprattutto Instagram a beneficiare dell’esodo di utenti.

QUALI ALTRE APP SONO COINVOLTE?

  • Per ora, il bando riguarda specificamente TikTok, ma come detto ByteDance ha «spento» anche altre sue app che però potrebbero presto tornare attive visto che non sono menzionate dalla legge.
  • Il provvedimento potrebbe inoltre costituire un precedente per altre app di origine cinese. La legge, infatti, menziona esplicitamente TikTok e ByteDance, ma è scritta in modo ampio, consentendo al presidente di applicare lo stesso processo di cessione forzata a qualsiasi app basata in un Paese considerato avversario degli Stati Uniti e che rappresenti una minaccia alla sicurezza nazionale.
  • Ciò significa che altre app cinesi, come WeChat e RedNote, potrebbero essere prese di mira in futuro. Durante il primo mandato Trump, l’amministrazione di Washington aveva tentato di vietare proprio WeChat, senza successo.
  • Altre app cinesi molto diffuse potrebbero finire sotto esame nei prossimi mesi, tra cui quelle per l’ecommerce a prezzi stracciati. In particolare sono già attenzionate dalle autorità Temu (PDD Holdings), Shein (Shein Group) e AliExpress (Alibaba).

19 gennaio 2025 ( modifica il 19 gennaio 2025 | 18:52)

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