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“Il 2024 รจ stato un buon anno, in cui le fiere italiane hanno recuperato tutto il gap hanno che avevamo nel 2019, anche con bilanci veramente molto importanti. Li vedremo qui tra un paio di mesi alla pubblicazione dei bilanci delle aziende, ma insomma credo che il sistema fieristico abbia veramente e completamente sanato i danni del periodo del Covid”. Cosรฌ, con Adnkronos/Labitalia, Maurizio Danese, presidente di Aefi, Associazione delle esposizioni e fiere italiane, sull’anno appena concluso per il sistema fieristico italiano.
E Danese, rispetto al periodo del Covid, vede il bicchiere mezzo pieno per le fiere. “Ne escono un po’ piรน rafforzate, perchรจ l’utilizzo in quel periodo in maniera obbligatoria dei nuovi strumenti digitali e di comunicazione ha permesso oggi di abbinarli alle fiere in presenza, e di erogare nuovi servizi in grado di soddisfare sempre al meglio i nostri esponitori e visitatori”, sottolinea.
Fermo restando, perรฒ, la centralitร dell’evento in presenza. “Quindi i gufi che paventavano la chiusura del sistema fieristico a favore delle call e delle riunioni fatte online non ci sono piรน, ma questi strumenti digitali sono un buon compagno di viaggio per le nostre fiere”, aggiunge Danese.
E la strategia per il 2025 รจ chiara, dopo la deliberazione da parte del cda dell’associazione del Piano di programmazione e sviluppo 2025. “Come Aefi -spiega- puntiamo sempre a rafforzare il ruolo della nostra associazione sia dal punto di vista dell’introduzione politica ma anche della fornitura di servizi all’azienda fieristica. Daremo una nuova sede ad Aefi e anche nuovi servizi a livello formativo a disposizione dei nostri soci. E stiamo portando avanti una serie di valutazioni per creare delle piattaforme a supporto dei nostri prodotti, che possono essere o delle fiere con quartiere, o dei nostri organizzatori, in modo tale di mettere a disposizione le strutture che alcune delle nostre fiere hanno all’estero, come servizio per chi vuole internazionalizzare i propri prodotti. L’obiettivo รจ dare una risposta e un’opportunitร a chi vuole internazionalizzare il proprio prodotto garantendo e salvaguardando appunto le proprietร intellettuali di questi brand”. Il Piano, infatti, accelera sulla messa a terra di โAefi global networkโ, una piattaforma a supporto del lancio di manifestazioni e fiere allโestero.
Aefi, principale compagine del settore fieristico e degli eventi attiva nei tavoli istituzionali dedicati alla promozione, internazionalizzazione del Made in Italy e alla politica industriale del Paese, punta inoltre ad aumentare ulteriormente la propria quota di rappresentativitร del comparto che oggi conta 60 associati (40 quartieri in cui si svolge il 96% delle manifestazioni internazionali e 20 organizzatori).
Danese sottolinea anche che “secondo uno studio realizzato con Roland Berger e presentato piรน di un anno fa solamente il 9% del fatturato delle nostre fiere che fanno internazionalizzazione รจ fatto all’estero, quando invece i nostri colleghi francesi e tedeschi fanno praticamente quasi il 30%. Abbiamo quindi un gap da recuperare. E tra l’altro avendo anche un prodotto che รจ il made in Italy, ben voluto da tutto il mondo, รจ nostro dovere cercare di spingere sempre di piรน questo tipo di attivitร . L’obiettivo nel 2025 quindi deve essere di aiutare le nostre fiere e i nostri brand ad essere piรน performanti attraverso l’estero il piรน possibile”, sottolinea.
E per il 2025 Aefi punta a centrare un altro obiettivo. “Stiamo lavorando per cercare di creare un impianto normativo ‘ad hoc’ ‘per le fiere’, perchรฉ noi ‘viviamo’ di una serie di norme che arrivano da altri settori. Ad esempio uno stand che viene installato all’interno di un padiglione di un quartiere fieristico segue le stesse norme di un cantiere edile, con tutta una serie problematiche che non riguardano il nostro settore. Siamo quindi ‘sotto scacco’, per cosรฌ dire, di varie norme che derivano da diversi settori e quindi vorremmo creare un testo unico con le nostre necessitร ed essere tra virgolette un po’ piรน snelli”, conclude Danese riferendosi alla realizzazione di una sorta di ‘libro bianco’ contenente la proposta di uno specifico impianto normativo ‘ad hoc’ per il settore, propedeutico alla formulazione di un ‘Testo unico delle fiere’.
(di Fabio Paluccio)
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