Accessibilità digitale per i disabili: a giugno saranno in vigore le disposizioni per rendere più accessibili i prodotti e i servizi per le persone con disabilità. Cosa prevede la normativa e cosa cambia per i cittadini. – Scopri le nostre guide complete su invalidità, Legge 104 e pensione anticipata.
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Accessibilità digitale per i disabili: nei prossimi mesi cambia
Nei prossimi mesi, l’accessibilità digitale subirà una trasformazione profonda grazie all’Accessibility Act Europeo (European Accessibility Act – EAA). Le norme incluse nella direttiva europea saranno in vigore dal 28 giugno 2025. Le novità riguardano prodotti e servizi e offrono vantaggi alle persone con disabilità, con uno sguardo alla storia di queste politiche.
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Accessibility Act Europeo, cos’è e gli obiettivi
L’Accessibility Act Europeo mira a creare una società più giusta e inclusiva, facilitando l’autonomia delle persone con disabilità. Lo fa uniformando a livello europeo leggi che finora erano molto diverse tra i vari Stati. La direttiva indica:
- quali prodotti e servizi devono diventare accessibili,
- i criteri da seguire,
- i tipi di organizzazioni obbligate ad adeguarsi.
Secondo l’Unione Europea, questo atto permetterà a un gran numero di persone di accedere a più prodotti e servizi. Inoltre, favorirà la libera circolazione di merci, aumenterà la concorrenza e ridurrà i costi per gli utenti.
Come funziona l’accessibilità digitale in Italia
In Italia, la norma principale è la legge 4 del 2004, conosciuta anche come “legge Stanca” (dal nome dell’allora Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca). Il suo scopo è promuovere il principio di uguaglianza stabilito dalla Costituzione, rendendo accessibili i servizi informatici e telematici della Pubblica Amministrazione e di alcune organizzazioni di pubblico interesse.
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Chi deve adeguarsi
Si applica a:
- Pubbliche amministrazioni
- Enti pubblici economici
- Aziende private concessionarie di servizi pubblici
- Aziende municipalizzate regionali
- Enti di assistenza e di riabilitazione pubblici
- Aziende di trasporto e telecomunicazione con partecipazione pubblica
- Aziende appaltatrici di servizi informatici
- Organismi di diritto pubblico
- Soggetti che usufruiscono di contributi pubblici o agevolazioni per servizi online
- Altri soggetti giuridici con un fatturato medio (negli ultimi tre anni) superiore a 500 milioni di euro e che offrono servizi al pubblico tramite siti web o app
Questi enti devono fornire alle persone con disabilità un sistema di feedback (per segnalare problemi di accessibilità) e pubblicare ogni anno una dichiarazione sullo stato di accessibilità dei propri siti web e app.
In caso di violazioni, dopo una diffida, ci sono diverse sanzioni:
- provvedimenti disciplinari verso i dirigenti degli enti pubblici,
- sanzioni amministrative pecuniarie fino al 5% del fatturato per i soggetti privati.
Il controllo sull’applicazione della legge spetta all’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID).
Con l’Accessibility Act Europeo cosa cambia?
In Italia, l’Accessibility Act Europeo è stato recepito con il decreto legislativo 82 del 2022. Ci saranno più prodotti e servizi da rendere accessibili e più soggetti coinvolti (non solo siti web o app, ma anche ogni contenuto con elementi digitali). A partire dal 28 giugno 2025, dovranno quindi adeguarsi:
- enti pubblici,
- enti privati.
L’unica esenzione totale riguarda le microimprese (meno di 10 dipendenti e meno di 2 milioni di euro di fatturato annuo). Le piccole e medie imprese possono invece dimostrare l’onere sproporzionato se i costi per rendere un prodotto o servizio accessibile rischiano di bloccarne produzione, distribuzione o vendita.
A quali prodotti e servizi si applicano le nuove regole
Le disposizioni previste nell’Accessibility Act Europeo coprono i seguenti prodotti e servizi:
- Sistemi hardware e sistemi operativi per computer generici
- Terminali self-service (es. sportelli automatici, biglietterie)
- Dispositivi interattivi per i consumatori, come smartphone o sistemi di accesso ai media audiovisivi
- Lettori di libri elettronici (e-reader)
- Servizi di comunicazione elettronica
- Servizi di accesso ai media audiovisivi
- Servizi di trasporto passeggeri (aerei, autobus, treni e navigazione)
- Servizi bancari
- Libri elettronici (e-book)
- E-commerce
- Comunicazioni di emergenza verso il numero unico europeo 112
I nuovi requisiti di accessibilità
Nell’allegato I della direttiva sono definiti i requisiti di accessibilità. L’obiettivo è permettere alle persone con disabilità fisiche, motorie, sensoriali (come cecità, ipovisione e sordità) o cognitive di usare i prodotti e i servizi elencati in condizioni di parità.
Le modalità di accesso includono:
- Audiodescrizione
- Lingua dei segni
- Comandi vocali
- Elementi tattili
- Linguaggio chiaro e caratteri ben leggibili
- Sistemi alternativi a quelli manuali che non richiedono forza o movimenti complicati
Questi criteri mirano a rimuovere barriere e a favorire una piena partecipazione di tutti, garantendo una progettazione universale.
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