Aumento di ticket e abbonamenti Pioggia di critiche dall’opposizione

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Mentre i brindisini cominciano ad accorgersi solo ora degli effetti del nuovo Piano della sosta, per il momento soprattutto per quanto riguarda l’ampliamento delle zone rosse e gli orari molto più lunghi rispetto al passato, la politica, ed in particolare l’opposizione, torna a criticare il provvedimento assunto dalla giunta ormai diverse settimane fa, nel mese di dicembre.

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La gestione dei controlli con i nuovi orari

Proprio sulla questione degli orari, ed in particolare sul fatto che ormai la sosta si paga in zona rossa e in zona blu dalle 8 alle 24, si concentra l’ex assessore ed esponente Pd Oreste Pinto. «Se non si mettono in chiaro i servizi della Bms, come non si può sentirsi presi in giro – riflette – quando si legge che la sosta dura fino alle 24 anche il sabato e la domenica? Infatti, con la riduzione di orari per il personale della Multiservizi, chi controlla fino alle 24 se la sosta venga o meno pagata? O per il personale, già scomparso dal parcheggio del palazzetto, sono previsti nuovi turni fino alle 24? E nel caso bisognerà pagare anche gli straordinari? In ogni caso prevedere l’estensione del parcheggio fino a mezzanotte, come già prospettato dalle associazioni di categoria, può rivelarsi un danno per i commercianti del centro, specialmente per la ristorazione. Altro aspetto è quello dell’aver tolto la gratuità del periodo 14-16 nel centro cittadino. Erano molti i dipendenti di uffici e banche che si recavano in centro per la pausa pranzo approfittando della gratuità dei parcheggi. Oggi c’è il forte rischio che i ristoratori del centro perdano anche quella fetta di clienti». Il tutto, conclude, «fermo restando che gli aumenti dei pass sono un danno enorme all’economia delle famiglie e dei commercianti».

Aumentano pass residenti e abbonamenti

Al di là del ticket per la sosta nelle varie zone della città, infatti, la vera stangata è rappresentata proprio dall’aumento di pass e abbonamenti. In zona rossa, infatti, gli abbonamenti per i residenti avranno un costo annuo di 300 euro per la prima auto, oppure un costo mensile di 40 euro, e di 450 euro per la seconda e terza auto. Per quanto riguarda la zona blu, invece, l’abbonamento per i residenti avrà un costo annuale di 150 euro o un costo semestrale di 80 euro. Infine, nella zona verde il costo sarà di 100 euro all’anno o di 60 euro per sei mesi in versione “full”, ovvero con validità dalle 8 alle 20. Mentre quello “light”, valido dalle 8 alle 14.30 o dalle 14.30 alle 20), avrà un costo annuo di 75 euro o semestrale di 35. Non potranno ottenere l’abbonamento, però, i proprietari o affittuari di uno o più box, garage o posti auto in aree private. Gratuita, invece, la sosta per auto ibride ed elettriche. Nella precedente versione del Piano, l’abbonamento residenti non era previsto per la zona rossa e costava 90 euro all’anno per i residenti in Ztl o aree pedonali urbane, 60 euro all’anno per la prima macchina e 30 euro al mese per la seconda in zona blu.

Gli errori organizzativi

Nelle file dell’opposizione c’è anche chi fa notare delle piccole, ma significative, incongruenze nella gestione quotidiana. «Se uno parcheggia vicino al bar Madà, in piazza Cairoli, per fare il biglietto per quel punto – riferisce il capogruppo di Uguaglianza Cittadina Pasquale Luperti – si deve spostare su corso Roma. Che però è zona rossa, mentre piazza Cairoli non lo è. È zona blu. Ma lì non c’è il parchimetro e chi, ingenuamente, si sposta per fare il biglietto ne fa uno non valido».

La mancanza di dialogo

A prescindere dai casi specifici, Luperti ricorda: «Quando ero assessore al traffico, prima di un provvedimento di questo tipo bisognava discutere con il mondo intero. In questo caso, invece, non hanno parlato con nessuno. Né hanno dato alcuna comunicazione alla cittadinanza». In effetti, mancano del tutto gli avvisi sulle pagine social del Comune o della Bms ma anche sulla hompage del sito web istitizionale dell’ente di piazza Matteotti. «Tutto questo – conclude – a che cosa serve? Solo per dare nuovi introiti alla Bms. Brindisi è una città bloccata da un’azienda fallita, nella quale la politica non vuole assumersi le proprie responsabilità. Tra l’altro, non si hanno notizie neanche del piano predisposto e votato in consiglio comunale, né hanno avuto mai risposta le nostre segnalazioni sull’incompatibilità dell’amministratore unico. Ora abbiamo scritto all’Ordine degli avvocati e se non ci risponderanno scriveremo anche alla Procura della Repubblica».

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Il salvataggio di Bms con i fondi della sosta

Di «ennesima scelta incomprensibile» dell’amministrazione parla il capogruppo del Movimento Regione Salento Michelangelo Greco, che sottolinea come «neanche questa sia stata condivisa» e come, al contrario, vada «a discapito dei cittadini che subiscono ancora una volta l’arroganza di chi pensa di avere la soluzione al disastro Bms. Aspettiamo di incontrare la nuova amministratrice, per noi incompatibile, per poter discutere su questo e tanto altro».





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