Cnpr Forum, Leo (Mef): “Pronto il Testo Unico sulle riscossioni”

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(AGENPARL) – Roma, 20 Gennaio 2025

(AGENPARL) – lun 20 gennaio 2025 *Cnpr Forum, Leo (Mef): “Pronto il Testo Unico sulle riscossioni”*
*Parla il vice ministro all’Economia: “Affinamenti per il concordato
preventivo biennale in accordo con professionisti”*
*Cuchel (commercialisti): “Rottamazione quinquies per rimettere in ‘bonis’
migliaia di aziende”*
“Il Mef è vicino alla conclusione della riforma sulla riscossione, che sarà
presto esaminata dal Parlamento. L’inziativa mira a migliorare il rapporto
tra fisco e contribuente, con un ruolo crescente dei dottori
commercialisti, specialmente nella gestione del rischio fiscale tramite il
tax control framework”. Lo ha dichiarato *Maurizio Leo*, vice ministro
dell’Economia e delle Finanze, nel corso del Cnpr forum speciale, promosso
dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili,
dedicato al convegno dedicato all’evento “L’anno che verrà, la manovra
finanziaria e la professione”.
“Sono previsti ‘affinamenti’ sul concordato preventivo biennale per
cambiare il rapporto tra fisco e contribuente, attraverso il contributo dei
professionisti. Infine – ha aggiunto Leo – stiamo lavorando a due decreti
su abuso del diritto e crediti inesistenti, in collaborazione con il
Dipartimento Finanze e l’Agenzia delle Entrate”.
*Marco Cuchel*, presidente di Anc, ha evidenziato che il 2025 sarà un anno
cruciale per i commercialisti, con temi chiave come le modifiche al
concordato preventivo e una maggiore rateizzazione dei debiti fiscali.
Cuchel ha proposto la nuova rottamazione ‘quinques’ per aiutare le imprese
a mettersi in regola con lo Stato, attraverso 120 rate per stimolare la
ripresa economica. Ha anche lanciato un allarme riguardo le scadenze
fiscali del 2025 (concordato preventivo e comunicazioni uniche per i
lavoratori autonomi), chiedendo al governo di rivederle, poiché potrebbero
creare gravi disagi a imprese e professionisti.
*Alberto Luigi Gusmeroli*, presidente della Commissione Attività Produttive
a Montecitorio, ha illustrato la proposta di legge della Lega che prevede
la rateizzazione lunga dei debiti fiscali e previdenziali. “L’ipotesi – ha
sostenuto – è di prevedere 120 rate mensili uguali in dieci anni per
piccole e medie imprese, artigiani, commercianti, liberi professionisti,
dipendenti e pensionati, permettendo loro di sanare il pregresso e pagare
anche le imposte correnti. Questo sistema beneficerebbe lo Stato in termini
di incasso annuale e stabilizzerebbe il sistema economico”.
*Antonio Misiani*, vice presidente della Commissione Bilancio del Senato,
ha criticato il governo, sottolineando la necessità di una strategia per
rilanciare lo sviluppo industriale, che sta rallentando da 22 mesi, e per
affrontare le crescenti disuguaglianze in Italia. Ha inoltre evidenziato il
taglio del 75% al fondo per l’automotive, chiedendo il suo ripristino. Un
altro tema centrale è il sistema sanitario nazionale, che, a suo parere,
necessita di un rifinanziamento urgente, dato che milioni di italiani
rinunciano alle cure per motivi economici.
Per *Andrea De Bertoldi* (Commissione Finanze Camera dei Deputati): “Sono
necessarie politiche espansive per stimolare la crescita del PIL, con
incentivi fiscali mirati a sostenere la produzione. Le retroazioni fiscali
sono essenziali per avviare queste politiche, poiché garantirebbero
automaticamente la loro copertura. Questo approccio rappresenterebbe uno
strumento efficace per sostenere l’economia e intervenire in modo
efficiente sulla contabilità pubblica”.
Severo il giudizio sulla manovra finanziaria di *Mario Turco*,
vicepresidente nazionale del M5s: “Quello che è mancato in questa legge di
bilancio è il contrasto al ‘carovita’, il contrasto ai salari poveri.
Abbiamo rilanciato la necessità di aumentare i salari, sta aumentando il
costo dell’energia e il costo degli oneri finanziari sul debito delle
imprese. L’Italia è ai primi posti sull’onerosità dei prestiti abbiamo un
margine rispetto agli altri Paesi europei del 15%. Il costo dell’energia e
il costo del denaro ancora alto in Italia limiterà la competitività delle
nostre imprese”.
“Il 2025 sarà un’incognita a causa delle tensioni internazionali che
influenzeranno l’economia italiana. L’auspicio – ha sostenuto *Luigi
Pagliuca*, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli
esperti contabili – è che il governo possa determinare regole chiare per
consentire a imprese e professionisti una necessaria e opportuna
pianificazione all’insegna di una concreta semplificazione degli
adempimenti e del calendario fiscale. Ho molto apprezzato l’intervento del
vice ministro Leo che ha rinnovato il dialogo con i commercialisti e la
volontà del governo di voler applicare il criterio delle ‘regole certe’ per
il pagamento delle imposte da parte delle imprese”.
Sul concordato si è espresso *Giovanni Battista Calì*, presidente dei
commercialisti capitolini: “Aumenta la complessità del sistema fiscale e
ciò rende più difficoltoso operare sui mercati. Ci sono temi scottanti come
le limitate adesioni al ‘concordato’ che si è rivelato un insuccesso.
Bisogna capire cosa accadrà nel 2025 e se verranno confermate alcune
dinamiche che non hanno funzionato nel 2024. Bisognerebbe rinviare da
subito il termine di adesione del 31 luglio almeno al 30 settembre”.
Perplessità sono state espresse anche da *Pasquale Di Falco* (presidente
Anc Roma): “Non andiamo nella direzione da noi auspicata, quella di una
vera semplificazione. Dobbiamo avere a disposizione delle norme che ci
consentono di avere una vita quotidiana che sia più facile e più dignitosa
per tutti noi professionisti. Purtroppo il calendario fiscale che si
prepara non sarà più agevole, piuttosto il contrario. Proprio in merito al
concordato preventivo, ad esempio, un’ulteriore scadenza è stata aggiunta,
si va nella direzione opposta a quella della semplificazione”.
Secondo *Raffaella Romagnoli* (presidente dell’Odcec Latina): “c’è molta
attenzione sulle aliquote fiscali e poca su un alleggerimento degli
adempimenti da svolgere. Pertanto, non credo che potremmo permetterci
momenti di pausa, come avremmo auspicato, in relazione alla necessità di
una semplificazione reale e concreta. Non è possibile un azzeramento totale
dei ‘carichi burocratici’, ma si potrebbe fare di più, anche in materia di
fatturazione elettronica, che avrebbe dovuto semplificare le procedure”
Nel corso del Cnpr Forum, condotto da *Anna Maria Belforte*, sono arrivate
le critiche anche dagli esperti *Andrea Bongi *e* Giuliano Mandolesi*. “Per
quest’anno è previsto, entro il 31 luglio, l’invio delle dichiarazioni dei
redditi per tutti coloro che aderiranno al concordato preventivo. Si stima
una platea di circa 3 milioni di contribuenti, di cui solo il 15% ha
aderito lo scorso anno. Ciò significa – ha sottolineato Bongi – che almeno
2,5 milioni di partite Iva, se non di più, valuteranno la proposta per il
prossimo biennio. Se questa scadenza non verrà rivista, luglio sarà un mese
di “fuoco” per professionisti e imprese, con un maxi ingorgo di scadenze e
adempimenti”.
Lapidario Mandolesi: “Il sistema fiscale nel 2025 si complicherà
ulteriormente. La revisione dell’Irpef porterà nuove difficoltà, così come
il riordino delle detrazioni. Si tratta di una serie di disposizioni
orientate al gettito, che penalizzeranno i contribuenti”.
*In allegato le foto di Maurizio Leo e Marco Cuchel*

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