come affrontare il giorno più triste dell’anno – iO Donna

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Il Blue Monday è noto per essere il giorno più triste dell’anno. Sembrerebbe infatti che le persone, in corrispondenza del terzo lunedì di gennaio, si sentano più giù di morale. Le vacanze di Natale sono finite e i mesi successivi sono caratterizzati dall’assenza di festività. Ma cosa fare per neutralizzare questa tristezza e superare il Blue Monday col sorriso? Lo abbiamo chiesto alla Dottoressa Marinella Cozzolino, psicoterapeuta, sessuologa clinica.

Blue Monday: da dove nasce

«Il Blue Monday è stato formulato da un ricercatore inglese che, lavorando per il canale tv dedicato ai viaggi, Sky Travel, individuò questo periodo come particolarmente ricco di prenotazioni di vacanze. Le persone, infatti, sentono il bisogno di evadere da un periodo percepito considerato difficile e privo di stimoli. E lo fanno non partendo, ma prenotando, avendo così qualcosa di bello da aspettare. Il periodo è reso ancora più cupo dalla fine del Natale. Molti sperimentano una sorta di nostalgia: da un lato, i bei momenti trascorsi con familiari e amici sono ormai alle spalle, dall’altro si avverte la frustrazione legata al ritorno alla routine. I giorni di relax senza il suono della sveglia sembrano lontanissimi. Inoltre, il clima invernale contribuisce a un senso di costrizione: freddo, buio e pioggia possono amplificare il senso di malessere», spiega la Dottoressa Cozzolino.

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Blue Monday: la frustrazione dei buoni propositi

«Durante le vacanze di Natale si costruiscono sempre buoni propositi per il nuovo anno. C’è chi si ripropone di iscriversi in palestra, chi di leggere di più, chi ancora di mangiare meglio. Purtroppo però ci si ritrova nella terza settimana di gennaio con la consapevolezza di non aver messo in pratica nemmeno uno di quegli obiettivi, poiché travolti dalla quotidianità. Questo può generare senso di colpa e frustrazione. Nonostante le difficoltà oggettive, è possibile affrontare il Blue Monday ricorrendo a piccole strategie in grado di risollevare l’umore», continua l’esperta.

Non cosa ma come

«La vita non è che cosa, è come. Siamo in pieno inverno e il tempo è oggettivamente brutto. Il punto però è come lo vivo. Bisogna accettarlo senza lamentarsi. La consapevolezza è indispensabile per cercare di aggiustare le cose. Posso provare a dolcificarmi la vita, ma solo se riconosco che in questo momento è amara. Un po’ come aggiungere del miele nello sciroppo dal gusto sgradevole. Basta cambiare punto di vista: quando piove, invece di lamentarsi, si può gioire dello stare a casa, magari invitando un’amica per il tè o rilassandosi davanti alla tv. L’importante è non sfuggire dalle sensazioni, ma stare nella situazione, riconoscerla come pesante e riorganizzarsi. È vero Natale è passato e così anche le serate con i vecchi amici, i film natalizi, le giocate a carte. Ma chi impedisce di fare queste cose anche a gennaio? Basta volerlo», consiglia la Dottoressa Cozzolino.

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Uno sguardo alle finanze

«È un dato di fatto: a gennaio tra spese per i regali di Natale e le tasse da pagare ci si sente più poveri. E di fatto lo si è. Inoltre, è un dato di fatto: la richiesta economica della società è sempre maggiore. Per evitare che la pressione diventi schiacciante, può essere utile pianificare le spese con anticipo. A partire dai regali di Natale che in molti iniziano a comprare durante i saldi di gennaio per le festività successive. In questo modo si risparmia e non ci si stressa. Eppure, nonostante le finanze ko, non bisogna mai rinunciare a delle piccole gratificazioni».

Blue Monday: concedersi piccole gratificazioni

«Per concedersi piccole gratificazioni non occorre spendere grosse cifre. Con una cifra piccola, anzi piccolissima, si può prendere un caffè al bar, acquistare un rossetto economico o fare una passeggiata al parco con un’amica, che è addirittura gratis. Si possono guardare le stelle, il mare, vecchie foto che facciano rivivere momenti passati. Queste piccole gratificazioni quotidiane sono essenziali per mantenere l’equilibrio emotivo e darci la spinta per alzarci dal letto tutti i giorni. La tristezza può prendere il sopravvento se non compensata da momenti di benessere. È sbagliato credere: “Questo periodo va così”. Devo fare qualcosa per me. Se è funzionale al proprio benessere, anche concedersi un’ora al giorno di solitudine, di silenzio, senza fare niente», conclude la Dottoressa Cozzolino.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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