come funziona per studenti e lavoratori

• Il bonus affitto torna quest’anno grazie alla Legge di Bilancio 2025, per studenti ma anche lavoratori.
• Gli studenti fuori sede con ISEE inferiore a 20.000 euro possono beneficiare di un sostegno fino a 1.445 euro per le spese per l’abitazione in locazione, secondo precisi bandi territoriali.
• Nel 2025 torna anche il Fondo morosità incolpevole, per sostenere le famiglie in difficoltà con il pagamento del canone mensile per situazioni di crisi oggettiva.

Tra le iniziative previste per dare sostegno economico alle famiglie e ai giovani, la Legge di Bilancio 2025 ha confermato anche diverse misure che rientrano nel bonus affitto, con delle forme di supporto economico per contribuire al pagamento del canone di un’abitazione da parte di lavoratori, studenti o soggetti che si trovano in una condizione di sfratto per morosità.

Oltre al sostegno destinato ai giovani studenti universitari, quest’anno si potrà anche accedere con la modalità prevista dai fringe benefit ad una detassazione utile per i lavoratori dipendenti che spostano la propria residenza per motivi di lavoro. Infine viene riproposto il Fondo morosità incolpevole. Vediamo come funzionano i diversi bonus per l’affitto.

Bonus affitto studenti universitari 2025

Anche se non sono più presenti i rimborsi introdotti gli scorsi anni, nel 2025 gli studenti universitari possono ancora attingere ad alcune misure specifiche per risparmiare sul canone di locazione. Sono interessati tutti coloro che studiano in un Ateneo in Italia e si trovano fuori sede, ovvero lontani dalla casa di origine.

Ad agire in questo caso è il Fondo per studenti fuori sede, rivolto a chi si trova a vivere per motivi di studio lontano dalla propria residenza e paga mensilmente un canone di affitto. Si parla di un sostegno di importo massimo di 1.445 euro, destinato a chi ha un ISEE familiare inferiore a 20.000 euro.

Va evidenziato che questo supporto è valido solamente per gli studenti universitari, che non devono percepire allo stesso tempo altre forme di supporto per la locazione. Questo bonus viene garantito dalle singole Università, per cui per accedervi bisogna verificare i bandi pubblicati periodicamente dagli Atenei e rispettare i requisiti visti qui.

Questo tipo di supporto era già presente gli scorsi anni e ogni Università consentiva l’accesso tramite indicazioni specifiche. Ad esempio l’Università di Bologna¹ aveva informato gli studenti tramite il proprio portale ufficiale online, con le istruzioni e le scadenze da seguire.

Non è più disponibile invece il bonus affitto giovani che era stato introdotto in via straordinaria nel 2023 per sostenere coloro che percepivano un reddito basso.

Detrazione fiscale per studenti fuori sede

Nel 2025 esiste anche un’altra possibilità per gli studenti fuori sede: si tratta della normale detrazione fiscale per i canoni di affitto pagati nel corso dell’anno in dichiarazione dei redditi.

Si parla di una detrazione del 19% sulle spese sostenute, con importo massimo di 2.633 euro per chi si trova a più di 100 chilometri dalla propria abitazione di residenza. Il sostegno funziona come una normale detrazione fiscale, ma non è rilevante il tipo di contratto stipulato con il proprietario dell’immobile.

Può quindi trattarsi di un contratto di affitto per studenti apposito, oppure dell’affitto breve di un’abitazione o ancora di un posto letto. In questo caso non ci sono soglie reddituali o di ISEE da tenere presenti.

Bonus affitto per lavoratori: come funziona nel 2025

Nel 2025 è presente anche un particolare bonus per chi vive in affitto dopo essersi trasferito per motivi di lavoro. Si fa riferimento in questo caso alla nuova soglia dei fringe benefit portata a 5.000 euro dalla manovra 2025.

Nel dettaglio, i datori di lavoro potranno decidere di rimborsare ai lavoratori che si spostano di almeno 100 chilometri, cambiando la propria residenza, le spese per il canone di affitto. Questi rimborsi non formeranno reddito fino alla soglia massima di 5.000 euro, per cui su di essi non è prevista tassazione.

Ciò è possibile solamente per quei lavoratori che sono assunti a tempo indeterminato e che si spostano per motivi di lavoro, supportati dall’azienda. Viene anche imposto un limite massimo di reddito per questi beneficiari, che è di 35.000 euro in riferimento all’anno di imposta precedente.

Inoltre, non tutti possono accedere a questo nuovo limite per i fringe benefit, ma solo coloro che vengono assunti nell’anno 2025. Non è quindi applicabile per chi ha iniziato a lavorare per l’azienda specifica in precedenza.

Ricordiamo che, rientrando tra i fringe benefit, questo beneficio non è sempre accessibile, perché è il datore di lavoro specifico a decidere in modo facoltativo se supportare il lavoratore appena trasferito nel pagamento dell’affitto. Inoltre, nonostante la detassazione, gli importi così erogati dal titolare vengono comunque conteggiati a fini ISEE per l’accesso ad eventuali altri bonus.

Come richiedere il bonus affitto lavoratori

La richiesta del bonus di affitto può essere effettuata direttamente in autonomia, al proprio datore di lavoro. Abbiamo visto che non è un bonus obbligatorio per le aziende, che possono decidere se erogarlo o meno.

Indubbiamente per il lavoratore che si trasferisce di residenza questa possibilità è vantaggiosa in termini di tasse da versare allo Stato, inoltre per l’azienda può essere un buon punto di partenza per garantire un welfare aziendale efficiente e attrarre talenti.

Non esiste quindi una procedura ufficiale per chiedere i fringe benefit da parte del lavoratore, mentre l’azienda deve comunicare al fisco gli importi erogati, che vanno indicati anche nella busta paga del dipendente.

Fondo morosità incolpevole per l’affitto

Torna nel 2025 il Fondo per morosità incolpevole, un sostegno per coloro che sono soggetti ad uno sfratto per morosità a seguito del mancato pagamento del canone di affitto. Dopo alcuni anni di sospensione della misura, torna quest’anno grazie alla manovra 2025, con 30 milioni di euro di risorse da utilizzare fino a tutto il 2026.

Il fondo ha l’obiettivo di sostenere quelle famiglie che si trovano in una condizione di sfratto a causa del mancato pagamento del canone di affitto, ma solo se sussistono delle circostanze sfavorevoli e che sono da considerarsi fuori dalla volontà stessa degli inquilini.

Ad esempio vi rientrano situazioni in cui la famiglia ha minori entrate economiche a causa della perdita del lavoro, a seguito della cassa integrazione, per la chiusura di un’attività autonoma, per infortunio o malattia grave o per decesso di un componente della famiglia.

Le Regioni andranno a stabilire il funzionamento specifico delle misure e come destinare le risorse, garantendo dei contributi economici fino ad una certa soglia di importo, come ad esempio aveva indicato la Regione Piemonte² gli scorsi anni.

Bonus affitto 2025 – Domande frequenti