Effettua la tua ricerca
More results...
Mutuo 100% per acquisto in asta
assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta
Birol, direttore dell’International Energy Agency: «Sbloccare burocrazia e progetti». Le risorse del sottosuolo italiano sufficienti a soddisfare oltre quattro volte l’intero fabbisogno energetico
L’energia geotermica è la fonte rinnovabile del futuro. Fatih Birol, direttore dell’International Energy Agency, ne è convinto e sollecita in particolare il governo italiano a sbloccare il geotermico, di cui il nostro Paese è molto ricco. Le risorse geotermiche italiane, secondo studi recenti, sono sufficienti a soddisfare oltre quattro volte l’intero fabbisogno energetico nazionale. Sfruttandole a fondo, il Paese non sarebbe più in balia degli sbalzi del prezzo del gas, che proprio in questi giorni stanno causando notevoli rincari nelle bollette dei consumatori. Invece l’Italia se ne disinteressa. Siamo il settimo Paese al mondo e il primo in Ue per potenza geotermoelettrica installata, ma stiamo perdendo rapidamente posizioni: nel 2003 eravamo al quarto posto.
Cosa si prevede per lo sviluppo di questa fonte?
«La geotermia attualmente soddisfa meno dell’1% della domanda globale, ma con adeguati investimenti potrebbe coprire l’8% del fabbisogno globale di elettricità entro il 2050, come si evince dal rapporto che abbiamo appena pubblicato. Un salto enorme per una fonte rinnovabile che diventerà strategica sulla via della transizione ecologica e dell’indipendenza dai fornitori aggressivi di idrocarburi. L’Italia è un Paese chiave per guidare questo salto di qualità, perché dispone delle competenze per farlo».
Che cosa spinge il boom della geotermia?
«Siamo all’inizio di un nuovo capitolo per l’energia geotermica perché ci sono alcuni entusiasmanti sviluppi tecnologici in grado di sbloccare un’enorme quantità di calore che si trova sottoterra. Sono le tecnologie che vengono utilizzate per la produzione di petrolio e gas di scisto. Con queste tecnologie possiamo perforare oltre i 3 km di profondità e raggiungere enormi risorse non ancora sfruttate, rendendo l’energia geotermica, ora praticabile solo in alcune regioni del mondo, disponibile per quasi tutti i Paesi».
Con quali risultati?
«Il costo dell’energia geotermica scenderà nel giro di un decennio a circa 50 dollari per megawattora, che è più o meno il costo dell’energia idroelettrica. Questa nuova competitività della geotermia potrebbe liberare 800 gigawatt di potenziale elettrico da installare, coprendo il 15% della crescita del consumo globale di elettricità».
Con quali vantaggi?
«Non c’è solo l’enorme quantità di elettricità prodotta, ma anche la stabilità di questa fonte. La geotermia può contribuire in maniera determinante al mix energetico globale, italiano, americano e cinese, perché è disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7. È una fonte di elettricità molto stabile e più efficiente di altre rinnovabili. Il fattore di utilizzo di un impianto geotermico è circa del 75%, contro il 15% del solare e il 30% dell’eolico. Ovviamente il solare resterà la fonte leader, ma la geotermia può diventare un partner solido, a zero emissioni, per le altre fonti pulite».
Ci sono altri vantaggi?
«Certo. La geotermia non si utilizza solo per la produzione elettrica, ma si può usare anche per riscaldare le case e per il settore industriale. Un altro elemento importante è che potrebbe essere la tecnologia chiave per riconvertire l’industria petrolifera alle fonti pulite. Nello sviluppo di un progetto, l’80% delle competenze necessarie per realizzare i progetti geotermici sono esattamente le stesse di quelle necessarie per le trivellazioni petrolifere».
Una rivoluzione tecnologica
Eppure non si vede un boom come quello che abbiamo sperimentato negli ultimi vent’anni per il solare fotovoltaico…
«Siamo solo all’inizio della rivoluzione tecnologica della geotermia, ma il settore è in grandissimo fermento. Negli Stati Uniti, ad esempio, ci sono enormi investimenti, ma anche in Cina, in India, in Turchia e in alcuni Paesi d’Europa. Quindi il boom arriverà rapidamente. Molte grandi aziende stanno investendo nella geotermia. Ci aspettiamo che, a questo ritmo, gli investimenti annuali nella geotermia potrebbero arrivare a mille miliardi di dollari entro il 2035».
Qual è il motore principale?
«Una delle spinte chiave viene dalla domanda d’energia dei data center per l’intelligenza artificiale. Molte aziende tecnologiche, da Microsoft a Google, stanno firmando contratti di lungo termine con le aziende geotermiche emergenti».
Come potrebbe inserirsi l’Italia?
«L’Italia dispone di un enorme potenziale e il governo potrebbe dare una spinta significativa per aumentare la quota di mercato della geotermia nel sistema energetico italiano. Bisogna però abbattere alcune barriere. Prima di tutto semplificare i processi autorizzativi. Secondo, dare garanzie di lungo termine al fornitore geotermico. E terzo, sostenere l’innovazione».
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link